Cinematic video 4k - La Pieve di Santa Maria - Zugliano

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  • čas přidán 8. 09. 2024
  • Pieve di Santa Maria a Zugliano. Le origini di questa pieve risultano essere incerte, molte supposizioni sono state fatte alla fine degli anni Ottanta, quando si decise per una profonda ristrutturazione dell’edificio. Fu allora che emersero reperti interessanti. Sotto le mura di cinta apparvero dei resti di pavimentazione a formelle di cotto che gli esperti dichiararono di origina tardo romana (IV secolo).
    Sempre risalenti alla stessa epoca furono ritrovati pezzi di tegole, fibule e lampade. Furono pertanto fatte alcune ipotesi sul tipo di struttura abitativa. Si pensò ad una cappella gentilizia di un patrizio romano convertitosi al cristianesimo, o di un esaugurazione di un tempio cristiano, cioè, costruito sopra a un precedente tempio pagano. Quest’ultima ipotesi la si ricava dal fatto che sotto alla parete sud furono ritrovati resti di pavimento musivo.
    Le visite pastorali riportano la tradizione che sarebbe stato San Prosdocimo a far costruire la Chiesa di Santa Maria (V-VI secolo); una cosa è confermata, la Chiesa risulta essere sicuramente una delle più antiche della zona. Costruita su un rialzo di terreno a metà strada tra il borgo di Zugliano e la contrada di Santa Maria, il nome “Santa Maria in Capo li pradi” deriva dalla sua posizione isolata in mezzo alla campagna.
    Il primo documento in cui la Pieve viene nominata risale al 1297, in un elenco delle Rationes decimarum vaticane, i resoconti delle decime.
    Gli interni della Chiesa
    L’interno della Chiesa si presenta come un’unica grande aula che vede la divisione solamente del presbiterio (dato da una ristrutturazione del 1922), leggermente rialzato su pavimento con mattonelle in cemento e diviso dal restante spazio da due pilastri e due lesene sormontate da capitelli ionici. I capitelli sono in cemento tinteggiati e vengono ripresi in una finta architettura dipinta che corre lungo tutte le pareti.
    Il pavimento della navata, invece, risulta essere mattonato veneto, disposto a spina di pesce. Anche l’attuale soffitto ha subito le modifiche del restauro del 1922 che ha in parte sconvolto il carattere romanico originario, rialzando la struttura di oltre due metri e aprendo 5 finestre a semicerchio nella parte terminale dei fianchi dell’edificio.

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