Perchè il cinema sta morendo? con Svevo Moltrasio

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  • čas přidán 21. 08. 2024

Komentáře • 47

  • @Michaelscott972
    @Michaelscott972 Před rokem +10

    grandissimo umbe, svevo è un ospite di altissima qualità

    • @lucat5479
      @lucat5479 Před rokem +1

      @Michael Scott ah ah scusa se intervengo, sto vedendo da un po' di tempo "The office", sono al decimo episodio della quinta stagione. A me piace molto, tu, cioè, Michael Scott, è un grande. Ma anche gli altri sono bravi. Ho scoperto solo da poco che Krasinski è pure regista e produttore e ha fatto i due film di "A quiet place". Tu hai per caso visto la serie originale? Io non riesco a trovarla, solo qualche stralcio su youtube e per lo più sotto dei video che la paragonano a quella americana. Guardando così, molto superficialmente, mi sembra che quella americana sia più sopra le righe di quella inglese, d'altronde l'humour inglese è un po' diverso da quello americano.

    • @Michaelscott972
      @Michaelscott972 Před rokem +1

      @@lucat5479 la serie inglese io l’ho vista su prime video e mi sembra che sia ancora disponibile, però ritengo che quella americana sia “migliore” perché essendo più lunga può entrare nello specifico delle storie e dei personaggi. Personalmente ti consiglio di continuare quella Americana e poi nel caso puoi anche recuperare quella inglese per un senso di completezza anche se alla fine molti sketch della serie americana sono presi dall’originale e quindi ti potrebbe sembrare ripetitiva

    • @Paprikon
      @Paprikon Před rokem +1

      @@lucat5479 scusa se entro a gamba tesa, ma.. originale, poi remake. Direi come regola generale, ma, in questo caso, a maggior ragione: non dura niente, scivola via in pochi giorni - inclusi gli speciali post seconda stagione - e l'apporto di Ricky Gervais al concept di The Office è immenso.

    • @lucat5479
      @lucat5479 Před rokem

      @@Paprikon ciao. No, figurati, solo che non ho capito che cosa intendi..ah che è meglio l'originale? Si si in genere é cosi concordo, io ho ancora gli occhi insanguinati per il remake de "Delitto perfetto" e mi sono rifiutato di vedere quello di Point Break. Keanu Reeves aveva rifiutato di recitarvi dicendo che certi film dovrebbero prevedere una clausola che ne vietino il remake. Forse tra i pochi che sono riusciti a produrre comunque dei film che sono diventati cult sono stati Cronenberg con La mosca (anche se l'esperimento del dottor K per i tempi era inquietante) e Carpenter con La cosa: l'originale è bello ma quello del 1982 è affascinante. Eh ma comunque non la trovo mannaggia, ancora oggi, io adoro Ricky Gervais poi, sono sicuro che avrá giganteggiato. Ma tu l'hai vista quando è uscita proprio o l'hai recuperata dopo? .io nel frattempo ho finito giusto la scorsa settimana l'ultima stagione della serie americana. A me è piaciuta comunque, si forse un po lunga ma tanto gli episodi sono autoconclusivi, quasi tutti, per cui me li sono visti con comodo. Io non amo le serie perché mi costringono a vedere le puntate ravvicinate. Siccome avevo visto due o tre video dove si confrontavano le due serie, ero curioso di vedere anche la prima. Ovviamente, sotto quei video ogni tanto si azzuffavano gli appassionati di quella inglese contro quelli della serie americana. Come degli italiani qualunque 😀 A proposito, per buona parte l'ho vista in originale: c'è ancora un abisso non solo con le serie italiane ma proprio anche a livello di attori, soprattutto come espressivitá. E non parlo solo dei protagonisti.....Cioè per dire una serie come After life qui è fantascienza...

  • @simonetekno
    @simonetekno Před rokem +4

    Il mio pensiero è che il cinema non ha più molto da offrire rispetto alla possibilità di godersi lo spettacolo a casa, o comunque è un plus offerto ad un prezzo troppo alto, tanto che ormai le persone vedono al cinema solo le cose che già pensano interessanti.

  • @Ilsavee
    @Ilsavee Před rokem +9

    Secondo me il cinema, in generale non solo quello italiano, dà per scontato che venga seguito e invece non lo è affatto: il marketing non è solo pubblicità, non è solo fare il trailer. Se manca il contesto culturale e la gente normalmente non parla di cinema, e di certo è così, sta al cinema crearlo, ma come dicevo dà per scontato il seguito. Quindi in poche parole direi che è tutta colpa del cinema che non sa rinnovarsi, e chi non si rinnova è destinato a a morire

    • @panther3364
      @panther3364 Před rokem +1

      Esattamente. Inoltre, se l'argomento l'argomento del film non interessa a nessuno o a pochi, secondo me è inutile poi lamentarsi delle vendite scarse.
      Se la gente vuole maggiormente supereroi, fantasy, sci fi etc, quello gli devi dare

    • @Ilsavee
      @Ilsavee Před rokem +2

      @@panther3364 io non intendevo questo: dare alla gente ciò che vuole e basta porta ad appiattirsi. Se Ford avesse chiesto alla gente cosa gli serviva, la gente avrebbe risposto cavalli più veloci non una macchina; ecco il cinema è nel momento in cui deve passare dalla corrozza coi cavalli all'auto

    • @riccardomariani4660
      @riccardomariani4660 Před rokem +2

      @@panther3364 che tristezza infinita una forma d'arte piegata al marketing, io invece sono d'accordo con svevo, bisognerebbe cominciare a parlare seriamente di cinema non i soliti 4 attori che vanno da fazio a fare la marchetta, abbiamo 6000 talk show e programmi tutti uguali e non c'è n'é uno che parli di cinema.

    • @97SuperGabri
      @97SuperGabri Před rokem

      Concordo totalmente. Investire nei salotti soprattutto virtuali dove si parla di cinema, renderlo un tema rilevante e vivo. L’impressione è quella di una comunicazione passiva che sicuramente non scalda i cuori di nessuno

    • @panther3364
      @panther3364 Před rokem

      @@Ilsavee Eh hai ragione dal punto di vista "artistico" e vorrei aggiungere che la giusta quantità di marketing può aiutare anche in questo.
      Secondo me uno dei problemi in Italia delle imprese in generale, è proprio non sapere niente di marketing e di conseguenza non promuovere e pubblicizzare bene le cose che abbiamo.
      Mi viene in mente il film di Pinocchio del 2019, che secondo me era al livello di una produzione di Hollywood, ma all'estero l'hanno scoperto che esisteva solo un bel po' mesi dopo con gli Oscar

  • @97SuperGabri
    @97SuperGabri Před rokem +2

    Live interessante, Svevo top ospite.
    Se il tema principale è la presenza nelle sale, bisogna prendere coscienza di un cambiamento irreversibile: per tutta quella serie di film partendo dal mediocre e scendendo fino alla feccia (la valutazione qualitativa non è oggettiva, ma semplifico molto per farmi capire), l’home video è un sostituto totale e perfetto del cinema.
    Parlo di film che nessuno ha fretta di guardare (e di cui parlare), che non risentono della fruizione in ambienti non premium (non servono il maxi schermo e l’impianto del multisala per goderne) e per cui lo spettatore vuole spendere il meno possibile (discorso GIGANTESCO, il monopolio dei multisala spinge a muoversi dalla provincia con spesa in carburante, tempo e biglietto non paragonabili al noleggio/streaming/pirata).
    Insomma qua il destino è segnato, nuove tecnologie hanno reso superato un determinato supporto per determinati prodotti, gli investimenti nello streaming delle grandi compagnie ne sono la testimonianza. È finita un’era che per necessità ha spaccato il mercato, ma quello su cui si può lavorare sono quelle poche pellicole che possono rappresentare l’opportunità per riunire di nuovo le persone al cinema.
    Escluso il mercato del blockbuster/film d’autore che va avanti da solo, è fondamentale il lavoro di comunicazione che si fa intorno al cinema. I media sono gli unici che possono portare attenzione a determinate produzioni, creare quel senso di partecipazione tipico dell’evento collettivo, quasi ritualistico.
    I content creator che divulgano cinema hanno il potere di riunire community di appassionati e indirizzarle verso prodotti che potenzialmente sono ben contente di finanziare, in questo senso sarebbe solo che positivo investire in collaborazioni che hanno il potere di rinnovare l’interesse nella sala, in advertising aggressivo e magari iniziative massicce di riscoperta dei classici/cult nei cinema.

  • @19Billebob94
    @19Billebob94 Před rokem +2

    Secondo me manca una riflessione di fondo su come sia cambiata l’esperienza che può offrire una televisione di alta qualità oggi. Riesce a coinvolgere e ad offrire qualcosa di immersivo che soddisfa lo spettatore odierno e non è da sottovalutare o criticare, ma da prendere come dato di fatto. I film che funzionano oggi sono i Marvel non perché siamo abituati a consumare film piatti e superficiali, ma perché l’esperienza nella sala del cinema diventa interessante e giustifica l’alto prezzo in presenza di effetti speciali e cinematografia (luci ev qualità immagine) molto avanzati o spettacolari. Film come The Revenant, Dune o Roma hanno la stessa qualità spettacolare senza essere necessariamente dei Marvel con una narrativa che ormai si ripete ad oltranza. Oggi consumiamo il cinema in modo diverso. I film internazionali belli esistono comunque anche se funzionano principalmente sulle piattaforme streaming. Sono promossi sul web e alla tv in modo spesso efficace e a volte anche offrendo esperienze nelle sale che vanno ad aggiungere qualità alla visione del film con commenti, interviste o musica dal vivo. Il cinema italiano a mio avviso è troppo attaccato a certi attori, registi e modelli che limitano le possibilità che il cinema potrebbe offrire.

  • @bistecca946
    @bistecca946 Před rokem +4

    Dopo decenni di cinepanettoni e commediole sentimentali ho sviluppato una serie di filtri mentali che mi impediscono concretamente di rilevare l'esistenza di un film italiano fino a che non viene fortemente spinto alla mia attenzione da quei pochi amici e critici di cui condivido i gusti, infinite ore in una sala buia a sfrangiarmi le gonadi assistendo al NULLA hanno sviluppato un sistema psicologico di difesa

  • @orestesalvr6393
    @orestesalvr6393 Před rokem +1

    TL;DR: sono i cinema come luoghi e come medium per usufruire del prodotto non i film ad essere morti. I film sono vivissimi ma il progresso avanza e andare in sala per vedere un film non è più cost-effective e non offre le stesse possibilità di alternative diverse.
    Un sacco di spunti interessanti davvero anche se ad essere onesti, dall'intervista in questione, sembra che alla base di qualsiasi argomentazione si trovi una nostalgia mista a resistenza al progresso. Guarderò anche i video sul canale di Moltrasio e magari mi smentirà ma la tesi di fondo sembra quella: discorsi che si sarebbero potuti tranquillamente sentire quando il cinema stesso soppiantò il teatro, o ancora, quando Mozart sollevò uno scandalo scrivendo e mettendo in scena opere in lingua tedesca e non in latino o italiano.
    Il problema di partenza è che nessuno va più al cinema e mi sembra che Svevo confonda questo col problema della qualità sotto la media dei film italiani facendo un po' un minestrone.
    La verità oggettiva è che andare materialmente al cinema non è più cost effective dal punto di vista del tempo, dei soldi e della comodità: si sottovaluta spesso il fatto che le piattaforme di streaming offrono un servizio per il quale puoi usufruire del prodotto quando vuoi tu, che sia alle 2 di notte o alle 11 di mattina non fa differenza, hai una libertà di orario che col cinema non hai. Il costo di un abbonamento a Netflix o Prime o entrambi giustifica pienamente il prezzo se confrontato al biglietto del cinema, senza contare che i primi offrono una pletora di possibilità che il grande schermo non offre e poi parliamone: nel 2022 quanto cosa avere una smart tv HD con un impianto home theater decente? Relativamente poco; non sarà mai l'esperienza al cinema ovviamente ma la differenza di qualità non giustifica rimanere legati a orari, un programmazione standard che non puoi decidere e un prezzo del biglietto.
    Ultima cosa: la possibilità del watch-party. Poter vedere quel film in contemporanea con amici anche a grande distanza e poterlo commentare subito e in compagnia senza le difficoltà organizzative dell'andare al cinema è un passo avanti incredibile dal punto di vista della fruibilità di un'opera e spesso accade che l'amico ti faccia vedere un film che tu, da solo, non avresti mai preso in considerazione. In virtù di ciò non ho capito l'invettiva di Moltrasio sul non avere film dei quali "discutere, parlare e che facciano cultura e dibattito": non è così.
    In tutto ciò non è mai stata tirata in ballo la qualità di un prodotto ma semplicemente le differenze nella comodità di fruizione dell'opera. Poi che magari il cinema italiano sia qualitativamente inferiore può darsi ma non è la chiave di volta dello status quo: la parola chiave è "progresso". E che Moltrasio sia da un certo punto di vista refrattario a questo discorso si capisce anche dal fatto che non conosca youtubers che effettivamente fanno visualizzazioni e impostano la loro carriera sul web sui film, sia mainstream che autoriali e sbaglia a mio modesto parere nel mettere in relazione "morte del cinema"-"qualità dei film italiani"-"utenza che non è in grado di apprezzare prodotti di livello". Aneddotico ma a mio parere relativamente diffuso: spesso mi trovo a visionare prodotti davvero impegnati con amici tramite watchparty o in compagnia a casa di qualche conoscente. Non andiamo al cinema perché banalmente possiamo scegliere la programmazione, l'orario, il film da vedere, quanto o quanto poco parlare durante la visione e magari guardare due episodi di una trilogia di seguito senza dover sbattersi a trovare la sala, ri-pagare un biglietto, investire del tempo utile della giornata e doversi riorganizzare.

    • @aceto_di_meme
      @aceto_di_meme Před rokem +1

      Più o meno quello che ho espresso io, ma sicuramente in modo più completo di quanto io potrei fare. 👍

  • @mauriziofontana5629
    @mauriziofontana5629 Před rokem +2

    I registi non sanno più narrare per immagini, tipico linguaggio del cinema. In Italia cast e produzione rappresentano un circolo chiuso in se stesso che campa dei sussidi di stato e della qualità non frega nulla.

  • @Zwambo1945
    @Zwambo1945 Před rokem +1

    Perché l'esperienza è in genere di scarsa qualità e la tecnologia è ormai obsoleta.

  • @StenThaBear
    @StenThaBear Před rokem

    L’ho scritto oggi circa un possibile Ghostbusters 4, il pubblico di oggi non ha lo stupore, non ha più l’ingenuità, è smaliziato e anche distratto da altro.
    In più vuole le cose sicure e già conosciute

  • @marco1971jesi
    @marco1971jesi Před rokem +1

    I doppiatori hanno ucciso il cinema in Italia, oltre che i soldi facili.

    • @marco1971jesi
      @marco1971jesi Před 10 měsíci +1

      @@ilmelangolosi anche la 126 Fiat c’era negli anni 70.

    • @marco1971jesi
      @marco1971jesi Před 10 měsíci +1

      @@ilmelangolo quindi il mondo va avanti, nn hanno più senso i film doppiati, sono brutti i film doppiati e nn si può più sentire una voce romana o milanese in bocca di uno statunitense un francese o un giapponese. I film doppiati rovinano l’arte.

    • @marco1971jesi
      @marco1971jesi Před 10 měsíci +1

      Ma infatti sono anni che guardo il cinema originale e non contraffatto.
      Grazie a Netflix ❤, mi dispiace poter andare al cinema poche volte all’anno la tv l’ho buttata via.
      Comunque siamo rimasti tra i pochissimi paesi a doppiare i film.

    • @marco1971jesi
      @marco1971jesi Před 10 měsíci +1

      È chiaro a tutti che in Italia i doppiatori ostruiscono la diffusione dei film originali nelle sale sempre vuote.

  • @lucat5479
    @lucat5479 Před rokem

    Ciao Umberto. Argomento che ho già commentato sotto un altro tuo video, quindi è inutile che mi ripeta, poi qui l'utente D'Adamo ha scritto una riflessione che condivido. Ne volevo approfittare invece per fare una riflessione, sul teatro, argomento che ha sfiorato l'ottimo Svevo, che però secondo me è legato al cinema. Io non sono d'accordissimo con quello che sostiene, cioè che il teatro è già morto. Secondo me bisogna intendersi: il teatro di De Filippo, Strehler, Luca Ronconi, non è finito, è proprio morto e sepolto. In Italia, nessuno farò mai più una tempesta come quella di Strehler, né ci sarà qualche regista che fermerà una prova per mostrare agli attori come gli operai costruiscono una scenografia, come faceva Strelher. Neppure ci sarà più regista come Luca Ronconi. Ma perché erano unici e perché per fare quella Tempesta ci vogliono palate di soldi. E' il motivo anche per cui in Italia difficilmente si vedrà ancora un Re Lear come Dio comanda. Costa troppo, fine della discussione. Come costa troppo fare tante prove: ora le prove sono quasi dimezzate, anche perché andrebbero pagate, per cui gli spettacoli si fanno non dico in metà tempo, ma quasi rispetto ad una volta. Per tacere del fatto che in Italia, si rappresentano poco autori come Moliere e Camus, mentre di Shakespeare, si rappresentano sempre quelle 6 o 7 opere più note, ma già "Misura per misura", è rara vederla rappresentata, figuriamoci i vari Enrichi, Riccardo II o le commedie, il Tito Andronico ecc. Detto questo, però non sono d'accordo che il teatro è morto, perché andando, prima del covid, in pratica quasi 3 volte al mese in media a teatro, qui a Milano, in vari teatri, in 3 o 4 anni ho visto diversi attori giovani, bravi e preparati, così come anche ci sono dei bravi registi e drammaturghi, anche donne. Anzi, si sta affacciando al teatro una nuova generazione di drammaturghe donne molto interessanti. Il problema è che il teatro, da solo, non ti permette di vivere. Ma non ho riscontrato, come dice Svevo, che ci va gente solo a vedere dei vip o cose scarse, io ho visto ottimi spettacoli, con ottimi attori e le sale erano piene. Ho visto Godot, Brecht, Shakespeare, ma anche Palazzeschi, oppure il nipote di Silvio Orlando che ha scritto e recitato delle commedie gustose sullo stile di Woody Allen. Oppure una ottima compagnia di giovani che ha portato in scena Dostojevski. Oppure ottimi interpreti di Pinter. Certo, si potrebbe osare di più ma è molto più di quello che offre il cinema. Anche perché (e qui volevo arrivare), nel cinema, volente o nolente, almeno in Italia, i migliori attori vengono dal teatro. Luca Marinelli, Elio Germano, Massimo Popolizio, Favino, Salemme, Toni Servillo, Filippo Timi, perché in Italia non abbiamo una vera scuola di cinema, né abbiamo l'Actor's Studio. Da noi, gli attori escono dai reality e diventano subito noti. Ma gente come Scamarcio, Ricky Memphis, Mastandrea, Raul Bova ecc. non hanno una preparazione paragonabile a chi si è fatto la gavetta in teatro. Vero che il modo di recitare è diverso ma di fatto, se davvero muore il teatro, per me possiamo anche dire addio alla unica fucina decente di attori che abbiamo in Italia.

    • @Dr.Elegantia
      @Dr.Elegantia  Před rokem +1

      Lì però forse contano di più le compagnie teatrali o il fatto che se vuoi trovare un buono spettacolo ti affidi ai classici. Per questo credo che la storia sia diversa: difficile trovare nuove commedie, ormai è tutto un eterno ritorno, passami il termine.

    • @lucat5479
      @lucat5479 Před rokem

      @@Dr.Elegantia sì, vero infatti su questo concordo con Svevo ma dicevo appunto che si stanno affacciando al teatro delle drammaturghe e degli attori interessanti. Certo, come dicevo, non si osa molto e i grandi teatri ancora ospitano soprattutto i grandi autori. Poi certamente il covid ha dato una bella mazzata, qui a Milano diverse realtà culturali hanno chiuso e le realtà più piccole, dove appunto si provava a osare qualcosa di nuovo, sono in sofferenza.

  • @alessiotarquini7211
    @alessiotarquini7211 Před rokem

    Il tema dei finanziamenti è un problema reale, io ancora mi domando come sia possibile che ad esempio la regione Lazio abbia finanziato e stia ancora finanziando film come Din Don con Enzo Salvi. Non mi importa quanto poco possa essere costato, sono stati soldi buttati al 101%

  • @aceto_di_meme
    @aceto_di_meme Před rokem +1

    Faccio una critica su come viene posto il tema. Il cinema sta morendo? Già di per sé evidenzia una fallacia logica. Si prende per buono l'enunciato sottinteso nella domanda che tuttavia nasconde una posizione di parte (che poi condivido, ma se mi allontano dal mio punto di vista non riesco a stabilire se il cinema stia morendo o semplicemente stia cambiando pelle).

    • @tormaks
      @tormaks Před rokem +3

      Almeo quello italiano è in coma farmacologico come minimo in attesa di viaggio in Svizzera.

    • @Dr.Elegantia
      @Dr.Elegantia  Před rokem +1

      Il titolo prende spunto dalla serie di Moltrasio dedicata al tema :)

    • @aceto_di_meme
      @aceto_di_meme Před rokem

      @@Dr.Elegantia sì certo ma Svevo è nato nel 1980. Rispetto alla crisi culturale italiana è un punto sulla stessa funzione di declino a cui appartieni tu ed appartengo anch'io che sono più vecchio (ma non necessariamente più saggio) di entrambi. Quindi se prendo la dominazione culturale americana, chiamiamola soft power come un dato di fatto, resta una situazione più contingente che deve essere spiegata sia in termini di rivoluzione tecnologica (streaming) e culturale (divano), sia come sistema paese incapace di imporre un proprio modello di softpower. Comunque il cinema italiano che ricordo io degli anni Ottanta era già orientato verso la crisi, a mio giudizio.

  • @maurinocalafricano4754
    @maurinocalafricano4754 Před 11 měsíci

    Le banane a Palermo,non a Napoli

  • @alexblack8825
    @alexblack8825 Před rokem

    La verità è che ormai stiamo h24 con la faccia sul cellulare. Video veloci, notifiche, stimoli continui, video lunghi ma ascoltati a x2 mentre fai altro.
    Se si esce di casa, quelle poche volte, si ha voglia di andare in giro e fare conversazione e non chiudersi al cinema in totale silenzio e concentrazione (dopo tutta la fatica fatta per vestirsi, guidare, prendere freddo)

  • @Darklion4
    @Darklion4 Před rokem

    lo dicono in boris 4 LOL

  • @mabri439
    @mabri439 Před rokem

    Troppe saghe...