Campane di Mugnano (PG)

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  • čas přidán 29. 12. 2017
  • Tra il IX e il X secolo giunsero nella zona di Mugnano i monaci benedettini che nel fervore e con lo spirito di abnegazione racchiuso nel motto Ora et Labora bonificarono il territorio paludoso donando nuova fertilità e nuovo vigore alle terre, grazie anche alla mano d’opera della gente accorsa ad aiutarli che riceveva in cambio protezione ed asilo. La costruzione dell’Abbazia Benedettina e della Chiesa annessa sono da considerare a tutti gli effetti un significativo insediamento che da lì a poco trasformerà tutta la realtà del circondario e getterà le basi per la nascita dell’agglomerato urbano.
    La chiesa di San Benedetto era in origine di modeste dimensioni; venne restaurata una prima volta nel 1584 e poi ancora nel corso del 1600, quando cinque altari si aggiunsero all’altare maggiore intitolato a San Benedetto. Un altro importante intervento fu effettuato alla fine del 1700, dopo il quale la Chiesa venne nuovamente consacrata. L’attuale edificio religioso fu ricostruito nel 1891 recuperando soltanto in piccola parte la struttura precedente. L’unica navata fu ampliata inglobando la superficie del vecchio cimitero e venne creato ad est l’ingresso principale. Il progetto è di Nazareno Biscarini e può essere inserito nel ciclo delle numerose chiese volute da Papa Leone XIII, costruite nel territorio perugino nella seconda metà del XIX secolo. L’architettura della chiesa richiama per alcuni elementi, tra i quali la considerevole altezza dell’edificio e la forma delle finestre, lo stile Neogotico, molto diffuso in Italia nella seconda metà del 1800. In occasione delle Feste Giubilari del 2000 la Chiesa ha subìto imponenti lavori di ammodernamento degli impianti e un restauro che ha riportato alla luce l’aspetto originario delle volte stellate.
    Altre interessanti notizie sull'origine dei "Muri Dipinti" si possono trovare nel sito di Mugnano: www.mugnanoperugia.it/ .
    Il campanile, situato ad una certa distanza dalla chiesa, ospita 4 campane elettrificate ed inceppate a mezzo slancio.
    La fusione originale risale al 1898 e fu uno degli ultimi lavori effettuati da Enrico Sini, ultimo discendente della rinomata fonderia di Acquapendente.
    Nel 2009 la seconda campana fu sostituita con una nuova fusione di Allanconi e l'originale è stata esposta in chiesa.
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