Pirandello e la scomparsa dell'Identità

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  • čas přidán 20. 01. 2017
  • Conferenza di Domenico Rosaci
    Ciclo "Il Secolo della Solitudine"
    Libreria Universalia - Reggio Calabria
    20 Gennaio 2017

Komentáře • 11

  • @marcogambuti1858
    @marcogambuti1858 Před měsícem

    Solo il pensiero libero ci può salvare. Grazie di cuore.

  • @karlmeyer6916
    @karlmeyer6916 Před 6 lety +6

    Interessantissima conferenza su uno degli autori italiani più studiati. La disamina delle opere è stata condotta con l'usuale accuratezza ed è stato bellissimo cogliere l'evoluzione dell' indagine sociologica condotta dall' autore. Il tutto è stato infine collocato - con precisione millimetrica - nel quadro generale del 900. Grazie mille, lei ci arricchisce moltissimo con queste brillanti iniziative! :)

  • @mariacrudele5012
    @mariacrudele5012 Před 3 lety +1

    Grandioso Pirandello meravigliose le spiegazioni 👏👏👏👏

  • @marcofracassi9447
    @marcofracassi9447 Před 6 lety +5

    Grazie come sempre per le sue conferenze, oramai trovo scontato scriverglielo ad ognuna! Purtroppo mi è spiaciuto non aver trovato le conferenze su Pasolini e su De Andrè, me ne farò una ragione! Riguardo a questi ho trovato su Wikipedia un estratto di De Andrè dove parla della sua canzone scritta apposta per Pasolini:
    « È una canzone su commissione, forse l'unica che mi è stata commissionata. Mi fu chiesta da Franco Biancacci, a quel tempo a Rai Due, come sigla di due documentari-inchiesta sulle morti di Pasolini e di Wilma Montesi. In quel tempo, se non ricordo male, stavo cominciando a scrivere con Massimo Bubola l'ellepì che fu chiamato L'indiano (quello per intenderci che ha come copertina quel quadro di Remington che rappresenta un indiano a cavallo). E così gli ho chiesto di collaborare anche a questo lavoro. Ricordo che decidemmo tout-court di fare la canzone su Pasolini, e non tanto perché non ci importasse niente della morte della povera Montesi, ma per il fatto che a noi che scrivevamo canzoni, come credo d'altra parte a tutti coloro che si sentivano in qualche misura legati al mondo della letteratura e dello spettacolo, la morte di Pasolini ci aveva resi quasi come orfani. Ne avevamo vissuto la scomparsa come un grave lutto, quasi come se ci fosse mancato un parente stretto. Nella canzone comunque esiste una traccia di questa ambivalenza, cioè del fatto che ci si riferisce a due decessi e non ad uno solo. E lo si capisce nell'inciso quando canto: "Cos'altro vi serve da queste vite / ora che il cielo al centro le ha colpite". Come nasce una canzone? Direi che buona parte del senso e del valore della canzone sta prima di tutto nel suo titolo, cioè Una storia sbagliata, vale a dire una storia che non sarebbe dovuta accadere. Nel senso che in un clima di normale civiltà una storia del genere non dovrebbe succedere. E poi mi pare ci siano altri due versi che a mio parere spiegano meglio di altri il senso della canzone: "Storia diversa per gente normale / storia comune per gente speciale". Laddove per "normale" si deve intendere mediocre e poco civilizzato e per "speciale" normalmente, civilmente abituato a convivere con la cosiddetta diversità. Mi spiego meglio: per una persona matura e civile direi che è assolutamente normale che un omosessuale faccia la corte ad un suo simile dello stesso sesso. E assolutamente normale anche che se ne innamori. Dovrebbe esserlo anche per il corteggiato eterosessuale che mille modi di difendersi senza ricorrere alla violenza. Purtroppo la cultura maschilista e intollerante di un passato ancora troppo recente, ed allora ancora più recente di quanto non lo sia adesso, e che definirei un passato ancora recidivo, ha fatto credere alla maggioranza che il termine normalità debba coincidere necessariamente con il termine intolleranza. Ecco, un altro aspetto tragico che abbiamo voluto sottolineare nella canzone per la morte di Pasolini è quello legato ad una moda purtroppo ancora adesso corrente, e che si ricollega anche lei al clima di ignoranza e di caccia al diverso. E cioè il fatto che della morte di un grande uomo di pensiero sia stata fatta praticamente carne di porco da sbattere sul banco di macelleria dei settimanali spazzatura e non solo di quelli. Il verso "È una storia per parrucchieri" vuol dire che è una storia che purtroppo la si leggeva allora e ogni tanto la si legge ancora oggi sulle riviste equivoche mentre si aspetta di farsi fare la barba oppure la permanente. Questo è un po' in generale il senso della canzone. »(Doriano Fasoli, Fabrizio De André. Passaggi di tempo, pp. 61-63)

    • @DomenicoRosaciVideo
      @DomenicoRosaciVideo  Před 6 lety +5

      La conferenza su De Andrè purtroppo non è stata registrata per problemi tecnici. Quella su Pasolini spero prima possibile di poterla inserire.Grazie ancora per la sua attenzione.

  • @andreazippilli2319
    @andreazippilli2319 Před rokem

    Grazie Domenico, sei un grande

  • @freejonathan8638
    @freejonathan8638 Před 3 lety +1

    Bravissimo.. come sempre......

  • @luciarizzuti9603
    @luciarizzuti9603 Před 2 lety

    Grazie... una conferenza assolutamente necessaria....

  • @janimationworld2173
    @janimationworld2173 Před 4 lety +2

    Bellissima conferenza

  • @rossanafalzetti603
    @rossanafalzetti603 Před rokem

    Grazie

  • @matjazmazi8405
    @matjazmazi8405 Před 3 lety

    Grazie.