Arsenale di Venezia: terza passeggiata patrimoniale

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  • čas přidán 22. 08. 2024

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  • @TheVenice56
    @TheVenice56 Před 9 lety +2

    Io sono nata nel 56 e mio papà Bruno Grandi lavorava all'Arsenale (tanti ricordi, sono entrata con lui da piccola) e abitavamo vicino a via Garibaldi.....mi sarebbe piaciuto partecipare alle Passeggiate patrimoniali, spero ce ne siano ancora.

    • @UfficioArsenale
      @UfficioArsenale Před 9 lety +1

      Grazie.
      La invitiamo a iscriverci alla newsletter del sito arsenale.comune.venezia.it per essere informata delle prossime passeggiate patrimoniali.
      arsenale.comune.venezia.it/?page_id=1513
      Ufficio Arsenale.

  • @pietroalvisegaggio3634

    Purtroppo tutte le Istituzioni e la partitocrazia italiana continuano ignorantemente a non capire che la funzione primaria dell’Arsenale di Venezia dev’ essere quella propedeutica allo studio delle scienze e tecnologie marine, in poche parole: la riconversione dei luoghi in un grande Polo internazionale: universitario, di ricerca, di mantenimento storico costruttivo delle barche autoctone, ma anche sportivo; ovvero qualsiasi disciplina abbia a che fare con il “MARE”.
    Questa Città nella Città dovrebbe costituire la “MENTE” in chiave moderna, della rinascita dell’Economia del “Mare”, unica economia in grado di restituire alla Città lavoro, benessere e soprattutto generatrice di residenza di tipo permanente, quindi di riequilibrio su quella tossica del turismo di massa. Mentre la gronda lagunare sud con Porto Marghera dovrebbe assume la funzione di “BRACCIO OPERATIVO”, ovvero la creazione di un Distretto Marittimo d’eccellenza per l’alto Adriatico concentrando qualsiasi attività industriale, artigianale, commerciale e di servizi, che abbia a che fare con il “Mare”.
    Con l’occasione si dovrebbe anche prevedere un nuovo sistema portuale, l’idea consisterebbe nel collegare un nuovo porto Off-Shore con un retro-porto (possibilmente franco) in area Fusina o S. Leonardo in terraferma, attraverso un tunnel sottomarino lungo una dozzina di km come quello di Seikan costruito in Giappone. Questo comporterebbe l’esclusione delle navi entranti dal Porto di Malamocco per raggiungere Porto Marghera, oggi costrette percorrere a bassa velocità la ventina di km in laguna lungo il Canale dei Petroli (Canale artificiale soggetto a continue e costose escavazioni). Un canale che tra l’altro ne delimita il transito ai portacontainer con pescaggio sino ai 12 mt. mentre le nuove mega portacontainer necessitano profondità di 17/18 mt.
    *** Con questa soluzione il trasferimento dei container, dall’avamporto al retro porto, non subirebbe alcuna rottura di carico e potrebbe essere velocissimo attraverso treni portacontainer elettrici.
    *** Con questa scelta logistica non subiremmo più alcun condizionamento del sistema Mose nel caso alzasse gli sbarramenti in previsione di alta marea o il transito nelle Conche di navigazione limitato a contenere navi lunghe massimo 180 mt. mentre le portacontainer di nuova generazione si attestano sui 400 mt.
    *** Con questa soluzione otterremmo un Porto all’avanguardia e concorrenziale con Rotterdam, inoltre potrebbe significare un notevole risparmio nella manutenzione per il minor escavo dei canali artificiali in laguna non più necessari.
    *** Il tempo di permanenza navale per le operazioni di sbarco risulterebbe notevolmente ridotto perché sarebbe escluso l’attuale percorso dei 20 km lagunari per raggiungere Porto Marghera con un grosso risparmio dei costi per gli armatori.
    *** Certamente questa soluzione risulterebbe molto meno invasiva per il territorio lagunare e per l’ecosistema nel suo complesso.
    *** Il retro-porto intermodale, costituirebbe una piattaforma logistica di sostegno al previsto distretto marittimo veneziano aumentandone le potenzialità per tutto il waterfront lagunare sud.
    *** Potrebbe tornare d’interesse anche il progetto (ripreso attualmente dalla politica) della vicinissima idrovia PD-VE, ma anche le possibili interazioni nella riformulazione della futura autostrada Romea.
    *** Decisiva infine, l’interconnessione di questo nuovo Retro-Porto intermodale (area franca) con Marghera, Mestre e Venezia attraverso un progetto di mobilità lagunare velocissima con hovercraft.
    Oggi, all’Arsenale, invece, si è concessa l’occupazione di questa eccezionale eredità economica, alla Biennale e alla Marina militare, con l’intento di trasformare questi luoghi nell’ennesimo gigantesco museo - mostre - eventi, esclusivo contenitore per soddisfare ulteriori masse di pestifero turismo. Dico “pestifero turismo di massa” perché, come la Peste di antica memoria, il turismo di massa con tutte le sue incontrollate interazioni, sta di fatto sterminando la Millenaria Civiltà Anfibia (da 150.000 residenti, oggi si arriva ufficialmente a malapena 50.000, ma in realtà, ufficiosamente molti di meno).

  • @edarproduction
    @edarproduction Před 3 lety

    Riprendiamo la cosutruzione di NAVI IN LEGNO

  • @edarproduction
    @edarproduction Před 3 lety

    XXI CANTO DANTE CI RICORDA CHI SIAMO E COSA S' HA DA FARE.

  • @edarproduction
    @edarproduction Před 3 lety

    Perchè non costruiamo NAVI all'ARSENALE?