Progettazione didattica | Obiettivo: creatività. Cosa devi sapere!

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  • čas přidán 30. 06. 2024
  • #progettazionedidattica, #TFAsostegno, #concorsodocenti
    In questo primo video della serie "Progettazione didattica | obiettivo creatività. Cosa devi sapere!", Maria Teodolinda Saturno presenta tre principi guida, di cui potrai tener conto per la progettazione di attività didattiche volte all'emersione e allo sviluppo della creatività e del pensiero divergente.
    Si inaugura con la serie su #progettazionedidattica, utile per #TFAsostegno e #concorsodocenti, la playlist dedicata alla cassetta degli attrezzi del docente inclusivo.
    Link per l'approfondimento:
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Komentáře • 15

  • @diversitutti
    @diversitutti  Před 2 lety +3

    Quali difficoltà riscontrate nella progettazione didattica? E pensate che essere creativi possa tornarvi utile nella progettazione didattica inclusiva? 😉

  • @user-bb7rb3ih8q
    @user-bb7rb3ih8q Před měsícem

    Mi interessa molto la creatività e il pensiero divergente. Mi è piaciuto il taglio della lezione, molto precisa e puntuale. Grazie 😊

  • @RitaLancia-hm4jl
    @RitaLancia-hm4jl Před 11 měsíci +1

    È straordinaria , spiega in maniera eccellente. Studio sempre con lei. Grazie per l' aiuto

    • @diversitutti
      @diversitutti  Před 11 měsíci

      🙏, cara Rita❣ Stai studiando per il TFA? 😘

  • @salvatorecolicchia3277
    @salvatorecolicchia3277 Před rokem +2

    Complimentiiiiiiiii

  • @alessiatieffe7486
    @alessiatieffe7486 Před 9 měsíci +1

    bellissimo: interessante la figura di pip

  • @arteeimmagine-robertoricca8956

    Buonasera Professoressa, eccomi fuori dal Corso a vedere ciò che mi incuriosisce. Non sono proprio un buon pianificatore :) Per quanto riguarda la liberazione dalle paure, in particolare la paura di sbagliare, io uso con i miei ragazzi e ragazze delle frasi strategiche, che pare funzionino, anche se non sempre. 1) "L'importante non è il risultato, la cosa più importante è provarci". Metto il focus dello studente sulla sua capacità di provare, di mettersi in gioco, senza pensare se il risultato sarà positivo o negativo. Sarà comunque vincente rispetto al motto, cioè se io studente ci ho provato. 2) Sbagliare non significa non imparare, al contrario significa proprio apprendere, perché se non avessi fatto quell'errore non avrei potuto capire, magari grazie a un compagno tutor o all'insegnante, come può essere fatta quella cosa in un modo diverso, più corretto, più efficace, più bello. 3) Non giudicate mai il vostro lavoro! Ad esempio il vostro disegno. Perché giudicando negativamente il vostro lavoro, cadete nella trappola di giudicare voi stessi. Ma voi non siete quel lavoro, voi siete un'immensità di cose (emozioni, pensieri, desideri, capacità...) e soprattutto potenzialità. 4) Quando guardate il lavoro di un compagno, non dite subito è bello o è brutto, frettolosamente, ma chiedetevi: come ha costruito quel lavoro? Che scelte ha fatto? Che cosa voleva comunicare? 5) Quando fate un lavoro, provate anche a usare l'ironia, perché anche l'ironia è una forma di creatività. Una persona non può essere ironica se non è creativa. E così via :) Considerato l'orario: buonanotte! E ricordatevi: nessuno può fare per voi ciò che voi non siete disposti..... :) :)

    • @diversitutti
      @diversitutti  Před 3 měsíci

      Grazie, Roberto, per aver condiviso le tue frasi "strategiche", che potranno tornare utili ad altri insegnanti per le proprie prassi... 👍

  • @salvatoresalanitro2377
    @salvatoresalanitro2377 Před 11 měsíci

    ✍🏿

  • @giuseppenesta4266
    @giuseppenesta4266 Před 11 měsíci

    Salve Prof.ssa, qual'e la differenza tra didattica individualizzata e personalizzata?
    Mi dica se va bene: la didattica individualizzata mira a progettare strategie didattiche differenti per il raggiungimento di obiettivi comuni alla classe.
    La didattica personalizzata calibra tutto sull'alunno quindi prevede per lui obiettivi, competenze e strategie solo sue. Va bene così?

  • @sandralorusso2399
    @sandralorusso2399 Před 4 měsíci

    Cara sono molto affascinata fei tuoi tutorial mi puoi mandare delle unita didattiche x infanzia

  • @silviaboccabella5568
    @silviaboccabella5568 Před rokem

    Le idee sono tantissime ma il problema è trovare ottimali contesti applicativi nei tempi ‘curricolari’ già strettissimi per creatività interdisciplinare (a prescindere dalla settimana creativa già preposta) e farne una soluzione d’ approccio metodologico strategico e mirato e non solo una variante didattica ( laboratorialità inclusiva, mezzi facilitanti, materiali strutturati sono strumenti traccia d’ avvio per un’ attività creativa) in un contesto d’ osservazione, analisi e monitoraggio e supporto operativo che si mantenga ambiente di concentrazione e tranquillità.
    Una condizione particolare di recupero visivo mi ha posta a dover rovesciare tutte le mie pregresse credenze ed acquisizioni teoriche sugli apprendimenti della letto-scrittura. La situazione di riabilitazione visiva riconduce inesorabilmente alla Gestalt ed all’ emblematico esperimento puzzle effettuato sui piccioni. La messa a fuoco dei caratteri tipografici alfanumerici risulta del tutto scollegata dai significati ( ai quali attribuiamo valore solo una volta oltrepassata la fase “ meccanica” di decodifica, acquisizione e consolidamento dei caratteri di lettura). Costrutti significanti sono variabili da introdurre solo a partire dallo step successivo, specie in caso di bisogni specifici.
    Il rimando gestaltico a frammenti di puzzle scollegati alla sagoma globale del piccione non identificati in sé come significanti dai volatili presi a campione nell’ esperimento percettivo di ricerca,riporta alla luce la gradualità necessaria dalla fase percettiva della lettura a quella delle acquisizioni automatiche e consolidate da cui poi si può aggiungere contenuto alle forme. Dal frangente di recupero personale ho trovato una strada di ricerca partendo verticalmente dalla sfera sensoriale delle percezioni verso gli apprendimenti ( e ciò si adatta ad ogni alunno e ad ogni grado di acquisizione). I tuoi input sono d’ ispirazione poiché adattabili ad ogni contesto didattico ed organizzativo. Sto approfondendo le funzionalità del Memory, della memorizzazione attraverso associazione di idee, dell’ immedesimazione nel corso della lettura espressiva ma soprattutto misurando gradi percettivi e di acquisizioni psicolinguistici calibrati sulla Teoria gestaltica dell’ Immagine per ciò che riguarda le premesse d’ avvio riguardo il Monoennio iniziale del Ciclo Primario. In Italia, (dove manca la concezione di anno prescolare che sviluppano all’ estero) è fondamentale il primo quadrimestre d’ Accoglienza del Monoennio Primario. Ho tratto dal mio percorso di riabilitazione visiva ispirazione per la mia ricerca professionale sulle acquisizioni in fase di pre-scrittura. Ho trasformato l’ imprevisto in occasione di ricerca metodologica e vorrei trasmettere tale ispirazione agli allievi. Trovare spazi creativi in contesti curricolari significa agganciare l’ area espressiva, del coding geo-spaziale, dello spazio- tempo arte-musica e delle regole di Cittadinanza e del gioco strutturato e condiviso (Inclusione).
    Molto motivante e commovente è stata una frase di E.G. che mi ha ispirata a future ricerche docimologiche e didattiche :
    ” Lavora sempre con passione e professionalità e credi in quello che fai….. ❤️”. Che dire… Appena ripartirò ripartirò dalla Ricerca, dalla Gestalt, dall’ Accoglienza e Cittadinanza, da osservazione ed esperimenti in itinere sugli input percettivi e di decodifica in fase di pre-scrittura e pre-lettura prendendo nota dei nessi percettivi ed apprenditivi propri della Teoria dell’ Immagine. Proporrò esperimenti didattici volti nel Contesto della Continuità (ricavando l’ Anno Prescolare dalla sinergia tra l’ ultimo Quadrimestre dell’ Infanzia ed il Primo di Primaria) volta all’ introduzione anche in Italia di un Monoennio Prescolare Primario in cui poter analizzare didatticamente e docimologicamente in itinere tutti i “gestaltici” nessi logici connessi agli apprendimenti per poi tornare a ritroso su eventuali criticità attraverso esercizi montessoriani di manipolazione e prassi strutturata.
    Per Stories-Cards da sviluppare (per associazione di idee) svincolate dalla progressione cronologica di dadi, timer e tabelloni si potrebbe procedere per prove d’ errore assolutamente empiriche in modo da riprodurre meccanismi spontanei d’ apprendimento. La valutazione in itinere sarà poi appunto personale del docente e non ‘peso’ performativo sugli alunni almeno fino allo step finale di produzione di un elaborato ( prodotto finito interdisciplinare) in cui ad esempio i membri di ciascun gruppo potrebbero procedere all’ autovalutazione secondo 5 parametri indicatori di riferimento. commovente è stata una frase di E.G. che mi ha ispirata a future ricerche docimologiche e didattiche :
    ” Lavora sempre con passione e professionalità e credi in quello che fai….. ❤️”. Che dire… Appena ripartirò ripartirò dalla Ricerca, dalla Gestalt, dall’ Accoglienza, Inclusione e Cittadinanza, da osservazione ed esperimenti in itinere sugli input percettivi e di decodifica in fase di pre-scrittura e pre-lettura prendendo nota dei nessi percettivi ed apprenditivi propri della Teoria dell’ Immagine. Proporrò esperimenti didattici volti nel Contesto della Continuità (ricavando l’ Anno Prescolare dalla sinergia tra l’ ultimo Quadrimestre dell’ Infanzia ed il Primo di Primaria) volta all’ introduzione anche in Italia di un Monoennio Prescolare Primario in cui poter analizzare didatticamente e docimologicamente in itinere tutti i “gestaltici” nessi logici connessi agli apprendimenti per poi tornare a ritroso su eventuali criticità attraverso esercizi montessoriani di manipolazione e prassi strutturata.
    Per Stories-Cards da sviluppare stimolando l’ area espressiva e(per associazione di idee) svincolate dalla progressione cronologica di dadi, timer e tabelloni si potrebbe procedere per prove d’ errore assolutamente empiriche in modo da riprodurre meccanismi spontanei d’ apprendimento. La valutazione in itinere sarà poi appunto personale del docente e non ‘peso’ performativo sugli alunni almeno fino allo step finale di produzione di un elaborato ( prodotto finito interdisciplinare) in cui ad esempio i membri di ciascun gruppo potrebbero procedere all’ autovalutazione secondo 5 parametri indicatori di riferimento.

    • @diversitutti
      @diversitutti  Před rokem +3

      Cara Silvia, grazie infinite per aver condiviso le tue tracce di ricerca intrecciate alla tua esperienza professionale e personale❣
      Concordo completamente, nel sentire come un forte limite i tempi curricolari strettissimi. Ogni approccio metodologico, di più ampio respiro, che sia creativo o d'altro tipo ne esce mortificato e finisce per essere inutile se non dannoso.
      Credo che una strada possa essere quella di selezionare con cura le proposte didattiche, cercando di sfuggire il più possibile alla mania di accumulare... nozioni, stimoli, progetti, unità d'apprendimento... So bene, però, che non è facile❣
      D'altra parte se avessimo voluto svolgere un'attività facile non avremmo scelto di insegnare, sei d'accordo con me? 😘

    • @silviaboccabella5568
      @silviaboccabella5568 Před rokem

      @@diversitutti Complimenti ancora per progettualità e visione d’ insieme in un momento storico che troppo spesso trascura dandole per scontate fasi di acquisizione e consolidamento puntando velocemente alla valutazione. Sono pienamente d’accordo con te e mi hai ricordato le storiche e decisive Indicazioni Fioroni che furono spartiacque per l’ inclusione e per la personalizzazione dei traguardi formativi. L’ alunno va motivato, valorizzato ed orientato per ottimizzare il suo percorso funzionalmente ed evitare rischi di dispersione scolastica. La creatività didattica spaventa quando la gestione della classe si rende priorità e nei momenti dell’ Anno Scolastico in cui il tempo stringe così come le maglie condivise del Ptof. Coinvolgere in parallelo più figure , ambiti e classi possibili ( sia orizzontalmente che verticalmente) è quanto rende la progettualità efficace, fruibile e condivisa. Audacia e coraggio “divergente “ di chi come noi non si accontenta di tutto ciò che è ovvio, scontato, acquisito e già battuto e tracciato ma osa sperimentare, osservare raccogliere a campione per un futuro che è già presente. Grazie dei tuoi contenuti ed impronta attraverso cui incoraggi a perseguire vie e strumenti d’ arricchimento metodologico e didattico.