00:44 C’è neve? Si scia? La crisi dello sci 3:58 La socialità dei ragazzini in periodo Covid, ubriachi alle 18 e inseguiti dalle forze dell’ordine 6:45 Il carabiniere di Taiwan 8:30 I Simpsons e la satira di un tempo: l’influsso anglosassone sulla comicità globale 11:52 La distanza tra la satira dei Simpsons/South Park e la satira italiana 13:41 Chi sarebbe Ned Flanders in Italia? La satira politica 15:15 La satira politica in Italia 16:23 La cultura dell’onore in Italia a contrasto con la pratica dei “roast” in ambito americano 17:40 Palco e vita in USA e in Italia 19:15 La critica in pubblico: un’onta molto forte 21:43 La Repubblica: il caso Augias/fishing, i problemi dell’editing e il declino della stampa 25:31 “Facebook è un’architettura tossica”: rispondere ai feedback e il confronto sui social 32:52 Il bilanciamento perfetto di uno spettacolo comico 34:00 Offendersi di fronte alla comicità: l’esperienza di Luca Ravenna su Repubblica 38:33 Il dibattito umano appiattito sui social 44:12 La censura oggi: politicamente corretto e colonialismo culturale 49:31 Vietare un’idea la rende più forte? I paletti servono? Louis C. K. e il suo approccio 59:52 Lo spettacolo di improvvisazione di Luca Ravenna 1:03:25 Gestire il lockdown da Covid-19 1:04:47 Cachemire, il podcast di Verona e Ferrario 1:05:47 La situazione sanitaria in Lombardia, gli errori costanti 1:08:28 Convincere gli italiani a fare il vaccino: alcuni tratti divertenti di questo popolo 1:10:40 Sconfiggere la morte tramite i social 1:12:50 Sei più teso con uno spettacolo improvvisato o scritto? 1:15:19 Essere il più divertente nella stanza: cosa ne pensa un comico? 1:16:44 I comici che partono dai piccoli locali: analisi del fenomeno 1:19:08 Il ruolo di internet nella creatività: un cambio generazionale 1:21:25 Gli algoritmi di marketing: pro e contro 1:22:35 Il successo di “SanPa”: i documentari, il servizio pubblico, trattare la tossicodipendenza 1:28:44 Raccontare cose al cinema: l’approccio italiano e quello americano 1:31:15 Investire nella tecnologia in Italia: dalla Olivetti al nulla. L’immobilità vs. l’esplosione creativa 1:33:48 La pandemia per i giovani: propulsore di creatività ma anche impedimento alle esperienze. 1:35:35 Il ruolo di internet per i giovani: un mondo altro che crea (tossico)ipendenza? 1:39:30 L’uso di droga: la percezione che abbiamo 1:43:00 I politici e i social: creare dipendenza da dopamina, Salvini e Calenda 1:46:25 Il gap generazionale nel discorso politico: il ruolo dei social 1:49:30 L’occidente e l’ossessione del “contare”: la “pornografia” dell’analisi dei flussi 1:51:47 L’alienazione creata dai vari avatar di sè: la frammentazione dell’io nei vari medium, dal libro al podcast 1:57:53 Il tribalismo e le bolle autoreferenziali prodotte dalla tecnologia
Buongiorno, Anzitutto complimenti per l’intervista, molto piacevole. Volevo esprimere il mio parere relativamente a quanto si puo dire in Italia e quanto no. Io credo che in realtà in questo paese ci sia moltissima libertà d’espressione sia in emittenti televisive, radiofoniche e multimediali in generale. Il problema non è nemmeno il pubblico in se, perché sono convinto che ognuno sa pesare e contestualizzare le battute; siamo il popolo dove il miglior comico è il barista sotto casa ( semicit) quindi abituati ad exploit abbastanza grevi. Il problema è che il pubblico è formato da elementi, da singoli soggetti, che vogliono assolutamente esser approvati da altri soggetti, magari che siedono alla loro destra ( o sinistra) al cinema, che leggo gli stessi post o che bevono allo stesso pub. Quindi se estremizziamo tutto, Mamma Rai non fa andare in onda determinati programmi, non tanto perché non farebbero audience, quanto perchè chi li guarderebbe e li giudicasse bene ma avrebbe paura di esprimere la propria opinione al suo vicino per un giudizio negativo. Ho scritto malissimo, ragionamento contorto e probabilmente sgrammaticato però siamo su YT quindi sticazzi. Ancora complimenti..
Se qualcuno fa 10 scontrini per la lotterie degli scontrino non ha capito molto bene il funzionamento "Ogni scontrino associato al tuo codice lotteria ti farà ottenere un biglietto virtuale per ogni euro speso. Ad esempio: se spendi 10 euro avrai 10 biglietti virtuali, se ne spendi 45 avrai 45 biglietti virtuali e così via fino a un massimo di 1.000 biglietti virtuali per ogni scontrino di importo pari o superiore a 1.000 euro; 10 scontrini possono quindi farti ottenere fino a 10.000 biglietti virtuali, 100 scontrini fino a 100.000 biglietti virtuali e così via. Se l’importo speso è superiore a un euro, l’eventuale cifra decimale superiore a 49 centesimi produrrà un altro biglietto virtuale."
00:44 C’è neve? Si scia? La crisi dello sci
3:58 La socialità dei ragazzini in periodo Covid, ubriachi alle 18 e inseguiti dalle forze dell’ordine
6:45 Il carabiniere di Taiwan
8:30 I Simpsons e la satira di un tempo: l’influsso anglosassone sulla comicità globale
11:52 La distanza tra la satira dei Simpsons/South Park e la satira italiana
13:41 Chi sarebbe Ned Flanders in Italia? La satira politica
15:15 La satira politica in Italia
16:23 La cultura dell’onore in Italia a contrasto con la pratica dei “roast” in ambito americano
17:40 Palco e vita in USA e in Italia
19:15 La critica in pubblico: un’onta molto forte
21:43 La Repubblica: il caso Augias/fishing, i problemi dell’editing e il declino della stampa
25:31 “Facebook è un’architettura tossica”: rispondere ai feedback e il confronto sui social
32:52 Il bilanciamento perfetto di uno spettacolo comico
34:00 Offendersi di fronte alla comicità: l’esperienza di Luca Ravenna su Repubblica
38:33 Il dibattito umano appiattito sui social
44:12 La censura oggi: politicamente corretto e colonialismo culturale
49:31 Vietare un’idea la rende più forte? I paletti servono? Louis C. K. e il suo approccio
59:52 Lo spettacolo di improvvisazione di Luca Ravenna
1:03:25 Gestire il lockdown da Covid-19
1:04:47 Cachemire, il podcast di Verona e Ferrario
1:05:47 La situazione sanitaria in Lombardia, gli errori costanti
1:08:28 Convincere gli italiani a fare il vaccino: alcuni tratti divertenti di questo popolo
1:10:40 Sconfiggere la morte tramite i social
1:12:50 Sei più teso con uno spettacolo improvvisato o scritto?
1:15:19 Essere il più divertente nella stanza: cosa ne pensa un comico?
1:16:44 I comici che partono dai piccoli locali: analisi del fenomeno
1:19:08 Il ruolo di internet nella creatività: un cambio generazionale
1:21:25 Gli algoritmi di marketing: pro e contro
1:22:35 Il successo di “SanPa”: i documentari, il servizio pubblico, trattare la tossicodipendenza
1:28:44 Raccontare cose al cinema: l’approccio italiano e quello americano
1:31:15 Investire nella tecnologia in Italia: dalla Olivetti al nulla. L’immobilità vs. l’esplosione creativa
1:33:48 La pandemia per i giovani: propulsore di creatività ma anche impedimento alle esperienze.
1:35:35 Il ruolo di internet per i giovani: un mondo altro che crea (tossico)ipendenza?
1:39:30 L’uso di droga: la percezione che abbiamo
1:43:00 I politici e i social: creare dipendenza da dopamina, Salvini e Calenda
1:46:25 Il gap generazionale nel discorso politico: il ruolo dei social
1:49:30 L’occidente e l’ossessione del “contare”: la “pornografia” dell’analisi dei flussi
1:51:47 L’alienazione creata dai vari avatar di sè: la frammentazione dell’io nei vari medium, dal libro al podcast
1:57:53 Il tribalismo e le bolle autoreferenziali prodotte dalla tecnologia
Ooooo p9
Ciao, ecco un commento solo per farvi i complimenti!
Buongiorno,
Anzitutto complimenti per l’intervista, molto piacevole.
Volevo esprimere il mio parere relativamente a quanto si puo dire in Italia e quanto no. Io credo che in realtà in questo paese ci sia moltissima libertà d’espressione sia in emittenti televisive, radiofoniche e multimediali in generale.
Il problema non è nemmeno il pubblico in se, perché sono convinto che ognuno sa pesare e contestualizzare le battute; siamo il popolo dove il miglior comico è il barista sotto casa ( semicit) quindi abituati ad exploit abbastanza grevi.
Il problema è che il pubblico è formato da elementi, da singoli soggetti, che vogliono assolutamente esser approvati da altri soggetti, magari che siedono alla loro destra ( o sinistra) al cinema, che leggo gli stessi post o che bevono allo stesso pub.
Quindi se estremizziamo tutto, Mamma Rai non fa andare in onda determinati programmi, non tanto perché non farebbero audience, quanto perchè chi li guarderebbe e li giudicasse bene ma avrebbe paura di esprimere la propria opinione al suo vicino per un giudizio negativo.
Ho scritto malissimo, ragionamento contorto e probabilmente sgrammaticato però siamo su YT quindi sticazzi.
Ancora complimenti..
Vi seguo con molto interesse!
Questa nonchalance nel fumare in pubblico è molto hicksiana ❤️
Ned Flanders in Italia potrebbe essere il classico commercialista DC
Ma essendo ebreo anche Luca Ravenna
@@giulyluciani411 flanders non è ebreo
Quale docuserie Sky viene citata a 1.22.30 circa? Non riesco a capire il titolo
probabilmente intendono Ignoto 1 produzione sky bbc su Yara Gambirasio.
Se qualcuno fa 10 scontrini per la lotterie degli scontrino non ha capito molto bene il funzionamento "Ogni scontrino associato al tuo codice lotteria ti farà ottenere un biglietto virtuale per ogni euro speso. Ad esempio: se spendi 10 euro avrai 10 biglietti virtuali, se ne spendi 45 avrai 45 biglietti virtuali e così via fino a un massimo di 1.000 biglietti virtuali per ogni scontrino di importo pari o superiore a 1.000 euro; 10 scontrini possono quindi farti ottenere fino a 10.000 biglietti virtuali, 100 scontrini fino a 100.000 biglietti virtuali e così via.
Se l’importo speso è superiore a un euro, l’eventuale cifra decimale superiore a 49 centesimi produrrà un altro biglietto virtuale."
Luca Ravenna parla
Nessuno :
Io :" 😍"
Un like su ista è come una botta di coca. Ok parallelismo forzato ma condivido.
Luca Ravenna presidente della Repubblica. Siamo tutti d'accordo?
Figa Luca, fattela una paglia
Flanders italiano=Matteo Renzi o Matteo Salvini
Rido solo perché ho pensato a : Salve salvino....detto da Salvini farebbe riderissimo in effetti
Luca Ravenna è ebreo e fa ridere un casino.
Ned Flanders : È ebreo e fa ridere un casino con il suo " Salve salvino".... Sì abbiamo Flanders.
Tutto bello finché non si parla di serie tv.