Kaleidoscope Days 2019

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  • čas přidán 12. 09. 2024
  • La rappresentazione della solitudine dell’uomo nel suo stare al mondo, il suo dialogo solipsistico diuturno che lo ha portato a tentare delle risposte nel sacro, nel magico e nel mistero.
    Chi più dell’artista è rappresentativo di un’isola, e lo stato di solitudine è quasi uno stato di necessità con cui proteggere la propria libertà, anche se, poi, l’atto creativo non è mai totalmente gioioso, ma nella maggior parte è sofferto. Il fare artistico è un fare individuale che porta a confrontarsi con il reale a “nervi scoperti” e questo spesso per un senso di inadeguatezza, non può che dare sofferenza.
    Le tematiche ritornanti, rimandano appunto ad un “io solitario” o a luoghi o entità quali giardini chiusi, città murate, luoghi dell’anima capaci di proteggerci da un esterno privo di caratteri, siano essi estetici o etici, luoghi in cui la poesia del silenzio ci rende più sensibili, luoghi come spazi ancestrali in cui si rinnova il mito delle nostre radici.
    Ancora i temi legati al magico e al mistero e ai soggetti che l’uomo da sempre ha eletto come tramite per avvicinarli e renderli meno oscuri e solo apparentemente più intelligibili (eroi mitologici, profeti e divinità, maghi e sciamani). A. M.

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