CHE SENSO HA VIVERE SE POI SI MUORE? | Marco Crepaldi
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- čas přidán 18. 01. 2020
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#psicologia #hikikomori #depressione
Ne parlerò ancora anche su questo mio secondo canale.
E un mistero no solo l'esistenza umana io mi soffermo alla creazione come si può raffreddare uno spazio così immenso col campio delle stagioni accaldare tutto come può un frutto venire fuori ad ogni stagione col suo gusto e profumo come può un occhio così piccolo vedere un spazio così Grande sono Grandezze della Creazione lodiamo il Buon Dio per ogni cosa
Che bella riflessione
Il significato della vita è semplicemente fare esperienza della vita stessa tutto qua.
Il problema è che il Sistema non funziona, tutti sono d'accordo ma nessuno lo vuole cambiare, l'Italia sta prendendo la direzione del Giappone.
Il segreto per la felicità è avere delle motivazioni e vivere in equilibrio, in serenità senza stress essendo sempre se stessi ma il Sistema non lo permette.
Dai almeno nel mio caso ne sto fuori a costo di crepa almeno uno (io) si salva mejo che niente
Io me ne vado all'estero e basta ciao a tutti
Credo che basti non farsi problemi, cercare di fare il proprio lavoro senza pensarci su troppo. Il più delle volte siamo noi nella nostra testa a crearceli i problemi
@@aledonny Beato/a te! Quale Paese consigli? Ciao.
Il sistema sei anche tu siamo tutti noi, se non ti piace cambiala se ci riesci, altrimenti accettala è fai quello che ti rende più vivo.....
È il grande paradosso della vita , dove manca una risposta di senso. Senza contare che per vivere appieno la vita o realizzare i nostri sogni nel cassetto, spesso ci vuole una buona dose di fortuna unità a una solida base economica. E poi ci sono gli altri . E la domanda ritorna.
Miglior commento da metere in rilievo please!
@@maryannefletcher227 soffri di depressione
E comunque l'altro paradosso è, che senso ha realizzare i propri sogni, se comunque si annullerà tutto con la morte?
E' uno dei temi che più mi ha diviso e su cui ho più ragionato, e sono giunto alla conclusione che, piaccia o non piaccia realizzare coscientemente significa esistere pienamente, è tutto lì il problema, è un punto di vista che si deve necessariamente spostare per tornare a vivere, e per far questo bisogna concretamente tornare bambini, bambini che con il loro gioco senza ieri e domani sono al centro del mondo e non conoscono limite, eternamente liberi dalla morte e dalle divisioni perchè loro sono realtà, sono unione, sono vita. Il nostro passato ed il nostro futuro sono inganni della mente, non esistono nella realtà, e parlare di un'inizio e di un termine alla nostra vita generano un paradosso (è quello l'elemento che ci destabilizza mentalmente), viviamo da sempre in un'eterno presente, quindi solo chi vi rifugge è destinato alla paura, alla divisione, alla non-vita, ma chi lo vive avrà prova materiale di questa realtà univoca dell'universo. Apritevi alla vita e prima o poi avrete prova concreta e materiale che nulla e mai cominciato e nulla avrà mai fine. Ai più logici di voi consiglio di cominciare questa presa di coscienza informandovi sulla frattalità della realtà (Evideon), sull'olograficità dell'universo (l'olomovimento di Bohm) e sulla sintropia. Ritornate alla realtà, e la vostra vita diventerà bellissima, e direte addio per sempre alla separazione dal mondo e da voi stessi.
Non è solo accumulare cose...il brutto di morire è che hai fatto tanta fatica per conoscere tante cose e ti dispiace doverle abbandonare, non parlo solo di cose materiali, ma anche delle esperienze e del sapere acquisito durante tutta una vita.
@Beppuccioncoppubit93 Come siamo nati una volta è molto probabile che ne rinasceremo una seconda, il problema è come vivremo le eventuali future vite
@@beppuccioncoppubit9397 c'è una Luce più bella di quella del sole. Quello che vedi qui è una bazecola in confronto a quello che vedremo dopo.
Anche io, una volta, avevo questa grande paura.
Chi te lo ha detto che non vedrai o sentirai più nulla?
Ciao eh !
@@ricordiaerei7776 come vivremo le "vite future" non deve essere un problema ora. La vita futura è una sola, per sempre, senza dover fare fatiche di entrare in "altre vite".
Quello che dovremo abbandonare qui sono giocattoli da poco in confronto a quello che avremo per sempre
@@francescosaragoni8498 No, non sei comunque più lo stesso "personaggio", anche per chi crede nella c.d. "vita eterna". Io dicevo poi riferito a quello che certamente possiamo conoscere per esperienza diretta, ma che esista una vita "eterna" è tutto da dimostrare, poi chiaramente ognuno ha le sue opinioni in merito.
Io ho perso mio padre la mia vita non ha piu senso senza mio padre mi sento malissimo sto troppo male mi manca troppo mio padre
Come stai?
Spero tu stia meglio
Come va ora?
Mi dispiace ❤
Un mio amico una sera ha detto "una volta che sei morto poi che fai? Ti annoi, aspetti e basta"
Mi ha fatto sorridere ma alla fine è vero, adesso possiamo fare qualcosa, rimanere sempre in movimento, migliorarci sempre in qualche modo, insomma vivere. È quando sei stanco di vivere e di muoverti, quando sei depresso, che la morte, l'oblio forse, diventa migliore
Bellissimo video con diverti spunti di riflessione
Vorrei sapere perché ci sono le guerre, violenze.... Se poi moriremo tutti e cmq..
Nn riesco a trovare una ragione e un mondo veramente triste potremmo vivere meglio tutti
Bel monologo. Interessante la tua affermazione sul fatto che quando insisti su un certo argomento,, esistenza, morte, questo porta ad un calo dell'umore. io personalmente non essendo molto religioso tengo come priorità principi e valori come la felicità e la famiglia! io aggiungere alla tua parte su "UNA SOCIETà che esperisce una vita finita..." aggiungerei che se l'obiettivo della nostra società non fosse solo della crescita e dell'accumulo, probabilmente potremmo concentrare l'attenzione anche sul godimento in modo diverso della vita e su aprire dibattiti e riflessioni in quel senso che non per forza debbano essere di natura religiosa
Non ha alcun senso vivere e' una costrizione...mannaggia a chi ha scelto al mio posto....
Bellissime riflessioni, molto intelligenti e profonde, grazie
Questa societa' fa' venire la depressione, ecvo il motivo perche' e' in aumento .....
Sei di Velletri per caso?
Tu devi vivere per te stessa....... La società è stata sempre ingiusta e non meritocratica, ma questo non giustifica le nostre paure esistenziali......... Non si può essere depressi per colpa di qualcosa e di qualcuno, c'è sempre un alternativa a tutto, certo non è facile ma chi scrive sa cosa significa questa frase...... Colpevolizzare gli altri e la prima cosa quando non stiamo bene, è colpa della società, e colpa della sessuofobia, e colpa del governo o della cattiveria umana, non ci facciamo mai delle domande su di noi, se questa società ti rende depresso puoi tentare di cambiarla o accettarla, ma devi stimarti per quello che sei e andare avanti per la tua strada, abbracciando quello che ti fa stare bene e che ti rende felice......
Si hai ragione le persone nn tutte ma la maggior parte sono squallide egoiste e cerchi di uscire di casa poi ti guardi intorno e li osservi specialmente questi ultimi anni dopo la finta pandemia la presa in giro demenziale erano veramente assurdi ..e torni a casa ...spento ..ma nn era così anni fa ...
Caspita... è un pensiero costante 😢😢... tanti lutti.. tanta solitudine.. tristezza infinita.. Paura della morte..😢😢😢
"Perché ogni cosa è più bella per un condannato a morte..e la si assapora veramente"
Perché... sei nel braccio della morte per caso? Io invece penso che sia il contrario. Ogni giorno lo si vive come un supplizio nell'attesa di trovarsi davanti il boia. Essere condannati a morte da un tuo simile non è la stessa cosa che sapere di dover morire per un male incurabile.
Per come la vedo io c'è un solo scopo ultimo che andrebbe perseguito nella vita: essere ricordati. Certo, è una cosa un po' autoreferenziale ma dopo la morte di noi rimane solo il ricordo su questo mondo terreno, perciò lasciare qualcosa ai posteri è l'unica cosa che rende davvero immortale un uomo.
E non intendo essere ricordato dai tuoi figli o nipoti, anche se bello quello è comunque temporaneo ed entro qualche generazione si perderà nel tempo, intendo proprio finire nei libri di storia. (possibilmente per meriti positivi)
Distinguersi, fare qualcosa di grande ti rende veramente eterno o comunque ti fa persistere fino all'estinzione dell'umanità, ma tanto a quel punto tutto quello che abbiamo fatto svanirà e nulla avrà mai avuto veramente un senso.
Allora sono pochissime le persone che hanno vissuto veramente. Però il tuo commento mi ha colpito, perché in parte è ciò che penso anche io.
Purtroppo nemmeno quello ha senso,che senso ha essere ricordati se non possiamo goderne?che senso ha essere ricordato se tu ormai sei cenere e non puoi esserne fiero?nulla ha un senso purtroppo
Mah che poi non è che vieni ricordato in eterno, l'uomo prima o poi si estinguerá..
Essere ricordati vuol dire solo costringere le generazipni future a rocordarti e vivere nell'illusione che sapere il tuo nome dà senso alla tua vita.
Teomond la penso come te.sarebbe meraviglioso lasciare un ricordo collettivo ma noi comuni mortali l'unico modo che avremmo sarebbe un gesto ecclatantein societa'. Meglio di no.
Io ci penso spesso. Cosa accomuna tutti gli esseri viventi? Procreare e moltiplicarsi e quindi far andare avanti il più possibile la propria specie. Questo mi pare l’unico vero obiettivo palese. La domanda che mi pongo però è: perché moltiplicarci r continuare la specie? C’è una volontà superiore che lo vuole? E perché?
Bravo, l'esistenza teme queste domande esistenziali, perché queste domande pomgono la sua fine... Io però credo che chi si pone queste domande forse è più profondo e riesce andare oltre l'istinto (anche se poi queste domande ci fanno male).
avevo fatto il tuo stesso discorso in parallelo in un mio diario, fantastico risentirlo quasi spiccicato al mio pensiero
Qualità altissima come sempre
Molto molto interessante, complimenti per l'esposizione. Quello che hai espresso è esattamente la conclusione alla quale anch io sono arrivato osservando semplicemente ciò che mi stava intorno. La nostra razionalità sta progressivamente superando l' istintivita' della vita stessa che è molto semplice nel cercare di perseguire il suo unico scopo, la sopravvivenza. Hai quindi perfettamente ragione nel sostenere che in futuro la depressione esistenziale aumenterà all' interno di questo tipo di società . Il risultato sarà una società che cambierà . Noi, io , te e gli amici che hanno questa sensibilità, non siamo altro che i precursori del pensiero che porterà la società a diventare qualcosa di diverso. Purtroppo dobbiamo vivere intrappolati in questa perché non abbiamo alternativa alla nostra stessa sopravvivenza. Mi piacerebbe confrontarmi con te, illuminante il tuo modo di razionalizzare questo fenomeno. Grazie
Verissimo... Io sono super sensibile..( semplificando)
.e mi interrogo di continuo... 😢
Più che altro il nostro cervello cerca di sviare questa domanda ma non perché non abbiamo una risposta, ma perché la risposta che tutti noi sappiamo non ci piace, perché ci rendiamo conto che non ha senso la vita
Un uomo + è intelligente più soffre . + è stupido più si diverte ed è sereno.
Non avendo nessuno scopo nella vita arriva questa domanda e di conseguenza la depressione..sei tu che crei la tua vita
Il mio scopo nella vita è lasciare il segno e far sì che questo segno duri anche dopo la mia morte per esempio avere un figlio significa lasciare il segno
@@aledonny Ma è un atto egoista.. fare un figlio per lasciare il proprio segno. Io lo trovo assurdo!
@@sofyluu2083 sinceramente non mi interessa se sia egoista o meno
@@sofyluu2083 è un atto egoista fare un figlio in generale
@@manfredisernia2819 Vero.
Ottimo argomento,spesso mi sono posto la stessa domanda
Forse è la morte a dare importanza alla vita. Sinceramente, ritengo che la vita sia una sorta di preparazione alla morte, ma non nel senso che dopo c'è un aldilà o un qualcosa. Ma nel senso, che con lo stesso coraggio con cui abbiamo affrontato la vita, affronteremo anche la morte. Questo ovviamente è solo un mio pensiero. E a mio parere anche l'ateismo come l' essere un credente è una fede, una scommessa che aiuta a stare meglio. Perché non si ha la certezza assoluta su cosa ci sia dopo la morte o sul fatto se esista un Dio o meno, si può solo credere che esista o che non esista. E se io so che una cosa esiste, non ho bisogno di crederci. Perché so che esiste. Se so che 2 più 2 fa 4,non ho bisogno di crederci, perché basta che conto sulle dita della mia mano. Invece per quanto riguarda il credere in qualche Dio, è una scommessa, perché la fede è un dubbio, non è una certezza. Anche gli atei fanno una scommessa, hanno fede. Perché se sapessero che Dio o qualcosa dopo la morte non c'è, non avrebbero bisogno di credere o non credere all'esistenza di qualche entità. Anche il non credere in qualcosa è una fede. Essere atei è una forma di spiritualità come chi ha una religione o crede in chissà cosa. Io in tutta sincerità la risposta che mi sono dato a queste generi di domande è che la vita, è un mistero. Non si potrà mai risolvere del tutto, ma forse meglio così perché se si potesse scoprire tutto sarebbe noiosa.
Jung diveva: io non credo, io so
Ciao, è la domanda che mi sta accompagnando nell'ultimo periodo, non so come spiegare ma mi ritrovo con molto di quello che hai detto... È molto difficile affrontarla 😅😅😅
questo mi porta a pensare di quanto è anche importante il ruolo dei genitori perche loro oltre a dover educare i figli nella crescita dei figli sono un pò filosofi un pò psichiatri , ecc ecc per poter trasmettere valori e principi sani ai propri figli (essere empatici e capirli perche poi troviamo casi di figli depressi, che si suicidano, hikikomori ed altri casi) puntare l'attenzione sulla conoscenza prima e poi sull'imparare ad educare in secondo luogo. . quindi dovranno anche leggere dei libri a riguardo... non so se tutti i genitori lo fanno... potrebbe essere un argomento di un video magari. quanto è importante la preparazione e capacità dei genitori alla crescita di un figlio? potrebbe essere una chiave di lettura anche nei casi di hikikomori. ciao
Risposta semplice prima ancora di guardare il video: lo stesso dell'andare in vacanza.
Bastini Bast cazzo hai ragione, con questa frase mi hai aperto un mondo. Ma quando andiamo in vacanza, quando finisce torniamo a casa, ma quando moriremo dove torneremo?
@@alessandro1967 nel nulla cosmico, nel sonno senza sogni
@@alessandro1967 io signor leopardi ne aveva già parlato 200 anni fa
@@alessandro1967 quando moriremo non andremo da nessuna parte semplicemente spariremo
@@bastbast6464 Speriamo!
Potrebbe anche essere : Che senso ha morire se non si è vissuto?
Avevo letto nelle fasi di Erickson(mi sembra fosse lui) dello sviluppo dell'individuo, che aveva detto che esistono delle fasi nella vecchiaia in cui se una persona ha vissuto bene la propria vita, muore con più serenità nei confronti della morte e riesce ad accettare l'inevitabile. Se invece uno non ha vissuto bene la sua vita, non riusciva ad accettare la morte, perché vorrebbe tornare indietro per recuperare il tempo perso ma non potento, non può far altro che disperarsi. In ogni caso, non è sempre detto che l'anziano che arriva a quest'età, abbia avuto una brutta vita, magari era lui che ha avuto un atteggiamento negativo nei confronti della propria vita. Magari per qualcun altro la sua vita sarebbe stata più che bene. Ogni persona alla fine è diversa. In ogni caso esistono professionisti che possono aiutare ad accettare gli ultimi momenti della vita con serenità anche a chi ritiene di non avere vissuto bene la sua vita prima.
Per me il fine ultimo dell'essere umano è quello di evolversi e trasmettere quell'evoluzione aquisita alle generazioni future. Il senso della morte di un essere umano sta nel poter creare nuove forme di vita sempre più evolute.
ma a quel punto la domanda diventa perchè evolversi?
@@ilguerrierodragone129 Esatto :-)
@@ilguerrierodragone129 Ho una teoria che regge solo fino ad un certo punto, e non risponde davvero alla domanda.
Se è l'individuo a dare un senso forse questo dovrebbe battere la morte. Una volta fatto allora qualsiasi tuo obiettivo è il senso della vita.
Ma non mi piace quest'idea perchè ciò vuol dire che se non fai qualcosa per la società o la scienza hai sprecato la vita, togliendo all'individuo la sua identità.
Qual'è però poi il senso di espanderci? Di vivere il eterno?
@@rumi6457 si
Ho notato che nei periodi in cui son più serena penso molto meno al senso della vita, alla morte. Detto ciò un'altra paura che ho oggi è mettere al mondo un figlio che si porrà le stesse domande, che invecchiarà, soffrirà... Son molto combattuta tra la bellezza di esser genitore e l'idea appunto di creare un'altra vita che sarà comunque finita... Per certi versi invidio i credenti quelli veri, hanno meno pensieri... Devo leggere Nietzsche..
Anche se hanno meno pensieri, vivono in un'illusione. Senza considerare tutti i divieti assurdi delle religioni, ma questo è un altro discorso
Piú si va avanti piú si avvicinerá il momento in cui si potrá scegliere se morire oppure no
A mio avviso la condizione di incertezza è proprio una caratteristica della nostra esistenza, cioè è come se vivessimo in un "girone dantesco" in cui la nostra pena non è bruciare nel fuoco, ma è "non sapere". Sappiamo per certo che moriremo ma è l'unica cosa che sappiamo, non sappiamo il perchè siamo qui o se ci sarà un dopo, questo proprio perchè è la nostra condizioni di esistenza ad essere stata pensata così.
Niente ha senso purtroppo, qualunque cosa facciate, se verrete ricordati, prima o poi, finirá anche quello, e quindi, non avrá avuto alcun senso che lo abbiate fatto, se non il "godere" nel farlo, o nel trovare un momento di felicitá, però sempre e costantemente con la domanda: "perchè lo sto facendo"?.
L' unica soluzione, è riuscire ad illudersi, che ci sia qualcosa dopo la morte, come fanno i credenti, che vivono nell' illusione eterna che ci sia un qualcosa che li aspetti, che non c'è, perchè noi siamo materia in continua trasformazione, i nostri pensieri e la nostra anima svaniranno nel nulla piú assoluto un giorno, come tutto il resto.
Non è detto
Nel mio modo di concepire l'esistenza, posso definire la vita in questa dimensione terrena come un percorso di esperienze animiche, piú o meno consapevoli e percepite, ognuna di esse sviluppata in un mondo irto di difficoltá. La certezza della continuazione della vita in una seconda, infinita e ben piú appagante dimensione, quella divina, dá il giusto senso alla brevitá dell'esistenza terrena e del suo disperato bisogno di risposte.
Se ci sta un inizio ci deve essere una fine . Ma sulla terra .Ma ci sta il proseguo per la nostra anima nell' aldila' perke,'essa non muore mai, e va dove merita o in paradiso o all' inferno, o un purgatorio,
Io penso che la morte per vecchiaia sia la piu terribile , la fatalità o altro a 20 anni ci può anche stare , ma hai la speranza che potrebbe anche non succedere, ma quando arrivi a 70 anni ....inizia il conto alla rovescia....che ti toglie qualsiasi speranza e senza speranza non si può vivere.
Sono la ricerca del piacere e l'istinto di conservazione che ci tengono in vita. Il piacere è come il formaggio per il topo di laboratorio che gli fa compiere tutto il percorso labirintico assegnatogli. Poi c'è anche la paura innata di morire. Lo scopo della vita è quello della procreazione, di perpetuare la specie se la natura ci aiuta. La vita di ognuno è vero acquista un senso se è limitata altrimenti con la nostra struttura biologica forse cadremmo nella noia. Però la morte è anche uno spreco, come diceva O. Fallaci, un terribile spreco perché proprio dopo i 50 anni acquistiamo una certa saggezza e padronanza della vita. Un giorno i ricchi si cloneranno e per loro sarà come rinascere ogni volta e sapranno come hanno vissuto le loro vite precedenti. Le tecnologie ci sono già ma non sappiamo se la mente possa essere capace di sopportare qualcosa a cui non è abituata. Comunque la morte è un processo terribile e sarebbe molto più tollerabile se potessimo semplicemente dissolverci istantaneamente, sparire senza dolore.
Io penso che sia necessario vivere perché appunto non si sa cosa avvenga con la morte. Quindi io preferisco aspettare il mio turno. Se sapessimo che dopo la morte c'e un mondo migliore magari qualche pensiero lo faccio. Ma non sapendolo preferisco vivere
a me invece, è questa la cosa che spaventa
@@alessandro1967 anche a me spaventa purtroppo è questa la vita. Non ci resta che vivere la nostra vita con dignità e facendo cose buone per gli altri
Penso ke il mondo migliore ci sia ma solo per ki lo merita
La penso come te ✌👏
@@alessandro1967 se credi in Dio non devi spaventarti , e sai cosa penso? Se nasci non puoi ' morire del tutto. E Dio esiste io l' ho sognato la vigilia di Natale tempo fa ,e mi ha parlato .Poi l' ho sognato di nuovo il 23 dicembre del 2020 però non ricordo cosa mi ha detto. Quindi se mi credi, ti dico (Non avere paura )
Che senso ha vivere se gli altri, anche le persone più vicine, ti sviliscono e ti trattano come una persona inutile a loro, a te stesso o alla società, ciò che più mi chiedevo è che senso ha la vita altrui se poi finisce?
Ho perso persone e animali da compagnia a me cari, e quanti pentimenti per come lì ho trattati in alcuni casi e di come non ho parlato loro abbastanza, ma poi non trovando un passo che si potesse fare in merito restava solo il vuoto nella mia mente, il vento e i raggi del sole sul viso.
Per le pressioni socio/economiche l'unica soluzione è la rinuncia al'utilizzo del denaro come mezzo di scambio di beni e servizi, se esiste il metro come misura di spazio, il kilogrammo come misura di peso, e il volt come misura di intensità elettrica, si può misurare anche altro, ovviamente bisogna farlo a livello mondiale, le cose sarebbero meglio progettate, la ricerca in campo del riciclo delle cose sarebbe anche avvantaggiata, certo bisogna rinunciare a tutto quello che è voluttuario e di abusi, poi una crescita eterna non è sostenibile, sia per il pianeta che per la società.
Che senso ha morire senza aver vissuto?
Io penso che la vita non abbia uno scopo, forse nasciamo e moriamo senza un fine.
Sei bravo a parlare
Quello sì.
Ciò che in te riconosco è che hai una bella dialettica.
Io mi chiedo perché debba per forza esserci un fine ultimo a giustificare la nostra esistenza... Penso che l'essere umano in fondo, che è un animale (quasi) come tutti gli altri, vive per provare piacere. Con piacere intendo qualsiasi forma di gratificazione più o meno importante. La felicità non può essere perenne in quanto provare tristezza e altre emozioni negative anche forti è parte della vita stessa, ma penso che se tutti noi cercassimo di goderci la vita come meglio crediamo, senza rincorrere e ricercare per forza scopi troppo elevati o che non sentiamo nostri... Allora potremmo dire di aver vissuto una vita degna di essere vissuta, libera. Forse la vita non ha uno scopo preciso o non ha quello che noi esseri umani vorremmo che avesse, perché ci consideriamo una specie più importante di quello che realmente siamo rispetto alle altre... e non riusciamo a tollerare l'idea secondo la quale la nostra vita, sotto sotto, non ha uno scopo più nobile di quella di un cane. Ma se ci è stata concessa l'opportunità di vivere, sarebbe un peccato non cercare di sfruttarla, semplicemente vivendo come più meglio crediamo, in totale libertà, ovviamente rispettando sempre quella degli altri.
il problema è che la mancanza di un fine ultimo renderebbe priva di senso l'espressione "una vita degna di essere vissuta"
@@ilguerrierodragone129 il senso te lo crei tu, relazioni, gratificazioni personali...tutto ciò che ti fa provare piacere, come ha detto il nostro amico quassù
@@pietropadovani6419 ma che stai a dì,gratificazioni di che?quando moriamo siamo cenere priva di coscienza,che differenza c'é tra una cenere che si é precedentemente gratificata e una che non lo ha fatto,i conti non tornano
@@antonioromano3347 questo perché la vita devi viverla come un percorso
@@pietropadovani6419 si ok ma non ha nessuna utilità,non sappiamo nemmeno perché facciamo le cose
si ma in poche parole? qual'è la risposta?
Se l'uomo fosse stato immortale avrebbe venerato un Dio che gli dona la morte. Citazione di non ricordo chi.
Citazione idiota (secondo me), in quanto non avrebbe neppure concepito la morte.
@@cisolino Immaginati immortale sempre qui sulla terra ed in uno stato di noia persistente da cui non puoi liberarti e vorresti che il tutto finisca di essere così noioso...la morte non la conosci ma vivi nel tormento della noia...non imploreresti la morte in quanto non puoi concepirla ma ti danneresti purché tutta questa gran noia finisca in qualche dannato e inconcepibile modo.
Ti ringrazio del parere anche se un po' rude la tua risposta. Ben venga chi mi da torto. È dal confronto che si impara qualcosa
@@gabrielepilone1022 Non c'è noia in un Mondo bello e pulito. La noia è espressione di questo mondo imperfetto! Nessuna rudezza da parte mia, ma solo constatazione fatta con la mia coscienza. Del resto il concetto di noia è personale... Immagina solo di vivere per sempre con la persona che ami accanto, con la certezza di non perderla mai, e dimentica per un attimo i fallimenti causati dalla società umana di oggi. E te lo dico io che sono solo da diversi anni, dopo aver subìto un abbandono per me devastante... solo questo ti da già la risposta sul senso della vita eterna! Io ci metterei la firma... In questo mondo di m..... invece esiste quello che chiamiamo speranza, anch'essa concettualmente inutile se si vivesse per sempre!
@@cisolino Le perdite e le mancanze acuiscono i pensieri sul limite e sull'inafferabilitá della vita..spero che riuscirai a trovare un senso che mitighi tali pensieri,a volte sembra impossibile ma puó succedere quando meno te lo aspetti
L'immortalità serena avrebbe un bel senso.. peccato
l'unico senso che sono riuscito a dare all'uomo è quello dell'autocompiacimento, troviamo un problema, una situazione di disordine e di incompletezza e cerchiamo di sistemarla, si gode un attimo e si continua così fino alla morte, e finirà che pur di continuare a sistemare "cose" arriveremo a distruggere l'ordine della natura che ci ha permesso di evolverci
più che senso hai dato una possibile spiegazione a ciò che muove l'uomo. Per senso io intendo qualcosa di più profondo ancora.
Io credo cha vita e la morte non abbiano senso e che tutto quanto sia assolutamente insensato e frutto del perpetuo rapporto di azione e reazione che regola l'universo, anche se sono consapevole che affermando questa cosa, io stia indirittamente dando un senso a quello che un senso non può avere, creando cosí un paradosso che confuta la mia stessa idea nichilista. Quindi non ha neanche senso cercare di dare un senso a tutto quello che ci circonda perchè, anche nell'ipotetico caso che le cose abbiano effetivamente un senso, noi comunque non saremmo in grado di concepire verità cosmiche cosí complesse. Quindi, non credo che si debba per forza di cose continuare ad esistere se non è quello che si desidera fare. Una società libera dovrebbe garantire la possibilita alle persone di avere il controllo totale della propria vita anche e soprattutto quando si tratta di argomenti taboo come quello del suicidio. Un taboo che nasce dal quel canceroso bigottismo indotto dalle dottrine religiose che spingono le persone a ricercare un senso in tutto quello che fanno e che le circonda, dando come risultato quel sentimento di totale nichilimento emotivo che è causa di questo peculiare stato depressivo, quando si arriva alla inevitabile conclusione che nulla ha veramente senso.
Secondo te praticare un arte marziale come il karate può far aumentare la sicurezza in sé stessi?
Io soffro di depressione e non esco di casa e penso spesso alla morte e al fatto che non abbia senso vivere perché tanto siamo nati per quello.
Ma non è vero
Bisogna solo cercare di vivere sereni. E felici per quel che si può. Tanto moriremo cmq. Non ha senso stare male per questo poco lasso di tempo che ci separa dalla morte
@@jonathanbeneforti4730 invece sì
Io ci ho sofferto di depressione, ora per fortuna almeno quella mi è passata. Anche se ho di rado di sera momenti di estrema tristezza. in ogni caso a me più che altro non mi preoccupa quello che ci sia o non ci sia dopo la morte(che in ogni caso a mio parere, ci si può speculare quanto si vuole, ma resta un mistero). A me mi preoccupa più il fatto di morire prima di essere nato. Si magari sto esagerando, devo cercare di essere più positivo. Sicuramente essere più positivo e benevolo nei confronti di me stesso, parlo per me, mi aiuta a stare meglio. A svalutare la mia vita, svaluto anche me stesso, e non mi merito questo. Perché anche se non ho fatto l'esperienze della maggior parte dei miei coetanei o fatto altre che tanti di loro non hanno fatto. Devo trasformare ciò che ho passato in forza. Boh, sicuramente sto facendo un discorso che non c'entra nada de nada con questo video. Quindi, mi fermo qui.
Non pensare alla morte, tanto quando arriverà non te ne accorgerai. Cura i tuoi interessi, qualsiasi essi siano
Godersi quello che c'é(attivo che non vuol dire sopportare o adattarsi) non cercare quello che non c'é... "Giulio Cesare Giacobbe"
Il problema è che è giá stato scoperto tutto e quindi non vi si meraviglia piú di niente
Per me la vita ha senso solo se considero me stesso come membro dell'umanitá; infatti io prima o poi moriró ma l'umanitá andrá avanti. Credo che la vita di qualcuno aquisisce senso solo quando riesce a far del bene all'umanitá (in qualunque modo) e magari riesce ad essere ricordato per quello che ha fatto.
Per fare un esempio le vite dei grandi artisti, musicisti, scienziati, inventori, politici, filosofi sono vite che hanno avuto un senso e continueranno ad averlo.
Però l'umanità a sua volta non esiste se non come categoria. Qual'è il suo senso? A meno che non s'inventa la macchina della vita eterna che porti l'individuo a non morire l'umanità non ha un senso.
In questo modo solo le persone che hanno avuto successo, hanno avuto una vita sensata... non ha senso
Lo dicevo anche io anni fa🙃
2:00 anche iooo
Tante belle parole, ma non c è la risposta..
Me lo chiedo .....
Concordo 100%. Il nostro cervello è predisposto per farci fare quelle cose che ci servono al vivere "di base", quindi procurarsi il cibo, l'acqua, difenderci dalle condizioni climatiche, riprodurci, ecc...quello che fanno anche gli altri animali. Ecco queste cose le capiamo bene perchè siamo progettati per questo, quando invece cerchiamo di uscire da questo territorio facciamo molta fatica, ad esempio quando cerchiamo di comprendere i fenomeni fisici della natura. Per noi la percezione di un colore è immediata, è qualcosa di innato perchè ci serve per distinguere i vari oggetti in modo migliore rispetto a una variazione di grigio (esempio potrebbe essere anche una preda che si nasconde), mentre è più difficile capire il colore come una variazione della lunghezza d'onda della luce. Anche altri concetti come "alto" o "basso" sono per noi semplici da comprendere perchè servono proprio per cacciare o difenderci, già una definizione matematica di "alto" o "basso" non è così semplice.
Illusioni
“Risposta” da 9:35
Aiuto
non è vero , vivere per sempre sarebbe fighissimo ... non è la soluzione pensare a una vita senza morte
Marco Aurelio... leggete Marco Aurelio...
Che senso ha vivere e perchè si deve morire, perchè non lo sa nessuno basta pensare che prima di nascere non eravamo niente e non potevamo sapere niente quindi da morti non ci accorgiamo di essere morti ma da vivi e cosapevoli sappiamo purtroppo come finisce un morto, processo di putrefazione ma non c'è risposta solo silenzio ecco perchè semplicemente tragico assurdo anche se la vita può a sua volta , a seconda della fortuna di un' individuo, perchè è solo fortuna coincidenza assurda, anche in questo caso senza un perchè, i sanno tutto non esistono sono solo favole, momenti di gioia e benessere magari fosse per tutti e per sempre senza tragedie altra favola vero che dire boooooooooooooooooooooo
La morte è la cosa più giusta che ci sia, non discrimina sesso religione o ricchezza colpisce tutti nel modo giusto. La morte è anche giusta perché noi moriamo per dare la possibilità a qualcun altro di vivere. Nulla è più giusto della morte.
Hai una proprietà di linguaggio pazzesca! Secondo me dovresti andare nelle scuole a parlare agli studenti, oppure provare a fare lo psicologo!
eiei ono fa già entrambe le cose
La risposta ce l ha chi ha fede in Dio e non ce l ha chi non ha fede, semplice!
Gli atei dicono che si muore, i cristiani, e anche io diciamo che ci si addormenta
Quando si muore non si va in paradiso bensì in putrefazione
@@-nico2301 tu lo dici, ma non è la verità.
@@apostoloforrestgump4975 E secondo te dove si va?
@@-nico2301 succede che quelli che han fatto il bene riceveranno il bene e chi ha fatto il male riceveranno il male
@@apostoloforrestgump4975 bella battuta. Magari fosse così, e comunque non hai alcuna prova
Per me è una domanda un po’ strana. Senza la morte, la vita avrebbe meno sapore. È giusto che ci sia la fine.
Se avessimo una visione buddhista della vita invece che capitalista della vita allora questo problema non si porebbe.
perchè cosa c'è dopo la morte secondo i buddisti?
@@MaestroStefanoPetrini i termini reincarnazione e rinascita non ti dicono niente?
lo sai benissimo cosa c'è realmente dopo
@@rafaelecattonar1506 non rispondo piu!
Semplicemente: è finita. Sotto il 7 non è vita.
Se volete guardate i video di mr.Nichilista.
Fosse solo questo... non si ha nemmeno la certezza di poter completare un percorso... 😐
La persona del video non ha comunicativa alcuna ed è troppo giovane per comprendere i temi di cui parla.