AL ANDALUZ PROJECT, Voi ch'amate lo Criatore (dal Laudario Fiorentino, XIV sec.). Live Munchen 2011.

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  • čas přidán 10. 09. 2024
  • "Voi ch'amate lo Criatore"
    Voi ch’amate lo Criatore,
    ponete mente a lo mio dolore.
    Ch’io son Maria co’ lo cor tristo
    la quale avea per figliuol Cristo:
    la speme mia et dolce acquisto
    fue crocifixo per li peccatori.
    Voi ch’amate lo Criatore,
    ponete mente a lo mio dolore.
    Figliuolo mio, persona bella,
    manda consiglio alla poverella;
    girònne laxa, taupinella,
    k’agio perduto Cristo d’amore.
    Voi ch’amate lo Criatore,
    ponete mente a lo mio dolore.
    Capo bello et dilicato,
    come ti vegio stare ‘nchinato!
    li tuoi cappelli di sangue intrecciati,
    infin a la barba ne va i rrigore.
    Voi ch’amate lo Criatore,
    ponete mente a lo mio dolore.
    Chi mi consiglia? Chi mi aiuta?
    La mia speranza aggio perduta;
    in tant’angoscia l’anima è partuta
    dal suo corpo pieno d’aulore.
    Voi ch’amate lo Criatore,
    ponete mente a lo mio dolore.
    Voi ch’amate lo Criatore,
    ponete mente a lo mio dolore.
    Voi ch’amate lo Criatore,
    ponete mente a lo mio dolore.
    Formazione:
    Mara Aranda: voce.
    Sigrid Hausen: voce.
    Jota Martínez: ghironda.
    Michael Popp: dilruba.
    Aziz Samsaoui: qanun.
    Ernst Schwindl: ghironda.
    Johann Bengen: percussioni.
    Junger Schneider: percussioni.
    Di questa laude esistono diverse versioni. Quella cantata dagli Al Andaluz Project segue quella del codice di Firenze (inizio XIV sec.) ma senza l'ultima strofa. Riporto di seguito le versioni complete dei due codici medievali, quello di Firenze e quello più noto di Cortona (XIII sec.), seguito dalla maggior parte degli interpreti, compresa Mina che ha eseguito una sua versione di questa laude nel disco "DallaTerra" (2000).
    "Voi ch'amate lo Criatore" (Laudario Fiorentino)
    Voi ch’amate lo Criatore,
    ponete mente al meo dolore.
    Ch’io son Maria co’ lo cor tristo
    la quale avea per figliuol Cristo:
    la speme mia et dolce acquisto
    fue crocifixo per li peccatori.
    Figliuolo mio, persona bella,
    manda consiglio alla poverella;
    girònne laxa, taupinella,
    k’agio perduto Cristo d’amore.
    Capo bello et dilicato,
    come ti vegio stare ‘nchinato!
    li tuoi capelli di sangue intrecciati,
    infin a la barba ne va i rrigore.
    Voi ch’amate lo Criatore,
    ponete mente al meo dolore.
    Chi mi consiglia? Chi m’aiuta?
    La mia speranza aggio perduta;
    in tant’angoscia l’anima è partuta
    dal suo corpo pieno d’aulore.
    Bocca bella et dilicata,
    come ti vegio stare assetata!
    Di fiele et aceto fosti abeverata;
    trista et dolente dentr’al mio core.
    Voi ch’amate lo Criatore,
    ponete mente al meo dolore.
    "Voi ch'amate lo Criatore" (Laudario di Cortona, XIII sec.)
    Voi ch’amate lo Criatore,
    ponete mente a lo meo dolore.
    Ch’io son Maria co’ lo cor tristo
    La quale avea per figliuol Cristo:
    la speme mia e dolce acquisto
    fue crocifisso per li peccatori.
    Capo bello e delicato,
    come ti veggio stare enchinato;
    li tuoi capelli di sangue intrecciati,
    fin a la barba ne va irrigore.
    Bocca bella e delicata,
    come ti veggio stare asserrata,
    di fiele e aceto fosti abbeverata,
    trista e dolente dentr’al mio core.
    Voi ch’amate lo Criatore,
    ponete mente a lo meo dolore.

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