Maria Callas - "Oh! s’io potessi...Col sorriso d’innocenza" (Mad scene) (Bellini: Il pirata, Act II)

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  • čas přidán 6. 09. 2024
  • Maria Callas, soprano |
    Philharmonia Orchestra and Chorus conducted by Nicola Rescigno |
    Recorded: 24-25.IX.1958, Kingsway Hall, London |
    IMOGENE
    Oh! s’io potessi dissipar le nubi
    che m’aggravan la fronte!
    È giorno, o sera?
    Son io nelle mie stanze...
    o son sepolta?
    (prende Adele)
    Ascolta.
    Geme l’aura d’intorno.
    (spaventata)
    Ecco, ecco l’ignuda deserta riva,
    ecco giacer trafitto al mio fianco un guerriero...
    Ma...non è questo, non è questo Gualtiero.
    È desso...Ernesto!
    Ei parla...
    ei chiama il figlio...
    il figlio è salvo!
    io, io lo sottrassi ai colpi de’ malfattori...
    a lui si rechi, il vegga...
    l’abbracci e mi perdoni anzi ch’ei mora.
    (Le vien condotto il figlio; ella nol ravvisa in
    prima, ma in un tratto lo riconosce, e dopo averlo
    baciato più volte dice:)
    Deh! tu, innocente,
    per me...per me l’implora.
    Col sorriso d’innocenza,
    collo sguardo dell’amore,
    di perdono e di clemenza,
    deh! favella, sì, al genitor,
    deh! favella al genitor.
    Digli, ah! digli che respiri,
    digli che sei libero per me,
    che pietoso un guardo ei giri
    a chi tanto, sì, a chi tanto per te oprò.
    (Odesi dalla Sala del Consiglio un lugubre suono.
    Spaventata, Imogene lascia il figlio.)
    Qual suono ferale echeggia, rimbomba?
    Del giorno finale è questa la tromba?
    CORO (cavalieri dalle sale)
    Il consiglio condanna Gualtier!
    IMOGENE
    Gualtier! oh periglio! egli è prigionier!
    Spezzate i suoi nodi, ch’ei fugga lasciate.
    Che veggo?
    Ai custodi in mano lo date.
    CORO (donne)
    Ah, no.
    IMOGENE
    Il palco funesto per lui s’innalzò.
    CORO
    Deh! vieni: riparati
    a stanze più chete:
    procura agli spiriti
    conforto e quiete.
    IMOGENE
    Il palco funesto
    per lui s’innalzò...
    ah! sì.
    Oh, Sole! ti vela
    di tenebra fonda,
    al guardo mi cela
    la barbara scure.
    Ma il sangue già gronda,
    ma tutta m’innonda
    d’orror, d’affanno, d’angoscia,
    d’orrore morrò.
    CORO
    Deh! vieni: riparati
    a stanze più chete, ecc.
    (Al duol che l’opprime
    più regger non sa.)
    IMOGENE
    Là...vedete...il palco funesto.
    Ah! sì. Oh Sole! ti vela, ecc.

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