ogni morto sulle spalle lascia un segno sulla pelle il vuoto plasma l’uomo mentre il tempo rende inerme nel viaggio verso l’eden ho qualcosa che mi lede è un pensiero, e non si vede è una voce e non si sente è una croce, un sogno che si spenge un palazzetto vuoto un incubo che cresce un epidemia: la peste una legge in un western una capra nel gregge una puttana si vende per due spicci l’anima si scinde è una sconfitta una scelta sbagliata a volte è una condanna scritta fa piu scalpore l’atto non cio’ che lo spinge tutto quanto sparisce tranne l’amore: Magritte una villa a madrid uno yatch alle seychelles non salveranno me ma mi manderanno in tilt le visioni che ho le emozioni che provo, mo sono solo un chiodo in sto periodo che prorogo i traumi che provoco non so mai andare al sodo non so restare solo non so sembrare solido nemmeno sopra a un podio neanche dietro un monitor fino a un punto che imploderò mi implorerò, un rimprovero riproverò, quando la morte ti sfiora ti si altera la psiche un buco è dimora una casa è invivibile un rapporto si slega cio che sembrava inscindibile il tempo diventa pena e il vuoto un indice il silenzio un sibilio il volto un simbolo i pensieri un singolo delle paranoie resterà soltanto un brivido della mia morte un ricordo brevissimo come un temporale in giorni di cielo limpido, 2024
è così difficile vederti tra i muri della psiche che si finge d'essere più umile spargi le tue piume conti le fratture ho iniziato su di te le rime mie più crude salutami le amiche che io spero se ne vadano ti lasciano le briciole dentro all'angolo che evadono come siano stati i sentimenti ferma tu ti menti per sentirti più a tuo agio ho iniziato che ero solo e mi cercavo ma ci vuole più coraggio a dire adesso io ho imparato ma se non mi condivido dimmi tu cosa ricavo un mare d'esperienza resta vana se non mi apro tu resta qui vicina senti togliti i vestiti sembra che hanno l'aria d'esser presi da una crisi ma non cambiamo l'aria ma si fermano i respiri non ho mai avuto una sveltina da darti ma una serata da pazzi mentre contiamo i passi che si allineano e non ho mai voluto la tua tipica prassi non ci sono gli spazi per uno come me
è così difficile vedermi da solo in un mare di gente che prende come complimento l’odio come se trova l’oro allora per me trovare l’oro era trovare un cazzo di lavoro mi fermano per strada quelli delle medie mi fermano e mi chiedono kristian se vada tutto bene allora con il rap com’è? gli rispondo che le iene hanno mangiato dentro le mie condizioni più estreme ero e stavo in un loop ormai perso come una caverna e un narcisista spento lo si fa per riempirsi l’anima per un pezzo di pane da piccolo senza denti ho mangiato senza papà uno stronzo incassa l’altro comanda è come un fatturato di pesi di anime all’ impazzata quello che è scrive mi riesce naturale perché anche se sorrido non va via questo temporale la tristezza ha preso il sopravvento il sogno non cancella tutto quel momento ma c’è qualcosa che ti fa distrarre ringrazio il rap la musica ringrazio me stesso per essermi preso cura di me stesso e da solo avermi fatto da padre ero da solo a darmi il mangiare ero da solo che sviluppa la situazione ideale ero da solo quando provai l’amore ero da solo quando provavo dolore rabbia forse sono attraente perché sono misterioso acqua e fuoco quando mi dice da del pericoloso ma infondo mi sono fatto sempre i cazzi miei e se provi l’anima contorta accendi il display la tristezza ha preso il sopravvento il sogno non cancella tutto quel momento ma c’è qualcosa che ti fa distrarre ringrazio il rap la musica ringrazio me stesso per essermi preso cura di me stesso e da solo avermi fatto da padre
scrivo l’orizzonte pieno di misteri grida sti cazzi oggi lo gridato anche ieri mira alla testa mi raccomando fottitene del numero 1 sbizzarrisco sopra il palco ho qualche cd firmato punterò sempre più in alto più fai la fame ma punti al firmato non parlo di vestiti parlo di un contratto se non c’è la farò mi impiantò in testa il nome di un santo vorresti avermi tutto quanto da quando saltavo scuola sullo skate rimavo tutto fatto adesso dove sono? sono ricomparso morto dentro in mezzo al mare di questo franco ho qualche euro per fumare qualche tappo morirò scriverò il mio nome sui muri per ricordarvi il nome di sto cazzo mi chiamano tossico il tempo sulla terra che è rimasto scende piano piano come una clessidra come un orologio butto nel cesso questa vita
good
evoca belle sensazioni, quasi purifica
ogni morto sulle spalle
lascia un segno sulla pelle
il vuoto plasma l’uomo
mentre il tempo rende inerme
nel viaggio verso l’eden
ho qualcosa che mi lede
è un pensiero, e non si vede
è una voce e non si sente
è una croce,
un sogno che si spenge
un palazzetto vuoto
un incubo che cresce
un epidemia: la peste
una legge in un western
una capra nel gregge
una puttana si vende per due spicci
l’anima si scinde
è una sconfitta
una scelta sbagliata
a volte è una condanna scritta
fa piu scalpore l’atto
non cio’ che lo spinge
tutto quanto sparisce
tranne l’amore: Magritte
una villa a madrid
uno yatch alle seychelles
non salveranno me
ma mi manderanno in tilt
le visioni che ho
le emozioni che provo, mo
sono solo un chiodo
in sto periodo che prorogo
i traumi che provoco
non so mai andare al sodo
non so restare solo
non so sembrare solido
nemmeno sopra a un podio
neanche dietro un monitor
fino a un punto che imploderò
mi implorerò, un rimprovero
riproverò,
quando la morte ti sfiora
ti si altera la psiche
un buco è dimora
una casa è invivibile
un rapporto si slega
cio che sembrava inscindibile
il tempo diventa pena
e il vuoto un indice
il silenzio un sibilio
il volto un simbolo
i pensieri un singolo
delle paranoie resterà soltanto un brivido
della mia morte
un ricordo brevissimo
come un temporale
in giorni di cielo limpido,
2024
è così difficile
vederti tra i muri della psiche che si finge
d'essere più umile
spargi le tue piume
conti le fratture
ho iniziato su di te le rime mie più crude
salutami le amiche che io spero se ne vadano
ti lasciano le briciole dentro all'angolo che evadono
come siano stati i sentimenti
ferma tu ti menti per sentirti più a tuo agio
ho iniziato che ero solo e mi cercavo
ma ci vuole più coraggio a dire adesso io ho imparato
ma se non mi condivido dimmi tu cosa ricavo
un mare d'esperienza resta vana se non mi apro
tu resta qui vicina senti togliti i vestiti
sembra che hanno l'aria d'esser presi da una crisi
ma non cambiamo l'aria ma si fermano i respiri
non ho mai avuto una sveltina da darti
ma una serata da pazzi mentre contiamo i passi che si allineano
e non ho mai voluto la tua tipica prassi
non ci sono gli spazi per uno come me
Io non l'ho capito il titolo,ma è un beat di una canzone di Mezzo? E il testo che hai pubblicato
quale sarebbe il titolo?
è così difficile vedermi da solo
in un mare di gente che prende come complimento l’odio
come se trova l’oro
allora per me trovare l’oro era trovare un cazzo di lavoro
mi fermano per strada quelli delle medie
mi fermano e mi chiedono kristian se vada tutto bene
allora con il rap com’è?
gli rispondo che le iene hanno mangiato dentro le mie condizioni più estreme
ero e stavo in un loop ormai perso
come una caverna
e un narcisista spento
lo si fa per riempirsi l’anima
per un pezzo di pane da piccolo senza denti ho mangiato senza papà
uno stronzo incassa
l’altro comanda
è come un fatturato di pesi di anime all’ impazzata
quello che è scrive mi riesce naturale
perché anche se sorrido non va via questo temporale
la tristezza ha preso il sopravvento
il sogno non cancella tutto quel momento
ma c’è qualcosa che ti fa distrarre
ringrazio il rap
la musica
ringrazio me stesso per essermi preso cura di me stesso e da solo avermi fatto da padre
ero da solo a darmi il mangiare
ero da solo che sviluppa la situazione ideale
ero da solo quando provai l’amore
ero da solo quando provavo dolore
rabbia
forse sono attraente perché sono misterioso
acqua e fuoco quando mi dice da del pericoloso
ma infondo mi sono fatto sempre i cazzi miei
e se provi l’anima contorta
accendi il display
la tristezza ha preso il sopravvento
il sogno non cancella tutto quel momento
ma c’è qualcosa che ti fa distrarre
ringrazio il rap
la musica
ringrazio me stesso per essermi preso cura di me stesso e da solo avermi fatto da padre
scrivo l’orizzonte
pieno di misteri
grida sti cazzi oggi
lo gridato anche ieri
mira
alla testa mi raccomando
fottitene del numero 1
sbizzarrisco sopra il palco
ho qualche cd firmato punterò sempre più in alto
più fai la fame ma punti al firmato
non parlo di vestiti parlo di un contratto
se non c’è la farò
mi impiantò in testa il nome di un santo
vorresti avermi tutto quanto
da quando saltavo scuola
sullo skate rimavo tutto fatto
adesso dove sono?
sono ricomparso
morto dentro in mezzo al mare di questo franco
ho qualche euro per fumare qualche tappo
morirò scriverò il mio nome sui muri
per ricordarvi il nome di sto cazzo
mi chiamano tossico
il tempo sulla terra che è rimasto
scende piano piano come una clessidra
come un orologio
butto nel cesso questa vita