La valle di Caldenno, il Gaggio di Polaggia e il Prato Isio

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  • čas přidán 5. 06. 2020
  • Caldenno e la sua valle con la leggenda dei Corni bruciati... Per il loro colore rosso ruggine e le loro cime appuntite le vette al di sopra del Palù nominate "Corni Bruciati" , da secoli hanno un'antica leggenda;
    Un giorno, mentre due pastori si trovavano in montagna a far pascolare le loro mucche, gli si presentò davanti un vecchio mendicante chiedendo loro qualcosa da mangiare. Il primo pastore lo cacciò in malo modo dicendogli che se proprio aveva fame avrebbe potuto cibarsi nella mangiatoia assieme agli animali e così dicendo tornò a far pascolare le sue mucche. Il secondo pastore, invece, si impietosì e lo invitò a dividere la poca polenta che aveva per sè. Appena ebbero consumato il povero pasto, il mendicante ( che altro non era ch'il buon Dio) disse al pastore buono di prendere con sè le sue mucche e i suoi animali e di incamminarsi verso valle, senza mai girarsi indietro, qualsiasi cosa avesse sentito. Mentre il primo pastore rimaneva in cima alla montagna a far pascolare le sue mucche, il secondo, si incamminò verso Scermendone, un altopiano poco più in basso, ma fatti pochi centinaia di metri udì dei rumori frastornanti accompagnati da un forte calore e senza obbedire alle raccomandazioni del mendicante, si girò a guardare: vide una luce abbagliante e le rocce che si sgretolavano immerse dalle fiamme. Nell'istante in cui vide quel terribile scenario perse la vista e nello stesso momento udì la voce del mendicante che lo rimproverò per non averlo ascoltato, ma che tuttavia gli disse: "Vai sempre avanti fino a quando sentirai i piedi bagnati, fermati e lavati gli occhi con quell'acqua". Il pastore obbediente andò avanti e trovata l'acqua, si lavò gli occhi e subito riascquistò la vista: intorno a lui non vi era più nessuno, ma appena alzò lo sguardo verso le cime della montagna vide le cime tutte rosse e bruciate dal fuoco. Da allora quella località viene chiamata "Corne Bruciate" o "Curni Rusi", (Sassi bruciati o Rossi), mentre la sorgente d'acqua si chiama "Acqua degli Occh", (Acqua degli Occhi).

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