Palazzo Te - Mantova | HD

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  • čas přidán 10. 09. 2024
  • FULL SCREEN 1080HD HIGHLY RECOMMENDED.
    Fotografie ed editing di Marialba Italia
    Costruito tra il 1524 e il 1534 su commissione di Federico II Gonzaga, è l'opera più celebre dell'architetto italiano Giulio Romano.
    La Sala dei Giganti è una delle più note stanze affrescate all'interno del Palazzo Te, progettato a Mantova da Giulio Romano.
    È stata realizzata fra il 1532 e il 1535. È la sala maggiore dell'edificio. La caratteristica più rilevante della sala è che la pittura copre completamente ed ininterrottamente tutte la superfici disponibili: un unico affresco che pone lo spettatore al centro dell'evento narrato nel dipinto. La sala si presenta a base quadrata sovrastata da un soffitto a cupola. Nella cupola è rappresentato Zeus che, con un fascio di fulmini, sconfigge i Giganti, ritratti a partire dal pavimento mentre stanno cercando di ascendere all'Olimpo.
    L'episodio riprende il mito della Gigantomachia, la lotta dei Giganti contro Giove, come narrato da Ovidio [1]. Rispetto al testo di Ovidio, dove i Giganti sono descritti come una sorta di mostri dalle mille braccia, qui vengono rappresentati come uomini. Accanto ai giganti sono rappresentate delle scimmie, assenti nel testo di Ovidio. Secondo Guthmüller[2] queste differenze vanno attribuite al testo usato da Giulio Romano, che non era la versione originale ma una traduzione di Niccolò degli Agostini, che aveva riportato un errore di interpretazione del testo già presente in precedenza.
    Nella pittura di Giulio Romano troviamo lo stile del maestro Raffaello Sanzio però più maestosa ed imponente e meno raffinata.
    Secondo alcuni questo affresco potrebbe rimandare alla vittoria di Carlo V sui francesi, a memoria della visita che l'imperatore aveva effettuato a Mantova poco tempo prima.
    Palazzo del Te or Palazzo Te is a palace in the suburbs of Mantua, Italy. It is a fine example of the mannerist style of architecture, the acknowledged masterpiece of Giulio Romano. The official name, and by far the most common name in Italian, is Palazzo Te, but this may be a relatively recent usage; Vasari calls it the "Palazzo del T" (pronounced as "Te"), and English-speaking writers, especially art historians, continue to call it the Palazzo del Te. In Italian this now suggests use for tea-drinking, which may account for the divergence in usage.

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