Pontremoli e il Castello del Pignaro

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  • čas přidán 27. 08. 2024
  • Il Castello del Piagnaro domina dall’alto il centro abitato di Pontremoli. La sua posizione non è casuale, bensì strategica e lungimirante, posto nel punto in cui la via di Monte Bardone risaliva verso il Passo della Cisa. Dalle sue mura è possibile godere dell’intera visione dell’abitato e della confluenza dei due corsi d’acque che sotto di lui scorrono placidamente: il torrente Verde ed il fiume Magra. Il suo nome altisonante e singolare deriva dalle piagne, lastre in pietra arenaria tratte da cave locali dal caratteristico colore grigio, che da sempre e ancora oggi, ricoprono il tetto del Castello, e il primo documento che riporta il suo nome "Planele” risale al 1262.
    L’impianto architettonico è il risultato di più fasi edilizie realizzate in epoche diverse: si possono ammirare finestre gotiche risalenti al XIV secolo nella sede del Governatore, il mastio datato intorno al 1435 e ricostruito da Niccolò Piccinino, il corpo centrale che fu sede della caserma fino a metà del XIX secolo, fino agli spalti del XVIII secolo. Attraversò condizioni di forte degrado, ma il suo recupero cominciò quando si decise di adibirne una parte per la realizzazione del Museo delle Statue Stele lunigianesi.
    Il Museo delle Statue Stele Lunigianesi "Augusto C. Ambrosi"
    Nato nel 1975 per volontà del suo lungimirante fondatore, Augusto C. Ambrosi, nel 2015 è stato completamente rinnovato e riaperto al pubblico con un allestimento firmato dall'architetto Guido Canali. Riunisce 48 delle complessive 85 statue-stele finora conosciute e si avvale di strumenti multimediali per la comunicazione. Parte delle stele più antiche sono esposte nello scenario intatto della manica medievale, ove le tessiture murarie antiche in pietra fanno da cornice naturale a queste antiche sculture preistoriche, restituendo un effetto di grande suggestione. Un'emozione ancor maggiore si ha al piano superiore ammirando allineate le sette stele di Groppoli, visibili integralmente a luce radente e in un ambiente appositamente oscurato per ricreare l'antica sacralità delle pietre.
    Pontremoli
    La cittadina, posta alla confluenza del torrente Verde col fiume Magra, è di origine altomedievale e deve l'etimologia del proprio nome ponstremulus al vacillare del ponte che esisteva ancor prima dell'abitato, dovuto alle oscillazioni della struttura costruita in legno e cordami. E' ricordata la prima volta quale tappa lungo la strada francigena nel diario di viaggio di Sigerico, vescovo di Canterbury in ritorno da Roma nell'anno 990. Nel XIII secolo fu libero Comune mentre dal XIV fino alla metà del XVII fu governata da numerose e importanti famiglie, dai Fieschi a Castruccio Castracani degli Antelminelli, dai Visconti agli Sforza, dai Pallavicino ai Noceti, fino all'acquisto da parte del Granduca di Toscana. Tra 1849 e 59 fece parte del Ducato di Parma e Piacenza come sede di Provincia(Lunigiana parmense).
    Percorso di visita del Castello:
    La visita "classica” del Castello del Piagnaro inizia con l’immergersi nel Museo delle Statue Stele che permette d’incontrare questo misterioso Popolo di pietra, prima in maniera emozionale, poi in maniera didattica. La pietra delle Stele si contrappone a quella delle mura del Castello in un gioco di chiaroscuri creato dall’uso sapiente delle luci così da trasportare il visitatore in una vera e propria galleria del tempo che va dal 3000 a.C. fino al XVIII secolo d.C. Salendo al primo piano del Museo si possono conoscere gli studiosi delle Stele lunigianesi per giungere poi a conoscere e toccare i tre tipi delle stesse (A, B e C) e a vedere il territorio della loro diffusione. Segue la sala delle "Sette sorelle” (Stele di Groppoli) e poi i filmati dei protagonisti dei ritrovamenti. Infine le Stele più recenti di tipo C e il corredo funebre del guerriero di Pulica.
    La visita del Castello continua entrando nella prima piazza dove è posto il pozzo e la cappella cinquecentesca dedicata a S. Geminiano dove è custodita l’antica architrave del Palazzo dei Vescovi di Brugnato del Rione pontremolese di S. Pietro. Si sale quindi alla terrazza da cui si può ammirare il "lungo” borgo di Pontremoli e il suo territorio circostante. Si passa infine alla seconda piazza dove, nelle antiche stanze della guarnigione, sono collocati la foresteria, che permette di "pernottare nella storia”, e il maschio, la torre sentinella della "Porta di Toscana”.

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