Abitare la montagna, scegliere il futuro: dialogo con Paolo Cognetti
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- čas přidán 9. 07. 2024
- Abitare la montagna può aiutarci a capire come abitare il futuro?
Lo chiediamo allo scrittore, Premio Strega nel 2017, Paolo Cognetti, che da molto tempo vive per metà dell’anno a Milano e per l’altra metà a Estoul, in Valle d’Aosta. E prova a intrecciare il meglio dei due mondi.
Questo è il primo incontro del secondo capitolo del nostro romanzo-evento online “Il Grande Trasloco”, Abitare: per scoprire di più sul progetto visita il sito www.ilgrandetrasloco.it
#cognetti #montagna #intervista
Non sono più una ragazza ho 54 anni....amo la montagna...è la mia vita. Non ho più più l'interesse per la cima, solo raramente mi capita, dell'arrivare ...della competizione. Mi piace vagare da sola nel silenzio....e con attenzione lascio che gli occhi cerchino i segni di un passato dimenticato , che lo sguardo segua i profili delle montagne che il naso si riempia di profumi. Ho fatto una scelta la mia famiglia...non mi avrebbe seguito nel mio sogno di montagna. E allora lho ridimensionato ma non mi sono privata del suo piacere. Carissimo Paolo ti leggo ,ti ascolto e sogno con una punta di invidia per il coraggio che hai avuto quello che a suo tempo, da ragazza , mi è stato tolto. Grazie
Paolo, è importante riuscire a
condividere, chi la pensa come
te, di solito siamo sempre
soli con noi stessi, e gli
altri non ci capiscono mai.
Grazie, per la tua esperienza
di scrittore e poeta, questa
casa dove vivi è un balsamo
per essere tutt'uno con la bellezza e natura.
Che bella conversazione, ricca di spunti su cui riflettere per migliorare la nostra vita e le nostre relazioni. E anche il nostro rapporto con la natura, sia in città che in montagna. Grazie a Paolo e a Fà la cosa giusta!
Di Paolo Cognetti ho letto quasi tutto, e sono in trepidante attesa del suo prossimo lavoro. Mi piace come scrive, la personale angolazione con cui vede il mondo, persino città come New York, che a molti di noi sfugge. Non è un fanatico della montagna e mette subito in guardia da una scelta di vita in questi luoghi, spesso difficile e carica di solitudine. Grazie Paolo.
Grazie
Ho visto la tua intervista da Annunziata e ho sentito parlare del'orsa jj4.. la tua analisi e la vera verita e delle colpa.che ll'uomo ha x aver portato questi poveri animali in Trentino. La tua analisi e' stata veramente impeccabile. Sei un grande..anche perche' sei vegetariano. ami gli animali e la montagna come me.Grazie di esistere!!
Concretezza, profondità d 'animo e poesia nelle sue parole. È un piacere ascoltarlo parlare,e tanto di più leggere i suoi libri.
Bel posto e bravo scrittore
abbiamo bisogno di persone come te in questi tempi di mediocrità diffusa
la montagna è una grande maestra di vita. I grandi maestri spesso stavano nel silenzio della montagna. Per me la montagna più che un luogo è quel contatto che ti rigenera e rinforza, non si può esprimere con le parole. O ti appartiene o devi voler lasciarti abbracciare dalla sua grandezza, che ti colpisce e ti sfugge al tempo stesso
Quanto mi tocca la tua storia non puoi capire... Abbiamo molti punti in comune. L' età, l' amore per le stesse montagne e la stessa vallata e l' essere rimasto completamente colpito e affascinato dalla storia di Chris McCandles.. Ma nel momento della svolta, mi sono innamorato di una persona che non aveva il mio stesso modo di vedere la vita! Un giorno salirò al tuo rifugio ad Estoul e spero di conoscere i tuoi occhi e la tua anima.
Grazie per gli spunti su cui riflettere!molte anime si sono ritrovate soprattutto nell'ultimo anno a fare riconsiderazioni su tantissime cose! Forse il governo pensa di farci un dispetto ma ci sta esattamente portando verso la libertà e verso la nostra vera natura! Eliminare attaccamento dalle cose materiali e dalla società. Grazie.
Vivere in montagna è difficile: non solo per chi non vuole "faticare". Il bello è poter andare, andare via, tornare.
thank you
concordo con chiarajoan: in città manca la cultura della montagna. se la cultura della montagna fosse presente in città allora anche in città si vivrebbe in modo più rilassato e attenti a quello che succede nell’ambiente (non alludo alla sostenibilità: inquina di più Cognetti quando va a buttare la spazzatura o a fare la spesa che un cittadino che fa altrettanto)
Il libro “Il ragazzo selvatico” lo trovate sul sito di Terre di mezzo editore www.terre.it/prodotto/il-ragazzo-selvatico/
Vieni sul Monviso e ti troverai dove il telefono non prende.
Forse noi siamo dei poveracci. Non viviamo in montagna. Ma forse siamo più coraggiosi di te. A combattere tutti i giorni con una vita che non ci piace. Ricordati una cosa Paolo: tu sei un uomo molto fortunato. Molto. Ma tutti gli esseri umani non vivono come te.
Lui ha lasciato la città e si è trasferito in montagna a fare il cuoco quando era un signor nessuno. Poi ha fatto fortuna con i suoi libri. Tu pensi di essere più coraggioso di lui perchè te ne stai in città e ti accontenti del tuo stipendiuccio ?
Questi "nuovi vaggiatori dell'anima" hanno il solito clichè, la fuga o la noia. Spiriti irrequieti o semplicemente idealisti. Ma c'è qualcosa che ancora sfugge aldilà di Chris McCandless...
E cose c’è di male in tutto questo!?
@@andreamarchioro5698 Nulla, solo noia.
@@marcocipriani9747 La tua forse.