Gli Shark di Valerio Antonini e Daniele Parente

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  • čas přidán 12. 09. 2024
  • Mercoledì sera sono stato, assieme a tre mila persone, ad assistere alla presentazione del Trapani Shark. Già di per sé, numeri che non hanno bisogno di ulteriori commenti, tanto sono eclatanti. Nel proprio palazzetto e con la spettacolarizzazione "all'americana", con tanto di voce fuori campo tipo NBA, credo siano davvero in pochi a farlo in Italia; se non sbaglio, solo Armani Milano e Virtus Bologna. Per i poco avvezzi del pallone a spicchi, come dire il Real Madrid ed il Barcellona del basket nostrano. Ma il Presidente Antonini è un vulcano in eruzione continua; non potevano esserci dubbi che avrebbe bissato lo show del Provinciale. Non ha nascosto una certa commozione durante la serata; comprensibile. La corsa contro il tempo per presentare ai tifosi le due case dello sport trapanese gli hanno lasciato uno strascico d'orgoglio misto ad una sopraffazione di sentimenti d'affetto verso un pubblico che gli ha universalmente riconosciuto il tributo che fino ad oggi ha ampiamente meritato. Valerio è diventato come un divo del cinema. A volte alla Toni Manero; e lui ci scherza su non prendendosi troppo sul serio. Prima dell'inizio mi ha chiesto cosa pensassi del "nuovo" Pala Shark. Gli ho insegnato un detto locale: "unni c'è bista un c'è bisogno ri prova". Non c'è molto da aggiungere. L'impegno profuso da SportInvest è sotto gli occhi di tutti. Ora la palla passa al campo. Ma è difficile che i risultati non arriveranno con una programmazione del genere. Sul parquet, ovviamente, tanto spazio è stato dato ai tesserati, giocatori e staff dirigenziali vari. Com'è giusto che sia. Tuttavia, mi ha impressionato, in positivo, quanto sia stato defilato coach Daniele Parente. Probabilmente avrebbe preferito non fare anche quel breve intervento. L'evidenza plastica della sua abnegazione preferendo lavorare pancia a terra, rifugiando luci e microfoni, dando ampio spazio "ai suoi" ragazzi, così come a Montecatini in occasione della vittoria della Supercoppa di Lega. Una fortuna averlo in granata. Adesso, alla sua prima vera occasione, dovrà dimostrare di saper vincere con un roster importante che gli è stato messo a disposizione. Insomma, fra le mille luci del "miracolo Antonini" (come qualcuno incomincia a chiamarlo in città per "la fortuna che questo territorio ha avuto" nell'incrociarlo dopo il suo girovagare nel mondo...,come mi sono sentito dire da più persone mercoledì...) l'altra sera ce n'è stata una che "ha voluto spegnersi" per risaltare le altre. In un compendio di umiltà ed altruismo che personalmente ho apprezzato tantissimo.

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