Bambini Disobbedienti: il vero motivo per cui non ascoltano | Piccoli Passi di Educazione Positiva

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  • čas přidán 14. 11. 2020
  • Sai quei bambini che si oppongono, non obbediscono, sembrano non ascoltano... con i quali non sappiamo più come intervenire - ore per convincerli a mettere una giacca prima di uscire.
    Vediamo un altro semplice passo per cambiare il nostro sguardo sulla disobbedienza e imparare ad interpretare il bisogno nascosto dietro i comportamenti dei nostri figli, e insegnar loro come trasformare questa caparbietà in un punto di forza.
    Un elemento fondamentale che rivoluzionerà il nostro modo di vedere il comportamento di opposizione dei bambini, non più necessariamente come una provocazione fine a se stessa, ma come un campanello di un bisogno più profondo. Solo comprendendo le vere cause dietro ai comportamenti dei nostri bambini possiamo scegliere come agire in modo utile e consapevole.
    Questo video è ideale se ultimamente hai dovuto affrontare crisi di opposizione che non sai come prendere e interpretare. Il cambiamento inizia sempre da noi, e sempre con un primo, piccolo passo. Ti aspetto!
    Fammi sapere come va con questo primo esercizio nello spazio dedicato ai commenti sotto!
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Komentáře • 10

  • @Nothingbuttruth0
    @Nothingbuttruth0 Před 3 lety

    Carissima, spero che lei mi possa aiutare con un consiglio...
    Le maestre mi hanno riferito che mio figlio non le ascolta , che morde e che picchia i bambini, io e mio marito siamo un po disperati perché a casa noi facciamo di tutto per avere un legame di stima e intelligenza emotiva con lui, rimaniamo sempre cosi interdetti del suo comportamento perché quando siamo con lui, nel parco per esempio queste cose non succedono, mai.
    Spero che lei mi possa illuminare! Per sapere al meglio come possiamo noi a gestire e capire questa situazione...

    • @ParentSmileandGrow
      @ParentSmileandGrow  Před 3 lety

      Carissima Marilena, per capire appieno il messaggio dietro il comportamento, e i bisogni e cause che lo scatenano, è utile prendere in considerazione diversi pezzi del puzzle.. In primis, l'età di suo figlio e la fase dello sviluppo in cui si trova. I morsi a due anni sono un segnale molto diverso che a dieci.. Poi, altra considerazione. In questo caso, il comportamento si manifesta nel contesto scolastico, in cui si creano dinamiche relazionali sia con l'insegnante o l'educatrice che con i compagni. Anche se sono diverse rispetto alle dinamiche coi genitori, anche le relazioni con gli insegnanti e i compagni sono importanti: il bambino ha bisogno, come tutti noi, di sentire la sua appartenenza e importanza all'interno del contesto sociale in cui si trova, e può mettere in atto dei comportamenti "inadeguati" nel tentativo di ripristinare questo senso di appartenenza, se qualcosa ha fatto sì che quel bisogno non sia stato soddisfatto.. Secondo l'interpretazione che ne ha dato il bambino, naturalmente. Quindi, un commento dell'insegnante o dei compagni, una sgridata o una punizione possono far sentire il bambino escluso, o inadeguato, o "sottomesso", e spingerlo - inconsapevolmente naturalmente - ad agire sull'impulso di questo sentimento. Per cominciare, visto che il comportamento si svolge quando voi non ci siete, indagherei molto parlandone con le insegnanti, in modo da collaborare tutti insieme, e con il bambino, cercando di capire se ci sono tensioni, disagi, o un bagaglio emotivo che il bambino cerca di esprimere con quei comportamenti, con l'intento di farlo sentire incoraggiato il più possibile. In base all'età, il "gioco di ruolo" in cui si fa finta di giocare insieme alla scuola per esempio, e si mette in scena anche con l'aiuto di pupazzi quello che vive a scuola può essere un supporto utile sia per capire cosa sta vivendo il bambino, sia per mostrare in modo ludico altri modi per risolvere una situazione conflittuale o per esprimere un disagio. In bocca al lupo!

    • @pietrovalle5818
      @pietrovalle5818 Před rokem +1

      Sennò una museruola

  • @veronicaqueseno3553
    @veronicaqueseno3553 Před 3 lety

    Ciao! Come posso farmi ascoltare da mio figlio di due anni? Le faccio un esempio: ho due bambini uno di due anni Claudio e l'altro di tre mesi Orazio.
    La sera sono a casa da sola perché mio marito lavora e spesso Orazio la sera vuole costantemente stare in braccio; la mia domanda è come faccio a farmi ascoltare da Claudio se ho Orazio in braccio? Premetto che Claudio non mostra sentimenti di gelosia nei confronti di Orazio spesso lo ignora e quando lo considera è affettuoso. Perché spiego: molto spesso Orazio ce l'ho attaccato al seno e quindi non mi riesce mettere a posto insieme a Claudio i giochi,per esempio, e quindi lui tende ad ignorarmi completamente anche se le cose gliele dico con tranquillità, a volte la cosa mi fa arrabbiare e a volte mi avvilisce. Quindi come posso fare senza appoggiare Orazio che se lo metto giù inizia a piangere?
    Spero possa rispondere al più presto alla mia domanda.
    Saluti Queseno Veronica

    • @ParentSmileandGrow
      @ParentSmileandGrow  Před 3 lety

      Ciao Veronica! Grazie per la sua domanda :) Intanto: complimenti per i suoi bimbi e per le energie, questo è sicuramente uno dei periodi più faticosi! Quando il grande ha tra i 2-4 anni e arriva un nuovo fratellino o sorellina. Poi, due considerazioni importanti: anche se Claudio non mostra forte gelosia verso il fratello (e tanto meglio!) questo non significa che non sia per lui una grossa transizione nella sua vita. Passa comunque da essere l'unico nel vostro mondo, a dover condividere spazio, tempo e... braccia con un nuovo arrivato, a un'età in cui gli è ancora difficile non solo verbalizzare, ma anche capire in modo pienamente cosciente e consapevole quello che sente all'interno di sé. Perciò, se ci sono pianti più frequenti, ribellione, o a volte anche l'ignorarvi, possono comunque essere dei messaggi di un tumulto interiore che sta affrontando e cha ha bisogno di tirar fuori. Poi, a due anni, il cervello è ancora in pienissimo sviluppo, e tenere a mente più di due concetti astratti per volta può non essere facile per lui. "Mettere a posto" può essere un concetto vago per lui, perché in realtà si compone di una sequenza di azioni. Tutta questa premessa per dirle che se quando chiede di mettere a posto, o altre cose, per di più con il nuovo fratellino in braccio, il suo grande sembra ignorarla, non lo fa per cattiveria, per mancarle di rispetto o per fare il monello, ma perché è in difficoltà, e spero che questo la aiuti a non prenderla sul personale, arrabbiandosi o avvilendosi. Il suo bimbo sta non solo affrontando un enorme cambiamento, ma anche ancora imparando tantissimo. L'ideale è che possiate prendere del tempo, magari in altri momenti della giornata, in cui il piccolo dorme o c'è il papà, per stare da soli con lui e allora mostrargli facendo insieme l'azione richiesta come il mettere a posto, farla diventare un gioco, coinvolgerlo con domande "uhm, questo cos'è? Il tuo dinosauro, ma certo! E dove dorme il tuo dinosauro? Qual è la casetta del tuo trenino?" o anche "Oh, hai finito di giocare! Cosa si fa quando si è finito di giocare prima di iniziare un nuovo gioco?" e così via. Con tanta tanta pazienza.. vorrà, ed è normale al di là del fratellino, avervi al suo fianco per guidarlo in questi compiti. Magari responsabilizzarlo e farlo sentire importante quando si occupa di qualcosa da solo lo aiuterà a prendervi piacere, e a sentirsi ancora parte importante del nucleo familiare, ad avere il suo ruolo. Un grande abbraccio!

    • @veronicaqueseno3553
      @veronicaqueseno3553 Před 3 lety

      @@ParentSmileandGrow grazie molte per la risposta! Spero di poterle chidere altre cose presto😊

    • @ParentSmileandGrow
      @ParentSmileandGrow  Před 3 lety

      @@veronicaqueseno3553 volentieri! Grazie mille!

    • @veronicaqueseno3553
      @veronicaqueseno3553 Před 3 lety

      @@ParentSmileandGrow Salve! Rieccomi quà! I suoi consigli mi sono stati utili e cerco anche di essere più precisa possibile quando gli chiedo di fare qualcosa e va molto meglio! Avrei una domanda un po' più generica; un bimbo come mio figlio di due anni e quattro mesi cosa capisce e cosa no? Come funziona il suo cervello alla sua età? So che vivono solo il presente , infatti ora che lo stiamo spannolinando è difficile fargli capire di dire quando gli scappa molto spesso sono io a capire i segnali e lo porto in bagno. E poi a volte succede che fa "il muro di gomma" gli chiedi una cosa di cui sa bene la risposta e lui ti risponde cambiando argomento o non rispondendo affatto. Per esempio quando capita che se la fa addosso gli si chiede sempre " cosa devi dire quando ti scappa la pipì? Mamma Babbo mi scappa la pipì." Quindi sono domande di cui conosce bene la risposta. Vuole evitare l'argomento o cosa?
      Grazie per l'attenzione spero di avere presto una sua risposta!!

    • @ParentSmileandGrow
      @ParentSmileandGrow  Před 3 lety

      @Veronica Queseno grazie mille per questo messaggio! Sono contenta che le informazioni e le riflessioni dei video le siano stati utili! Per quanto riguarda la domanda generica, può certamente essere argomento per un prossimo video! (grazie) comunque in generale a quest'età i bambini "fanno ordine" nella loro mente, cioè lavorano la loro rappresentazione interna del mondo, ed è per questo che è particolarmente importante per loro che le cose seguano un certo ordine, una certa sequenza, che le cose abbiano un certo posto nello spazio e nel tempo - perché questo li aiuta a far sì che la rappresentazione esterna corrisponda con la rappresentazione interna. Per lo stesso motivo, in questa fase i bambini cercano di dare un senso alle loro sensazioni. Grazie alla ripetizione, piano piano, il suo bimbo imparerà ad associare le sensazioni con il bisogno di fare la pipì, e con l'azione di andare in bagno, e più le sequenza di azioni sono fatte sempre in un certo ordine, e più si cerca di coinvolgerli e farli sentire attori, e più facile sarà. Per quanto riguarda la seconda domanda, difficile saperlo senza conoscere il contesto, ma mi chiederei che tono di voce e che postura avete nel fare la domanda - perché il fatto di farsi addosso la pipì può essere un momento spiacevole per il bambino, può temere di essere sgridato, e comunque può essere un momento emotivamente carico, e per questo motivo il bimbo non risponde. Diverso invece se fate un gioco, e nel gioco, in modo ludico, divertendovi insieme, insomma con complicità, fate finta che a uno di voi due scappi la pipi e gli si pone la stessa domanda.