Dottorato in Italia VS Dottorato all'estero - GEO-APERITIVO

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  • čas přidán 3. 08. 2019
  • Siamo in trasferta lavorativa in Messico.
    Durante questo aperitivo, il mio collega Dr. Luca Micarelli ci parla delle differenze tra fare un dottorato in Italia e all'estero.
    PS. scusate tanto se mangiavo ma stavo morendo di fame (e di sete)! E' stato tutto un po' improvvisato :)

Komentáře • 28

  • @dinodifrancescantonio1941

    Bel video...purtroppo è proprio così in italia. Ma un bel video sui master?

  • @enricoscarpa5084
    @enricoscarpa5084 Před 2 lety +1

    Questo è uno dei video più belli per uno studente di geologia

  • @Funne86
    @Funne86 Před 4 lety +10

    Io sono uno di quelli che ha fatto un dottorato di geologia all'estero, precisamente in Irlanda. Devo dire che mi sono trovato molto in quello che diceva Luca ma con alcune differenze.
    - Almeno nel mio caso la strada tracciata non era così precisa, ma veniva lasciata molta libertà allo studente di sviluppare l'argomento di ricerca come preferiva. Nel mio caso, sono andato anche a cercarmi l'area di studio più adatta per sviluppare il tema della mia ricerca. Questo mi ha fatto crescere molto e mi ha insegnato come sviluppare autonomamente un progetto.
    - Il lavoro del dottorato non è una mera raccolta di dati per il professore in una certa area ma si prefigge di sviluppare una ricerca autonoma su un tema generico che poi lo studente cerca di pubblicare da primo autore.
    - Viene fortemente incentivata la partecipazione e presentazione a congressi anche quando il lavoro non è completo. Questo perché vengono sempre visti come occasione di crescita e di mettersi in gioco piuttosto che per mostrare al mondo quanto si è bravi. Un'attitudine che a volte ho riscontrato in alcuni professori italiani.
    - Come giustamente si diceva, c'è una più forte interazione con l'industria. La ricerca rimane di base ma è indirizzata su temi "interessanti" per l'industria che spesso finanzia la ricerca stessa. Nel mio caso ero in un consorzio che ha contato fino a 12 compagnie e ogni anno si esponeva la propria ricerca in due sponsor's meeting. Questa modalità è estremamente positiva perché se da una parte mantiene i contatti con l'industria e consente agli studenti di fare networking durante il Ph.D, dall'altro, il fatto di avere tante compagnie non indirizza univocamente la ricerca su un solo tema che rimane di base.
    Ci sono anche degli aspetti negativi: per esempio questa grande libertà nella ricerca e i professori che ti seguono volutamente in modo molto blando, può spaventare e se non sei molto determinato ti potresti perdere. Inoltre l'esame finale o VIVA, non è una presentazione all'acqua di rose come in Italia ma è un discussione serrata "a porte chiuse" con degli esaminatori esterni e senza la presenza del supervisor. Trovo che l'esperienza di una tesi magistrale in Italia fatta prima del dottorato mi abbia molto aiutato rispetto ai colleghi irlandesi o inglesi perché, sebbene avessi qualche anno in più, sapevo già lavorare in modo più o meno autonomo. Inoltre l'ottima preparazione di base dell'università italiana è molto apprezzata all'estero.
    Infine, sebbene sia vero che il PhD è generalmente poco considerato in Italia (è una questione culturale perché esiste nel nostro paese solo dagli anni 80' mentre era da tempo ben presente all'estero), ci sono aziende nel nostro settore che considerano molto positivamente un candidato con un dottorato (soprattutto estero) facendolo entrare già in posizione di Expert.

    • @Funne86
      @Funne86 Před 4 lety

      @L Nasmil Certo dimmi pure

    • @Funne86
      @Funne86 Před 4 lety +1

      @L Nasmil Allora io, come Andrea mi sono laureato in geologia per cui posso parlare per quello che è il mio campo.
      1) Io ho fatto il PhD in Irlanda e nel mio caso non mi è stata richiesta alcuna certificazione. So però che in UK la cosa è un po' diversa e non so se le cose sono cambiate ulteriormente con Brexit. Devo dire che il mio livello di inglese non era molto buono quando ho fatto il colloquio, ma avevo una ottima conoscenza e capacità tecnica. Il mio supervisor mi ha detto che per l'inglese non importava e che con 4 anni di PhD avrei avuto tempo di imparare, infatti così è stato.
      2) Non credo che sia visto male, l'unica cosa è che i laureati italiani sono già parecchio più vecchi di quelli stranieri (inglesi in primis) quindi rischi di arrivare, diciamo, fuori tempo massimo.
      3) Io avevo avuto la segnalazione da un prof dell'università di Milano, ma molti hanno risposto ad annunci su internet. Anzi in realtà mi sembra ci sia molta più trasparenza all'estero sia per i PhD che per i posti da post-doc e ricercatore.
      4) Nel mio caso avevano analizzato molti cv, mi avevano chiesto un paio di referenze che ho chiesto ad alcuni professori e, una volta entrato nella "short-list" mi avevano invitato a Dublino per il colloquio pagandomi volo e albergo. C'erano altri 5 candidati per quel posto a cui hanno riservato lo stesso trattamento. So comunque che in altri casi sono stati fatti colloqui via Skype e credo, in questo periodo, sia l'unica cosa fattibile.
      5) Lo stipendio effettivamente non è un gran che, so che in Francia e in Svizzera sono meglio ma sia in UK che in Irlanda lo stipendio è poco sopra quella dei dottorati italiani. Il problema, almeno a Dublino, era l'affitto, perché, per una stanza, andava via più di metà dello stipendio. Avevo però il vantaggio che facevo molte trasferte per lavori di terreno e congressi e, in quei casi, mi era tutto pagato.
      6) Anch'io ho finito la magistrale a 25 anni. In realtà conta poco. Diciamo, se sei giovane ti perdonano più cose, se no pretendono un po' di più ma se hai le conoscenze tecniche te la cavi alla grande. Sei più che in tempo, tranquillo.
      Anch'io volevo fare il ricercatore e c'ero anche abbastanza riuscito. Poi la vita mi ha riportato in Italia. Ma sono comunque molto felice di lavorare in industria che mi ha sorpreso favorevolmente. In ogni caso, tieniti le porte aperte perché non sai mai come si evolverà la tua vita e la tua carriera.
      Spero di esserti stato utile,
      Un saluto

    • @ivanbombana7282
      @ivanbombana7282 Před 3 lety

      @@Funne86 ma... Scusa, tenta il concorso x prof all' università....

    • @enricoscarpa5084
      @enricoscarpa5084 Před 5 měsíci +1

      @Funne86
      confermo ogni singola parola. Pure io in Francia ho fatto il dottorato per un consorzio di ricerca. Tutti i punti che hai citato sono famigliari pure per la mia esperienza. Costruirsi un network é fondamentale per la carrierra accademica ed industriale. Questo in Italia non viene molto incentivato

  • @carlotacconi9452
    @carlotacconi9452 Před 4 lety +7

    Vero.... Ad aggravare il problema dell'età nell'ingresso del mondo del lavoro c'è anche che, in Italia, il dottorato generalmente non viene per niente preso in considerazione (non viene considerato un lavoro).

    • @lucusdianae5892
      @lucusdianae5892 Před 4 lety +6

      Io ho un dottorato e attualmente mi trovo nella situazione in cui o faccio un postdoc all'estero (perché qui nel mio settore non ci sono possibilità) o mi rassegno a fare un lavoro che avrei potuto fare anche senza laurea (...)

    • @lucusdianae5892
      @lucusdianae5892 Před 4 lety +1

      @@geopop grazie mille del consiglio! Ho una gran voglia di cambiare aria! In realtà non ho ancora chiaro se il discrimen sia postdoc in Italia vs all'estero oppure ambito accademico vs ambito divulgativo senza vincoli col mondo accademico: mi occupo di ecocritica (studio il rapporto uomo-ambiente nei testi letterari), amo questi studi, ma purtroppo qui in Italia ho spesso percepito diffidenza...

    • @renatoforte5190
      @renatoforte5190 Před 4 lety +2

      @@geopop ecco, mo' si' che ci troviamo... cmq sono sorpreso da questo video, perche' il mio dottorato fu completamente diverso. Io avevo le idee chiarissime fin dal primo momento, sapevo benissimo cosa volevo studiare, con che metodologia, e a quali risultati volevo arrivare (modelli dei meccanismi di innesco frane in piroclastiti sciolte di origine vesuviana, le frane di sarno e simili, per intenderci. Dei modelli c'erano gia' ma erano ormai un po' obsoleti e non molto dettagliati). Quindi mi dedicai solo a quello, senza distrazioni, io volevo diventare uno specialista serio su fenomeni franosi, tipo prof Casagli ad esempio. Pero' fui seguito molto poco, i finanziamenti erano praticamente inesistenti, il mio professore era perennemente in giro per il mondo a congressi vari, mi coinvolgeva poco e niente ai congressi, nelle pubblicazioni, in attivita' didattiche, in altri suoi progetti, etc. Fui relegato a fare praticamente un dottorato fai da te, in cui giusto una volta al mese riuscivo a incontrarlo presentando i miei risultati (che pero' lui poi utilizzava ampiamente quando faceva interventi a congressi vari, quindi vuol dire che qualcosa di significativo lo stavo producendo...). Alla fine del dottorato mi sono ritrovato semplicemente con un pezzo di carta in piu', due sole misere pubblicazioni, e un po' di esperienza su stabilita' dei versanti e dinamica di movimenti franosi di cui sostanzialmente non frega assolutamente un cavolo a nessuno. E poi ovviamente grazie e arrivederci da parte del dipartimento, manco si ricorderanno piu' che io esisto (altri che invece stavano sempre li' e si sono saputi "muovere" meglio, ora in un modo o nell'altro continuano ad avere i loro contratti e assegni di ricerca...). Quindi morale della favola, in italia funziona cosi', e il modo di fare un dottorato come descritto a inizio video e' quello che paga realmente. Chi fa come me e punta alla sostanza, poi o e' davvero uno con grandissime capacita', che riesce a fare tutto da solo, oppure viene semplicemente lasciato a se stesso e si frega. E nel frattempo passano gli anni, perdi competitivita', non hai pubblicazioni, perdi anche ogni possibilita' di fare post doc all'estero, ti si preclude tutto anche li'. Quindi per me il dottorato in italia e' stata proprio una doppia fregatura, non mi ha portato a nulla in italia e mi ha fatto anche perdere ogni futura occasione per l'estero. Per me il dottorato va fatto direttamente all'estero, non ha proprio senso farlo in italia (anzi, meglio ancora se uno all'estero ci va a fare gia' la laurea junior). Gli unici che dopo il dottorato in italia riescono a continuare a fare ricerca sono appunto quelli che sia durante, sia dopo il dottorato, stanno sempre li' attorno al professore pronti ad adattarsi di volta in volta alle sue esigenze. E purtroppo anche se punti a fare un post doc all'estero la strada resta sempre la stessa, perche' per fare un postdoc all'estero hai cmq bisogno di aver fatto pubblicazioni, di essere indirizzato dal tuo prof verso professori stranieri, etc. Summing up: il dottorato in italia o non lo fai proprio (e magari lo fai direttamente all'estero,) oppure se proprio lo vuoi fare devi seguire il percorso descritto a inizio video. Altrimenti fai semplicemente la mia fine, tagliato completamente fuori in italia e senza piu' possibilita' manco all'estero. Ps: e cmq chissenefrega perche' io ho sempre il piano B e anche quello C e all'estero mi sono saputo inserire come specialista GIS.

  • @bagiggio6330
    @bagiggio6330 Před 4 lety +1

    bella Intervista 💪

  • @fioredigirasole9075
    @fioredigirasole9075 Před 2 lety +1

    Esattamente così dottorato in Italia proprio come nei miei ricordi,
    Il mio professore non aveva nessuna linea di ricerca ma piuttosto seguiva il vento per questo cambiava linea di ricerca ogni 8 o 9 mesi.
    Senza parlare del mio professore che mi ha dato durante dottorato il suo corso da fare con esami compresi si limita a firmare i libretti alla fine del esame.

  • @lucabastianello9830
    @lucabastianello9830 Před 4 lety +3

    Io non ho fatto il dottorato proprio perché in Italia non c'erano proposte valide e non mi potevo permettere l'estero...

  • @salvatore815
    @salvatore815 Před 4 lety

    Cosa dice al 10:50 ? **-nautica?

  • @antonioaugusto5854
    @antonioaugusto5854 Před 5 měsíci

    In che senso la laurea è un master non riconosciuto?

    • @nMaax
      @nMaax Před 5 měsíci

      Credo, ma non ne sono sicuro, che intendesse dire che il concetto di laurea non è equivalente all'estero: all'estero di parla di master (equivalente a una magistrale) e quando ti vanno a reclutare all'estero non sanno veramente quanto sia specifica e verticalizzata una laurea magistrale italiana (in altre parole, quanto sia "meglio" di un master estero), in questo senso non viene valorizzata in quanto la equiparano a un "qualsiasi" master, nei quali si studia di meno. O almeno così ho capito io.
      Plus, si aggiunge tutto lo sbatti delle discipline che richiedono un iscrizione all'albo per essere svolte (medico, dentista, ingegnere civile etc. etc.), credo che per lauree dove non serve veramente essere iscritto a un albo (e.g ingegnere informatico) ci sia meno burocrazia e che le aziende estere si facciano meno seghe mentali

  • @johnreed9546
    @johnreed9546 Před rokem +2

    Da dove vengono queste cifre, 2600 netti per un PhD in Francia? mah

    • @iamwalt
      @iamwalt Před 9 měsíci

      dipende dalle borse di studio distribuite da alcune aziende

    • @enricoscarpa5084
      @enricoscarpa5084 Před 5 měsíci

      @johnreed9546 sono tesi CIFRE, principalmente in azienda. Oppure puoi arrivarci a quelle cifre se fai lezioni e svolgi ulteriori attività.
      Ad esempio, per il corso di terreno i dottorandi percepiscono circa 1500/1600 euro per una settimana di lavoro.

  • @claudiacondemi3587
    @claudiacondemi3587 Před 3 lety +4

    Non credo proprio che questa visione del Dottorato italiano sia generalizzabile, anzi mi sembra solo una sua brutta esperienza.... io ho fatto il Dottorato in Italia e mi sono trovata un tema su cui mi sono specializzata, sia per scrivere la tesi che pubblicare articoli, mai fatto il "portaborse" dei Professori... Inoltre, nelle mie esperienze all'estero, devo dire che spesso ho trovato i dottorandi italiani molto più preparati di quelli esteri.

    • @fioredigirasole9075
      @fioredigirasole9075 Před 2 lety +1

      Ti posso confermare che nella mia università come nella maggior parte delle università italiane il dottorato è solo lo schiavo del professore

  • @scaramouche9100
    @scaramouche9100 Před 7 měsíci

    In Italia è così adesso...un argomento. Il problema è per me proprio quello. Non si fa altro che la tesi. Niente didattica, niente pubblicazioni su cose che trovi te. Un problema per me