Sofocle: Antigone

«Intus-legere». Una lettura dei classici del pensiero.
Tipologia video: VIDEO-LEZIONE. Periodo: ANTICO-MEDIEVALE.
Indice
0:00 Introduzione
3:03 La tragedia
8:22 Antigone e Creonte
24:45 Conclusione
Abstract
Antigone non è solo un'opera tragica. Antigone è l'eterno punto di riferimento per tutti coloro e tutte coloro sentano di doversi ribellare. Ribellarsi a cosa? Alla legge degli uomini, alla legge della terra; per seguire invece la legge degli dèi, di Dio, del cielo. Il tutto nasce da uno scontro fratricida, Eteocle e Polinice, figli di Edipo, si uccidono l'uno per mano dell'altro. Creonte diviene il nuovo re di Tebe e decide che Eteocle, in quanto difensore di Tebe, debba ricevere il rito funebre e tutti gli onori; Polinice, invece, considerato un sanguinario traditore, merita di marcire senza sepoltura. Che il suo feretro divenga pasto per le fiere. Antigone non può accettare che il corpo di uno dei suoi due fratelli subisca un trattamento simile, che rimanga insepolto, e ancorché Creonte avesse stabilito per decreto il divieto di seppellire Polinice, pena la condanna a morte per lapidazione, ella si sente di dover disobbedire, ben conscia delle possibili conseguenze.
Il video cerca di proporre una prima introduzione al concetto di tragedia in generale, per poi addentrarsi nell'opera specifica. Le "ragioni" di Creonte e quelle di Antigone sono contrapposte. La tensione che offrono, quella tra legge di natura e legge degli uomini, ancora attuale, sempre attuale, terribilmente attuale.
La soluzione non è semplice come appare, la domanda da porre non è quella che sembrerebbe. Il punto non è tanto se Antigone abbia ragione in termini di principio, quanto se, pur nella ragione, abbia ancora ragione nel disubbidire ad una legge dello Stato. Questo è il grande tema: può essere ammessa la disobbedienza civile ogni qualvolta ci si senta di non dover rispettare una legge umana ingiusta?
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