Caso Pifferi, come nasce la dipendenza affettiva
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- čas přidán 3. 08. 2024
- Con Ameya Canovi (psicologa esperta di dipendenza affettiva) analizziamo la personalità di Alessia Pifferi, la quale ha effettuato un meccanismo di “annullamento” nei confronti della figlia. Una dipendenza affettiva dall’altro, che - come conferma la dott.ssa Canovi - non è amore, ma una dipendenza simile a quella dalle sostanze.
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Pifferi rimane un Mostro punto .La piccola è stata sfortunata che è capitata nelle sue mani 😢🙏⚘️
Tutti coloro che compiono atti così orribili hanno problemi psicologici. Quindi a tutti dovrebbe essere concessa un’analisi che ne tracci le problematiche psicologiche. La Pifferi ha commesso qualcosa di aberrante e deve scontare la sua pena.
Questa è un'analisa interessante e secondo me in linea con quello che effettivamente è Alessia in termini di personalità... Non servono test assurdi per capire le persone con il solo fine di arrivare a classificarle secondo schemi precostituiti... Serve capire in profondità la persona sotto i vari aspetti che ne caratterizzano la personalità, il modo di agire e di rapportarsi con gli altri...
Ma che cure, in Italia non funziona il systema, Io vivo in Germania e vi posso carantire che qui le strutture sono ottimi la pifferi non si poteva lasciare sola con la Bambina. E I famigliari lo sapevano. Povera Bambina mi viene la Pella doca😢
Io credo, alla luce di tutto, che l'ergastolo sia una salvezza per Alessia.
Le darà una vita più ordinata e la salvaguarderà da incontri che, alla lunga, l'avrebbero portata anche a conoscere qualcuno di potenzialmente pericoloso.
Sono d'accordo in carcere è meglio che fuori allo sbando
Anche io, fuori gli uomini continuerebbero ad abusarla come attrezzo sessuale, chiusa in una struttura nessuno le farà del male e lei non farà più male a nessuno. Comunque non è la sola responsabile della morte della bambina. Come si fa a lasciare un bambino ad una persona del genere? Bisogna attivarsi prima. Tolgono i figli a mamme soltanto povere, e a questa l'hanno lasciata?
Piuttosto il carcere libera gli altri nel conoscere lei e trovarsi un disastro del genere nella vita.
@@sara074 Certo...anche...questa fuori dal carcere sarebbe capacissima di rifarsi mettere incinta, partorire un'altra volta in un wc e ripetere tutto daccapo
@@sara074Certo…anche…lei fuori dal carcere sarebbe capacissima di farsi mettere di nuovo incinta, partorire in bagno e ricominciare tutto daccapo
Non si può dare una giustificazione a tutto tramite la psicanalisi.
Ha lasciato morire di stenti, di fame, di sete la sua bambina di 18 mesi mentre se la stava spassando.
Basta!
Ora che le è stata inferta la pena che tutti auspicavano, pensando che sia tutto risolto, non si può fare un passo avanti? Oppure pensiamo che chi ha partorito in un wc e reiteratamente abbandonato la figlia per giorni sino a farla morire di fame e di sete, sia una sana di mente? L'indignazione semmai è quella che nessuno abbia mai visto quello che accadeva, che tutti abbiano permesso a questa sciagurata di tenere la bambina ( non la figlia).
basta si, stanno cercando giustificazioni su giustificazioni, intanto la bambina è morta in modo atroce, ma pare che questo passi in secondo piano
@@lasparviera3566no, quello della morte della bambina resta il problema primario, ora purtroppo è tardi, la piccola doveva essere salvata, o nessuno la vedeva come era ridotta, a 18 mesi, nessuno sapeva la vita che faceva la madre? Invisibili?
Brava erano completamente sole, e la Pifferi non è completamente a posto questo lo capisce anche un profano. Si fanno tanti commenti, ma quale donna normale farebbe quello che ha fatto lei. Penso che dovrà pagare certamente, ma non ergastolo. In appello sono sicura che ci sarà una nuova perizia completa con le carte presentate dalla Pontenani e non valutate, (non dimentichiamo che le avevano riconosciuto le condizioni per la 104).Avrà una condanna adeguata, sconterà la pena in un ospedale psichiatrico giudiziario, e quando uscirà non avrà nessuno nemmeno la casa. Forse l unica che si occuperà di lei sarà la Pontenani@@paolacabrini6422
È riuscita anche a fingere un finto battesimo con raccolta soldi regalo; tutti ci hanno creduto: vuol dire che non era così facile capire come viveva lei in realtà. Oltretutto lei ha sempre allontanato la famiglia di origine, salvo accettare l'aiuto economico da parte della mamma. Anche se la sua famiglia non fosse perfetta (e poche lo sono) non è giustificato ciò che ha commesso. E finché non si renderà conto della sua colpa, nessuno la potrà aiutare. Specialmente se chi crede di aiutarla nega le sue responsabilità
Non si può parlare di dipendenze affettive in contesti di degrado e periferia. La Pifferi crescendo nel disvalore e vivendo alla giornata ha sviluppato un cinismo abbrutito e disincantato ben oltre l’ affettività, e figuriamoci se con lei così egocentrata si può parlare di dipendenze affettive… Nei contesti borghesi, iper strutturati antropologicamente e governati da sovrastrutture sociali si può contestualizzare eventualmente la dipendenza affettiva ma non certamente in un contesto degradato ed utilitaristico come quello dell’ imputata in cui un eventuale partner sia poco più ( o poco meno) di un mero protettore.
Buongiorno, mi chiedo però come le assistenti sociali, che spesso mettono in croce la sinergia e l'autonomia di sistemi familiari all'interno dei quali è evidente la propositiva' e l'interazione degli elementi della stessa famiglia, intervengano creando degli squilibri, che spesso si rilevano inconcepibile ed inadeguati, a volte insormontabili, creando notevoli difficoltà, all'interno della configurazione familiare stessa. Pertanto ritengo, al di la di ogni responsabilità della madre, inconcepibile ed inaccettabile , che non siano intervenute qualora avessero avuto le necessarie documentazioni. Dobbiamo essere molto chiari in situazioni di questo tipo. Non è possibile , da parte di chiunque, non avere consapevolezza delle criticità che sono talmente evidenti che anche una persona priva di vista potrebbe recepire sicuramente a livello emozionale. Oltre alle strategie che la signora Piffeti metteva in atto per pacare la sua responsabilità, non è possibile che nessuno si sia posto delle domande.
Sicuramente la Signora Pifferi è la responsabile diretta , ma di certo , se ci fosse stato un intervento da parte delle persone adibite a farlo, non saremmo stati interessati da questo epilogo. Perché esso stesso non sarebbe stato quello che ha sconvolto tutti noi. Avremmo avuto una potenziale madre alleggerita da tante responsabilità e, probabilmente, dei potenziali genitori grati di poterla accogliere.
Tutto ciò non è accaduto. La domanda che mi pongo è la seguente: la signora Puifferi è l'unica responsabile? Un intervento da parte di Qualcuno poteva esserci? Conoscendo la personalità della signora , si era autorizzati a stare tranquilli? L'epilogo è tragico ed inquietante ma potrebbe essere stato diverso? A mio avviso , questo è il focus della questione. Ad ognuno la propria considerazione.....
Purtroppo la figura dell'assistente sociale spesso si trasforma in una figura più burocratica che altro... Tante relazioni scritte ma zero risultati concreti... Spesso sono loro stesse delle figure professionali incapaci di capire le dinamiche relazionali delle persone e ad essere prive di intelligenza emotiva al contrario di Roberta Bruzzone e Ameya che invece hanno saputo comprendere che personalità ha Alessia e le mancanze che ha nei confronti degli altri...
Anche io penso che il focus sia quello.
Smettiamola di colpevolizzare la famiglia. Perché se tutte le famiglie che hanno problematiche si comportassero come lei, avremmo nel mondo più assassini che persone normali. Lei era maggiorenne. e non voleva in nessun modo che la sua famiglia intervenisse nella sua vita privata. Altrimenti non era libera di prostituirsi. Perché non glielo avrebbero permesso. Perciò cosa potevano fare? Se non intervenire solo quando lei glielo permetteva.la sofferenza che traspariva nel PM nel ricordare in che condizioni ha trovato la piccola Diana, in lei non si è mai visto. È ora reclama se la definiscono assassina
Perfetta analisi, che condivido. E vedo solo una madre sola, non in grado di accudire una bimba
Concordo, la Pifferi aveva turbe psichiche e 104 sin da bambina....Diana andava affidata a TERZI non di certo alla Pifferi che non sapeva nemmeno di essere incinta e questo la dice lunga oltre a tutto il resto!
Ma anche la madre e la sorella, non sapevano che fosse sbandata? Io sarei andata a controllare ogni giorno, Alessia non avrebbe potuto sbattere fuori, perché quella casa appartiene anche alla madre e alla sorella. Inoltre, si sono mai chieste di come facesse a mantenere se stessa e la bambina senza un lavoro? Come facevano a restare indifferenti? Con ciò non sto giustificando Alessia, ma non trovo prive di colpe nemmeno le altre due.
La mamma gli mandava i soldi
@@teresamastromattei4686 Aveva bisogno d'altro.
Sono pienamente d'accordo la famiglia hanno lasciato sol questa povera pazza con un cervelli con i trasmettitori che non funzionavano e con perdita di neuroni,la colpa è della madre e della sorella..
Il problema non sta nel fatto che cercasse un compagno, così giovane ci sta, però la bambina doveva lasciarla in mani sicure.
È una dipendenza affettiva o una dipendenza dal piffero ?
Smettiamola di dare colpa alla famiglia...
Dice non mi sgridi gentilmente. come se si trovasse in asilo e non in tribunale davanti un giudice .
Tutta una recita ben calcolata.
Io ritengo che Alessia Pifferi fosse anaffettiva. Si prostituiva per avere soldi e fare una vita divertente ,cene visggi . Non trovo meccanismi di difesa ma solo astuta finzione.
Recupera soldi da amici e vicini inventando un Battesimo per Diana. Il battesimo non ci sarà Ci sarà una limousine Con la quale andrà in giro con l'amante di turno, mentre la PICCOLA DIANA PER LA FAME MANGIAVA IL PANNOLINO E MORIVA
Infatti. La furbizia lo si vede dallo sguardo
Ha semplicemente sviato la domanda con una uscita infantile.
Questo da l'idea del suo livello intellettivo, è come una bambina. Io non la vedo così scaltra come la ritenete voi...mi fa solo pena. Una bambina dentro il corpo di una donna, lasciata a sé stessa. La famiglia sapeva dei suoi deficit, doveva forse interessarsene di più, e non saremmo qui a piangere l'angioletto 😢
Smettiamola di colpevolizzare sempre le famiglie. Non è semplice comprendere le problematiche psichiatriche. Quanti vanno dallo psicologo per farsi aiutare? Quasi nessuno. Spesso senti dire "non sono mica matto".
Si racconta che Un paziente psichiatrico disse "avrei preferito avere un tumore, tutti mi avrebbero capito"
Non si tratta di colpevolizzare ma responsabilizzare, che è diverso.
Io non lo chiamerei nemmeno "compagno". È evidente che ha sfruttato le fragilità di questa poveretta senza strumento alcuno e, psicologicamente, completamente allo sbando.
Io vedo un profondo rifiuto agli impedimenti. La piccola era un impedimento ai suoi desideri. La morte della bimba ,ha concretizzato il suo profondo rifiuto .😢
Non so quanto valide siano tutte queste filosofie psicologiche che visto il titolo non ho nemmeno ascoltato. Tutti e nessuno rientrano nei vari quadri di grandi paroloni fini a se stessi.
Non si può parlare di dipendenze affettive in contesti di degrado e periferia. La Pifferi crescendo nel disvalore e vivendo alla giornata ha sviluppato un cinismo abbrutito e disincantato ben oltre l’ affettività, e figuriamoci se con lei così egocentrata si possa parlare di dipendenze affettive… Nei contesti borghesi, iper strutturati antropologicamente e governati da sovrastrutture sociali si può contestualizzare eventualmente la dipendenza affettiva come scenario condizionante, ma non certamente in un contesto degradato ed utilitaristico come quello dell’ imputata in cui un eventuale partner sia poco più ( o poco meno) di un mero protettore.
Il classismo è tramontato da un pezzo.
@@sara074Non parlo in termini classisti: dico piuttosto che i filtri d’ indagine, analisi ed indicizzazione della Bruzzone sono accademici e ‘borghesi’ perché scambiano per carenze di sviluppo cognitivo quello che a mio avviso è mero e spiccio ma pesantissimo degrado valoriale, culturale e socio-ambientale…Non si può leggere l’ estrema periferia con il filtro accademico, categorizzato tipico dell’ incasellamento borghese ed i suoi indicatori standard da manuale come se lacune e carenze ‘umane’ appartenessero alla sfera cognitiva ed indicizzabili entro chiaro e definito quadro patologico…. Il movente di vita del soggetto imputato? Materialismo becero ed opportunismo spicciolo, vita d’ espedienti che inesorabilmente ( tragedia annunciata ed evitabile!) tracciano il profilo di disvalore della Pifferi che non indica in sé tuttavia un connotato di classe o ceto assolutamente…Sicuramente però se l’imputata fosse stata di profilo sociale più colto ed abbiente pur presentando le medesime lacune personali, forse le sue gravissime ed imperdonabili inadempienze sarebbero risultate meno lampanti e letali e magari avrebbe delegato a 4 o 5 tate l’accudimento della neonata, che forse oggi sarebbe viva per merito di terzi se non di una madre del tutto assente, irresponsabile e inadeguata.Inoltre la stessa, sotto un profilo sociale più alto ed in un quadro ambientale più favorevole forse avrebbe intessuto rapporti umani che non fossero circoscritti ai suoi interessi più beceri ed al principio egoistico di mera sopravvivenza ( che ella ha peraltro applicato a sé stessa dimentica di aver partorito una figlia!). Tutto qui.
@@silviaboccabella5568 rispondo per ciò che ho capito dal suo scritto. In un ambiente più colto e abbiente questa magari sperperava tutto perché male in sé stessa era fatta. Per magari non pagare le tate,lasciar debiti ed essere abbandonata da quest’ultime. Al contrario con una casa data dalla madre,così povera non era..si doveva impegnare come il 90% della gente.La maggioranza della popolazione,anche se abbiente gli tocca darsi da fare per sostenere il tenore di vita scelto. Se fosse successo in un altro ambiente allora era che poverina era viziata e se nasceva povera si dava più da fare. Cioè son tutti concetti. La realtà è che questa doveva star sola e farsi le sue stupidaggini da sola e preventivamente chi la circondava aver capito di togliergli la bimba.
@@sara074 È vero Sara, i servizi sociali in Europa non intervengono tempestivi come negli Stati Uniti.
Dottoressa buonasera, la Pifferi ha sbagliato e deve pagare, ma la madre e la sorella..credo se ne siano strafregate!!!! ...a me a pelle, purtroppo, per un mio imprinting con la mia famiglia, non mi piiacciono!in questo caso la comprendo la Pifferi, poi ripeto ha sbagliato e deve pagare... lei si protegge perché nessuno lo ha mai fatto, credo....grazie Dottoressa!❤❤
Sono completamente d'accordo con te. Nessuna famiglia si costituisce parte civile contro la propria figlia e la propria sorella, chiede i danni ed è contenta Dell ergastolo. Io non ho parole.
@@LellaReggiani si verissimo, poi io ho una sorella che mi odia.....capisco molte dinamiche tossiche...per carità lei ha sbagliato, un fatto orribile...ma la madre e sorella che piangono?!nooo vabbè...buonaserata
I rapporti che si hanno da adulti con i parenti non dovrebbero compromettere la propria condotta. Le parenti dovevano segnalare il soggetto. I rancori ci sono e visibili ma non si può sapere da chi parta cosa. Per ciò che ne sappiamo noi la spifferi può essere iper insopportabile.
Sono d'accordo con te, la famiglia indifferente e assente. Anche nei confronti della piccola. Conoscevano il soggetto e dovevano segnalarlo, il comportamento che hanno tenuto dopo è disgustoso. Povera piccola 😢
@@LellaReggianidopo tutte le accuse che la Pifferi e l'avvocata hanno rivolto loro , hanno fatto benissimo a costituirsi parte civile
Se la Pifferi si protegge ed esclude tutto il resto, può significare chel'abiente che doveva proteggerla sin da piccolina, non lo ha mai avuto.
La Pifferi forse ha preteso inconsciamente che Diana si arrangiarsi a casa da sola.
Da questo, ecco la dipendenza affettiva della Pifferi.
Potrebbe darsi.
La cosa che trovo assurda è che tutti sapevano che non lavorava (e con che cosa manteneva la bambina??),sapevano perfettamente fosse un soggetto campato in aria e nessuno ha mosso un dito. Avesse fatto tutte le sue follie da sola,machissenefrega,ma c’era la bimba però(!!!)…
Casa della madre e della sorella. 600 euro al mese dalla madre, che le procurava pure medicine, ecc.
Una parassita a 35 anni.
Dicono tutti che la mamma ha sbagliato a non aiutare.
Io dico che l'ha aiutata TROPPO. L'avesse lasciata prima nella merda avrebbe fatto meno guai.
Ma la famiglia di origine che si è costituita parte civile che responsabilità ha? Possibile che non fossero consapevoli delle problematiche di questa donna? Come potevano pensare che fosse in grado di occuparsi di una bambina quando con molta probabilità non lo avrebbe potuto fare neppure di un pesce rosso. Io non sono d’accordo con questa sentenza e spero che la sua avvocata possa rimediare in secondo grado. Purtroppo anche in reati come questi ci sono persone di serie a e di serie b, lei non è di certo la Franzoni.
Franzoni imparentata con la moglie di Romano Prodi....
Concordo. La famiglia di origine doveva intervenire. Era una donna senza lavoro, che ha partorito in bagno senza mai fare 1 ecografia, che pare non essersi accorta di essere incinta. Ma non basta per fare scattare un allarme ? È una persona gravemente malata
Salve dottoressa a tutti...Al Cim c'è gente in condizionimigliori di Alessia..
Chi dice che è normale si identifica? Chiedo per un amico...
Va curata non è in bolla ..
In realtà dice "non mi sgridi".
È la stessa cosa. Non mi sgridi o non mi tratti male ha il medesimo significato
@@simonetta6205 Non mi sgridi lo dicono i bambini. Questa più in là dell'infanzia non è mai andata col cervello. E non mi si venga a dire che è normale.
Ma ci vuole così tanto a capirlo?@@tiatiade3995
glielo ha suggerito l avvocato. era sveglia per cambiare avvocati
Durante il processo parlava come una ritardata. Se mettere al confronto i due video della prima intervista in canottiera gialla e durante il processo capirete quanto sia subdola e manipolatrice. La povera Diana é finita in mano a un boa.