La natura e il pessimismo per Giacomo Leopardi

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  • čas přidán 20. 09. 2019
  • Lettera a Pietro Giordani del 6 Marzo 1820
    [...] Sto anch'io sospirando caldamente la bella primavera come l'unica speranza di medicina che rimanga allo sfinimento dell'animo mio; e poche sere addietro, prima di coricarmi, aperta la finestra della mia stanza, e vedendo un cielo puro e un bel raggio di luna, e sentendo un'aria tepida e certi cani che abbaiavano da lontano, mi si svegliarono alcune immagini antiche, e mi parve di sentire un moto nel cuore, onde mi posi a gridare come un forsennato, domandando misericordia alla natura, la cui voce mi pareva di udire dopo tanto tempo. E in quel momento dando uno sguardo alla mia condizione passata, alla quale ero certo di ritornare subito dopo, com'è seguito, m'agghiacciai dallo spavento, non arrivando a comprendere come si possa tollerare la vita senza illusioni e affetti vivi, e senza immaginazione ed entusiasmo, delle quali cose un anno addietro si componeva tutto il mio tempo, e mi faceano così beato non ostante i miei travagli. Ora sono stecchito e inaridito come una canna secca, e nessuna passione trova più l'entrata di questa povera anima, e la stessa onnipotenza eterna e sovrana dell'amore è annullata a rispetto mio nell'età in cui mi trovo. Intanto io ti fo questi racconti che non farei a verun altro, in quanto mi rendo certo che non gli avrai per romanzeschi, sapendo com'io detesti sopra ogni cosa la maledetta affettazione corruttrice di tutto il bello di questo mondo, e che tu sei la sola persona che mi possa intendere, e perciò non potendo con altri, discorro con te di questi miei sentimenti, che per la prima volta non chiamo vani.
    Perché questa è la miserabile condizione dell'uomo, e il barbaro insegnamento della ragione, che i piaceri e i dolori umani essendo meri inganni, quel travaglio che deriva dalla certezza della nullità delle cose, sia sempre e solamente giusto e vero. E se bene regolando tutta quanta la nostra vita secondo il sentimento di questa nullità, finirebbe il mondo e giustamente saremmo chiamati pazzi, a ogni modo è formalmente certo che questa sarebbe una pazzia ragionevole per ogni verso, anzi che a petto suo tutte le saviezze sarebbero pazzie, giacché tutto a questo mondo si fa per la semplice e continua dimenticanza di quella verità universale, che tutto è nulla. Queste considerazioni io vorrei che facessero arrossire quei poveri filosofastri che si consolano dello smisurato accrescimento della ragione, e pensano che la felicità umana sia riposta nella cognizione del vero, quando non c'è altro vero che il nulla, e questo pensiero, ed averlo continuamente nell'animo, come la ragion vorrebbe, ci dee condurre necessariamente e dirittamente a quella disposizione che ho detto, la quale sarebbe pazzia secondo la natura, e saviezza assoluta e perfetta secondo la ragione.» (dalle Lettere di Giacomo Leopardi)
    videolezione scolastica di Luigi Gaudio. Altro materiale didattico dell'autore su www.atuttascuola.it/ e www.gaudio.org/ Cerca altre videolezioni professionali di Luigi Gaudio su www.29elode.it Newsletter con aggiornamenti all'indirizzo

Komentáře • 5

  • @factotumhenrylacarogna
    @factotumhenrylacarogna Před 4 lety +7

    Impossibile non volere bene a Leopardi. Forse forse è stato l' unico argomento scolastico, per me e tanti altri, studiato per vera curiosità e partecipazione❤

  • @carmenpetrella1310
    @carmenpetrella1310 Před 7 měsíci +1

    Dove posso trovare le slide della Mondadori che lei usa per le lezioni?

    • @luigigaudio
      @luigigaudio  Před 7 měsíci

      Prova qui slideplayer.it/slide/5549947/