PIANOFORTE - GLI ERRORI DEI PRINCIPIANTI

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  • čas přidán 21. 07. 2024
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Komentáře • 28

  • @patricktrentini
    @patricktrentini  Před rokem

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  • @robertorl61
    @robertorl61 Před rokem +1

    Totalmente d'accordo e mi fa piacere che come autodidatta da quasi 50 anni, ho sempre seguito e seguo i metodi descritti per studiare un brano. Grazie è sempre bello comunque sentire questi consigli da un professionista.

    • @patricktrentini
      @patricktrentini  Před rokem +1

      Grazie per il commento, e complimenti per aver applicato queste "regole" autonomamente! Non è così consueto che un autodidatta presti attenzione a tutti questi aspetti, ottimo lavoro!

  • @raul19840
    @raul19840 Před rokem +1

    Bravissimo con le spiegazioni Patrik, grazie infinite per tutti i consigli che metti a disposizione gratuitamente.

  • @agentpurple5602
    @agentpurple5602 Před 2 měsíci +1

    Sul discorso della velocità di esecuzione mi sono accorto sulla mia pelle, nel tempo, che potrebbe cambiare in maniera drastica anche al livello motorio e di tecnica richiesta, certe cose che lentamente sono gestibili con determinate movenze più "morbide", in velocità le cose cambiano completamente, portando anche a gestualità differente, anche a movimenti più esplosivi, tipo in caso di riattaccate veloci, in certi casi si trasformava quasi in una danza coordinata per raggiungere una certa velocità sostenuta in certi brani. Per pura curiosità mi è capitato di velocizzare di molto dei brani e se da lenti le movenze erano più composte, da veloci iniziava a subentrare, oltre al bisogno di totale rilassamento, che si ottiene pian piano e non è per nulla semplice, anche un utilizzo diverso e maggiore di una gestualità atta a gestire la velocità con coordinazione, una gestualità che va a comprendere anche altre parti del corpo, spalle, braccia, avambracci, addirittura mi è capitato di sentire stimoli anche nelle gambe, tutte cose che nella versione lenta non c'erano. Passare da lento a veloce (parecchio veloce) è, perlomeno nei casi che ho provato io, come passare dal giorno alla notte, due brani differenti in quanto a richieste motorie.

    • @patricktrentini
      @patricktrentini  Před 2 měsíci

      Ciao! Sono d'accordissimo con le tue osservazioni. A livelli alti, l'uso di leve, posture e appoggi differisce in maniera incredibile tra lento e veloce, e proprio per questa ragione consiglio di raggiungere la velocità di esecuzione attraverso piccoli step incrementali (e non è una cosa da principianti, lo faccio sempre anch'io quando studio). Poi un principiante probabilmente non si accorgerà di tali variazioni e nella migliore delle ipotesi le applicherà "in automatico" (o con l'aiuto dell'insegnante), ma non posso che concordare con quanto scrivi 👍

  • @enricogarosi6646
    @enricogarosi6646 Před rokem +1

    Molto utile grazie!

  • @annamariaanastasi575
    @annamariaanastasi575 Před rokem +1

    Questo video e' molto importante grazie👍

  • @antoniorossi7381
    @antoniorossi7381 Před rokem +1

    Molto utile grazie

  • @mauroamati1
    @mauroamati1 Před 11 měsíci +1

    Grazie

  • @Roberto-qb2dj
    @Roberto-qb2dj Před rokem +1

    Patrick, come evitare che la piccola falange si appiattisca e non rimanga ad uncino? Ho notato questo problema nel dito più lungo (il terzo dito). Ciao e grazie.

    • @patricktrentini
      @patricktrentini  Před rokem

      Un sistema per rinforzarla potrebbe essere quello di poggiarla nella maniera corretta su di una superficie rigida (un tavolo o simili) e fare "pressione" con un dito dell'altra mano nel punto di cedimento mentre il dito da rinforzare fa resistenza. Questo aiuta soprattutto a "percepire" la posizione corretta, che col tempo dovrebbe diventare automatica! Un saluto!

    • @Roberto-qb2dj
      @Roberto-qb2dj Před rokem

      @@patricktrentini Ottimo Patrick, grazie mille ciao.

  • @agentpurple5602
    @agentpurple5602 Před rokem +2

    Sul punto numero dieci, conosco musicisti che mi hanno detto che lo studio dei loro brani di repertorio dura mesi e mesi prima di ritenerli adeguati ad essere esibiti in concerto, da qui mi viene un dubbio, come faccio a capire quando un brano necessita del tempo adeguato per essere assimilato bene, nell'esecuzione tecnica ed espressiva ed uno che invece e' troppo in là per il mio stadio? Perche non vorrei che, abbandonando troppo presto l'idea di apprenderlo perché mi sembra troppo difficile, semplicemente richiede piu esercitazione rispetto a brani piu semplici..

    • @patricktrentini
      @patricktrentini  Před rokem +1

      Ottima domanda dalla risposta non semplice 😊 Per non lanciarmi in un lunghissimo "pistolotto", direi che si può ragionare sulle tempistiche. Concordo pienamente col fatto che per eseguire in concerto brani molto complessi siano necessari diversi mesi (anche per me è così), ma al tempo stesso una buona parte del lavoro è di limatura, assimilazione e "padronanza". Ciò vuol dire che comunque in un paio di mesi di studio regolare si raggiunge un risultato che si avvicina a quello finale, quindi un'esecuzione più o meno a tempo, senza grossi errori o pasticci e senza affaticamenti di alcun genere. Se, invece, dopo un paio di mesi si è ancora in alto mare, tremendamente sotto tempo, con errori continui e rigidità nei passaggi difficili, quello potrebbe essere il segnale che ci comunica la necessità di abbassare - almeno temporaneamente - il tiro! Un caro saluto, spero di aver dato una risposta soddisfacente!

    • @agentpurple5602
      @agentpurple5602 Před rokem

      @@patricktrentini Assolutamente un ottimo consiglio di cui farò certamente tesoro! Ti ringrazio, mi fa capire tante cose!

  • @emiliopucci9208
    @emiliopucci9208 Před rokem +1

    Like 67. Nuovo iscritto.

  • @groovemagic1
    @groovemagic1 Před rokem +1

  • @emilianogabriele4878
    @emilianogabriele4878 Před rokem

    Avambraccio deve essere inclinato verso la tastiera altrimenti il peso rimane nel gomito

    • @patricktrentini
      @patricktrentini  Před rokem +1

      In realtà la quasi totalità della letteratura dedicata alla tecnica pianistica parla di angolo di 90° tra gomito e avambraccio. Poi non nego di aver visto pianisti suonare in tutte le varianti possibili, quindi quando uno strumentista comincia ad avere esperienza può giocare con queste regolazioni in "sicurezza" adattando la propria posizione, ma per i principianti l'angolo retto è una. tranquillità per non incappare in errori posturali gravi. Personalmente ho avuto tra i miei maestri (regolari.o in masterclass) figure del calibro di Piero Rattalino, Aldo Ciccolini, Tatiana Zelikman (l'insegnante di Trifonov) ecc, e tutti hanno sempre considerato corretto un angolo di circa 90°. Un saluto!

  • @Andrea_Viviano
    @Andrea_Viviano Před rokem

    Non dici cose sbagliate ma hai un approccio verso la Musica da impiegato, da bancarietto. A parte il punto 9, il più importante.