Corrina Corrina

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  • čas přidán 7. 06. 2024
  • Per capire quanto è importante la passione nel proprio lavoro, basta guardare la biografia di John Hammond. Divenuto produttore per la Columbia Records, scoprì alcuni dei musicisti più importanti della scena musicale del secolo scorso: da Billie Holiday ad Aretha Franklin a Bruce Springsteen. E moltissimi altri.
    Fu lui a volere che uno sconosciuto e scarruffato Bob Dylan incidesse il suo primo LP. Che praticamente non vedette una copia. Chiunque altro l'avrebbe mollato al suo destino. Hammond no: litigò con i boss dell'etichetta finchè gli permisero di fargli registrare un altro disco di quel ragazzotto. Se nel suo primo album c'erano quasi tutte cover di pezzi blues, nel secondo c'era quasi esclusivamente roba scritta da lui. E quel disco, infarcito di capolavori, The Freewheelin' Bob Dylan, cambiò il mondo.
    Un solo brano non veniva dalla penna del bardo di Duluth: era un vecchio blues, nel classico schema delle 12 battute, registrato da Bo Carter egli anni 20. Il titolo, col ripetuto nome di donna, era cambito mille volte, sia nella grafia (Corinne, Corinna, Corina e chi più ne ha...) sia nel nome stesso (Papa Charlie McCoy la fece diventare Sweet Alberta!) e pure lo stile visto che è dioventato un classico, oltre che del blues, del folk, del rock, del country e pure dello swing. Corinna, o come diamine si chiama, può esserne orgogliosa!
    Ovviamente, Dylan non si limita certo a scopiazzare l'originale ma la rende indelebilmente sua. Intanto cambia la linea melodica, mutuando quella di Stones in My Passway di Robert Johnson, ma inserisce anche il verso, sempre dalla versione di Johnson: «I got a bird that whistles, I got a bird that sings» ("Ho un uccello che fischia, ho un uccello che canta".... ma non ho Corrina e la mia vita non ha senso. Severo ma giusto!).
    L'arrangiamento è personalissimo, e secondo me stellare: a differenza del resto dei brani presenti sull'album, quasi completamente acustici, qui abbiamo una band al completo, con batteria, piano, basso e, soprattutto, la chitarra di Bruce Langhorne, che induce un andamento "ondeggiante" e malinconico. L'armonica di Bob è sempre originalissima ma è la voce che sconfessa tutti i detrattori del "canto" dylaniano. E' qualcosa di unico e irripetibile. Ascoltare per credere.
    Le versioni di questo blues sono sterminate: Clapron la esegue come Albert Alberta, e poi Willie Nelson, Joni Mitchell e infiniti altri.
    IO mi sono ispirato a Dylan ma poi, non avendo una band che mi sostenesse, ci ho messo del mio.
    Nel bene e nel male.
  • Hudba

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