Alzheimer: Perdere tutto, anche se stessi - Spiegazione

Sdílet
Vložit
  • čas přidán 8. 07. 2019
  • Ci sono malattie letali, veloci, incredibilmente disgustose.
    Ma, a mio parere, nessuna fa tanta paura quanto il morbo di Alzheimer, in cui si perde la cosa più importante: Se stessi.
    øShop
    I nostri design: shippingdog.com/artist/?id=187
    øSocial
    Facebook: / ilcorpoumanoofficial
    Instagram: / il_corpoumano
    Sito Web: il-corpoumano.it/
  • Věda a technologie

Komentáře • 23

  • @alessandrosoderini2013
    @alessandrosoderini2013 Před 3 lety +20

    Ho visto l'insorgere e poi il progredire negli anni della malattia su una mia zia, e lo strazio vissuto da mio zio nei sette lunghi anni trascorsi al suo fianco dalla diagnosi al giorno della sua morte.
    Il destino ha voluto poi che vivessi in prima persona la medesima esperienza con mia madre. Lei ora ha 90 anni ed è in una RSA, alternando le sue giornate tra letto e sedia a rotelle. Come se non bastasse, ci si è messo anche il COVID così da marzo non può più vedere né me né gli altri parenti.
    Il percorso per chi ha un familiare affetto da questa patologia è un lungo calvario, dai primi segnali che inizialmente non riesci a comprendere, e ti arrabbi, come facevo io con lei quando dimenticava impegni o appuntamenti o sbagliava a prendere le medicine o banalmente si scordava dove aveva lasciato le chiavi, o quando rientravo la sera tardi e trovavo la porta di casa chiusa dall'interno col paletto perché lei aveva dimenticato che fossi uscito e si era chiusa dentro prima di andare a dormire, e io ad attaccarmi al campanello cercando di svegliarla per farmi aprire per non dover passare la notte sulle scale....
    E poi col tempo tempo vedere come queste mancanze diventassero sempre più frequenti, e poi vincendo le sue resistenze portarla finalmente a quella visita geriatrica, e dopo quella altre visite e analisi strumentali, fino al giorno in cui ti senti dire quello che temevi ma che speravi fino all'ultimo che non fosse vero: la diagnosi, impietosa, e ancora più crudele la risposta alla domanda: ma si può curare? e provare rimorso per tutte quelle volte che l'avevi trattata male, e l'angoscia improvvisa per il futuro.
    Il peggio deve ancora arrivare.
    E arriverà il giorno in cui non ti riconoscerà più, e sarà come una pugnalata al cuore. Non auguro a nessuno questa esperienza

  • @noober83
    @noober83 Před 5 lety +28

    Mi è sembrato di percepire un tono un po'più serio e malinconico rispetto al tuo standard. l'Alzheimer è l'incubo più grande, almeno per me. Grazie per averne parlato.

    • @IlCorpoUmano
      @IlCorpoUmano  Před 5 lety +15

      Non è una tua impressione. Vista la serietà e pesantezza dell'argomento, non ho preferito smorzare un po' il tono e le battute (cercando quanto meno di velarle), così da non passare per "insensibile"

    • @luigisummo5131
      @luigisummo5131 Před 2 lety

      @@IlCorpoUmano per avere una cura definitiva per l'Alzheimer vanno bene 60 65 anni da ora o ci vorrebbe più tempo circa?

  • @Minnie40
    @Minnie40 Před 4 lety +1

    Bellissima spiegazione. Chiara e precisa😊

  • @augustopanarari3322
    @augustopanarari3322 Před 10 měsíci +1

    Ho molta familiarità purtroppo, ho 70 anni e non va tanto bene, è un po’ morire stando in piedi…scompaio in un corpo che tutto sommato potrebbe portarmi ancora al bar, al ristorante, al cinema, a trovare i parenti, solo che non so più dove son finiti tutti e nemmeno io….

  • @napobully4572
    @napobully4572 Před 5 lety

    Bravissimo

  • @ultrasaro
    @ultrasaro Před 4 lety

    bravissimo!.

  • @cloe8292
    @cloe8292 Před měsícem

    Indurmi allo stess ossidativo per studiare tutti i processi di sintesi proteici attraverso continui tamponi nasali stimolando l'epitelio cerebrale ( terzo livello nasale) infatti dal pronto soccorso il personale che eseguiva i primi tamponi molecolari dicevano che dovevano giungere nella parte alta del naso, ció provocando anche danni emorragici, prima in bocca e poi nel naso. Il lisozima giungendo alla risposta batterica ha rotto la membrana periplasmatica ( ripetuti stimoli immunitari) dell'esherichia coli trascrivendo geni sintetizzando proteine che venivano clonate in pcr ( molte copie ) per produrre farmaci biologici. Questo sfruttando la mia salute affinché l'azienda possa guadagnare miliardi dalle case farmaceutiche. Sono convinta di ciò che dico perché molte morti in ospedale sono avvenute per sperimentazioni a radiofarmaci senza l dovute precauzioni e le reazioni enzimatiche avute sono state la risposta alle sperimentazioni elettrochimiche che diversamente non sarebbero avvenute e che hanno desaturato a livello energetico il cervello per stimoli della corteccia cerebrale, fino a indurre il corpo in un stato fermentativo con aumento di idrogeno solforato tossico per le cellule. Non so come il mio corpo abbia potuto superare tutto questo ma dico solo fede e scienza sono indissolubile anzi mi rivolgo a tutte quelle categorie sanitarie che hanno posto l'interesse alla dignità di fare un'esame di coscienza e chiedere perdono a Dio.

  • @andreameglio2500
    @andreameglio2500 Před 5 lety

    Buongiorno grazie davvero per tutte le info, non ho capito bene però se ci sono metodi "affidabili" con cui è possibile diagnosticare l'alzhaimer per poter cosi, nel dubbio, procedere con la diagnosi ed eventualmente intervenire il prima possibile.. Grazie

    • @IlCorpoUmano
      @IlCorpoUmano  Před 5 lety +3

      La diagnosi é prevalentemente clinica, che cioè affidata alle capacità di chi lo osserva per identificare i segno precoci, come perdita di memoria ecc.
      Esiste un test molto semplice, il MMSE, il facilmente reperibile su internet, e che tramite una serie di domande, permette di identificare un iniziale deterioramento cognitivo del paziente, e quindi magari procedere con test più specifici.
      Una volta che si ha il sospetto, che la conferma può essere data da alcuni esami fatti sul liquor spinale, che che possono aiutare a dare la conferma di Malattia di Alzheimer.

  • @Cgfdh1119
    @Cgfdh1119 Před 2 lety

    👍

  • @iammaxky
    @iammaxky Před 5 lety +3

    Una patologia terribile. La vivo col padre della mia compagna. Ne era affetta la madre. Dei tre figli, solo lui (uno è morto prima dei 60 anni e per un altro, pare che sia presente più una forma di demenza seppur molto lieve, forse dovuta più all'età). Gli venne diagnosticata poco oltre i 60 anni. Una persona dolcissima, non aggressiva, molto coccolone. In famiglia non smettono di viziarlo (giustamente). Avete descritto tutte le tappe della sua malattia ma, a distanza di oltre 10 anni, cammina ancora e si alimenta molto bene. Sappiamo a cosa andremo incontro. Non ho ben chiaro le cause di morte perché so che l'Alzheimer non è una causa diretta. Più passa il tempo e più si logora la psiche delle persone che gli sono vicine. Sono curioso di come poter sapere qualcosa della malattia in anticipo, visto che ha 2 figlie: quali test specifici, quali geni ricercare.

    • @IlCorpoUmano
      @IlCorpoUmano  Před 5 lety +4

      Ciao Massimiliano.
      Quello che generalmente provoca la morte nei pazienti affetti da Alzheimer (ed in generale in tutte le malattie neurodegenerative) sono le complicanze da allattamento.
      Arriva un momento in queste patologie in cui il paziente, in un modo o nell'altro, perde la capacità di deambulare. Questo lo porta a stare a letto continuamente, cosa che porta ad una serie di complicanze tra cui sviluppo di piaghe, ipotrofia muscolare che colpisce la respirazione, e polmoniti frequenti (per questo risulta indispensabile l'intervento del fisioterapista). Inoltre, il progressivo deterioramento mentale porta anche all'incapacitá di nutrirsi autonomamente, e quindi rischio di polmoniti ab ingestis.
      Per quanto riguarda i test, quelli genetici (come il test per la presenilina) spesso sono sconsigliati a meno di forme molto precoci, ma poiché molto costosi e causa di paranoie, visto che la presenza di mutazione non implica lo sviluppo della Malattia. Per il resto, per esistono degli esami di laboratorio che ricercano proteine specifiche nel liquor spinale (proteina tau e beta amiloide), ma si tratta di test di conferma, in quanto se fatti in soggetti sani non sono assolutamente indicativi.

    • @iammaxky
      @iammaxky Před 5 lety

      @@IlCorpoUmano immaginavo che fossero quelle le cause di morte. Grazie per la conferma e per le altre info.

  • @augustopanarari3322
    @augustopanarari3322 Před 10 měsíci

    Già….

  • @pupGoji
    @pupGoji Před 5 lety

    Sia la mia bisnonna materna che quella paterna hanno sviluppato l'Alzheimer.
    Quella paterna è morta 5 anni fa a 94 anni, e i primi sintomi sono comparsi intorno ai 90.
    Quella materna ha 91 anni e i primi sintomi ci sono stati a 89.
    È molto probabile che anche io un domani possa svilupparlo vero?

    • @IlCorpoUmano
      @IlCorpoUmano  Před 5 lety +2

      Ciao Cristian
      Data l'età avanzata dee tue bisnonne quando hanno contratto la malattia, si tratta quasi certamente della forma sporadica, non ereditaria. Questo significa che non è assolutamente detto che tu la debba contrarre, pur avendo una possibilità maggiore.
      Di conseguenza, che ti consiglio di non preoccuparti più di tanto, e di pensarci quando sarai un po' più attempato.

    • @luigisummo5131
      @luigisummo5131 Před 2 lety

      @@IlCorpoUmano vorrei fare un esempio se uno ha più di 116 anni si come il cervello è troppo vecchio avrà sintomi della demenza senile(alzheimer) ma naturalmente senza avere la malattia?

    • @luigisummo5131
      @luigisummo5131 Před 2 lety

      @@IlCorpoUmano se uno a più di 100 anni quant'è la possibilità di avere l'alzhaimer? Gli scienziati dicono che l'età non è la causa quindi cosa c'entra il rischio maggiore se si è troppo vecchi mi può spiegare bene PLS??

  • @aureliomartino
    @aureliomartino Před 4 lety +1

    Patologia terribile. L'ho vissuta con mia nonna, che l'ha contratta credo nel 2009 o poco prima, ed è deceduta lo scorso Marzo. Non auguro a nessuno di vedere un proprio caro, a poco a poco, perdere la memoria persino dei propri figli e nipoti. Un dolore straziante, lento, doloroso, ed inesorabile. Di quante cose avremmo potuto parlare, cara nonna... Comunque, video davvero ben fatto. Sarebbe interessante un video sulle sperimentazioni in corso e la ricerca attuale. Su internet si legge spesso di dopamina et similia, ma le info spesso sono scarne e lasciate al caso.

  • @gaetanovitale3386
    @gaetanovitale3386 Před 5 lety

    Ma mi chiedo le sai tuttevste cose ? Oppure studi e poi fai i video. Soprattutto componi bei video.