L'America Oggi, quella vera - con Francesco Costa

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  • čas přidán 26. 03. 2020
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    Oggi parliamo con Francesco Costa, giornalista e autore del libro "Questa è l'America".
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Komentáře • 117

  • @enzodamico2967
    @enzodamico2967 Před 4 lety +45

    Mi hai salvato quasi 45 minuti di rotture di palle in Smart Working, GRAZIE RICK.

  • @federicobassi3266
    @federicobassi3266 Před 4 lety +35

    Super interessante! Sarebbe bello ricevere qualche consiglio di lettura su politica e USA da entrambi.

  • @capabomba
    @capabomba Před 4 lety +12

    Ecco i contenuti di qualità di cui c'è bisogno su youtube Italia, e non solo in tempi di quarantena. Bravi, video interessante dall'inizio alla fine.

  • @fu0ricatalogo
    @fu0ricatalogo Před 4 lety

    Grazie, servizio di informazione utile e ottima conduzione .

  • @andreaacsom
    @andreaacsom Před 4 lety +1

    Aspetto con ansia altre puntate simili!

  • @gianpierocasto603
    @gianpierocasto603 Před 4 lety

    Grandi ragazzi! Ascoltata ieri su Daily Cogito.

  • @emma_16
    @emma_16 Před 4 lety +8

    In attesa di poterlo reperire in cartaceo, nel frattempo ho attivato il mese di prova su Storytel, e mi sto godendo il lungo podcast di Francesco.
    Bellissima intervista Rick, e fantastico Francesco, lo starei ad ascoltare per ore (che è quello che sto facendo 😅).

  • @alessandrolittera4733
    @alessandrolittera4733 Před 4 lety

    Gran bel video Rick, bravo!

  • @alessandrodevecchi7328
    @alessandrodevecchi7328 Před 4 lety +1

    Uno dei video più interessanti del canale. Bellissima intervista.

  • @jacksefo
    @jacksefo Před 4 lety +1

    Per carità datemene ancora, sarà questo il mio Vicodin! Bellissima intervista, fantastico Costa sempre un piacere ascoltarlo e allo stesso modo fantastico intervistatore Rick, che riesce a porre un quesito senza dover guadagnare il centro del palco lasciando all’ospite lo spazio che merita. Tanta stima per entrambi.

  • @FEDE80
    @FEDE80 Před 4 lety

    Interessantissima discussione! Bravi!

  • @artiglu202
    @artiglu202 Před 4 lety

    Ciao Rick! Ti ringrazio per questo discorso, se ne facessi altri su questo tema con Francesco sarebbe perfetto!

  • @johntravolta9917
    @johntravolta9917 Před 4 lety

    Molto interessante. Oggi mi iscrivo a storytel e al suo podcast !

  • @micheleconte9436
    @micheleconte9436 Před 4 lety

    Bel video, molto interessante il tema

  • @TheR4Z0R996
    @TheR4Z0R996 Před 4 lety

    Grazie rick per queste interviste :)

  • @sebone96
    @sebone96 Před 4 lety +18

    Vogliamo il sequel Rick! Grande puntata

  • @giacomolevoni8235
    @giacomolevoni8235 Před 4 lety +3

    Grande video, a proposito della discussione finale sarebbe interessantissimo avere una puntata analoga su narrazione e cultura cinese

  • @phant80
    @phant80 Před 4 lety +6

    Conversazione stimolante. Da profano non condivido le conclusioni a fine video, cioè il fatto che gli USA stiano iniziando una sorta di "ritirata dal mondo" (come la definisce Costa). Non ci si dimette da Impero (nonostante la narrazione trumphiana, i numeri indicano tutt'altro). Per chi fosse interessato ad argomenti di geopolitica consiglio la visione degli approfondimenti di Mappa Mundi (disponibili su CZcams). Saluti

  • @QuestLink
    @QuestLink Před 4 lety +1

    Puntata fantastica! Molto interessante il dettaglio che Rick tira fuori su Dr. House, non avevo mai collegato le due cose.

  • @alessandroc.9694
    @alessandroc.9694 Před 4 lety +2

    Minuto 16:00, mi trovo d'accordissimo con questa affermazione, nel senso che vivo da quasi 5 anni negli States (sono cittadino per via di mio padre) e posso confermare che mi sono ambientato benissimo e non sono mai stato particolarmente discriminato dai miei colleghi o conoscenti americani. Ovviamente qualche battuta qua e la si dice ma oltre a ciò non ho mai avuto problemi.

    • @alessandroc.9694
      @alessandroc.9694 Před 4 lety

      @@CLAUDIOILTEXANO non vuol dire nulla, poi dipende in quale Stato abiti e in che zona... io sto praticamente a 30 minuti da Boston e nel paese dove abito non ho mai avuto di sti problemi.. poi se ad esempio vai in posti ancora non sviluppati non mi sorprende che la gente possa avere mentalità e abitudini differenti

  • @giovannacuttica9227
    @giovannacuttica9227 Před 4 lety +1

    Immensi ambedue : intervistato ed intervistatore (Difficile che Rick si smentisca, una trascinatore nato!). L’analisi americana di
    Costa, assolutamente fuori dal coro, obiettiva, lucida e profonda, ancorché chiaramente appassionato al soggetto : una passione che non acceca, ma acuisce la curiosità di conoscere per capire l’essenza delle persone, di un Paese e delle sue mutazioni. Comprerò il saggio. Grazie e complimenti ad ambedue. Occorre segnalare, da ultimo, l’abilità del Conduttore nel convogliare il discorso alla situazione eccezionale presente e il coinvolgimento degli Americani e di Trump
    Chapeau 👍

  • @staserapagoio2999
    @staserapagoio2999 Před 4 lety

    Epico

  • @angelomilioto1
    @angelomilioto1 Před 4 lety +4

    Papà Wesa dice da sempre che la politica non fa altro che intercettare una necessità e dei cambiamenti che già esistono

  • @uncanalesannixista5795

    Oh, bravi, niente da dire

  • @facciadoppia
    @facciadoppia Před 4 lety

    Dovrò fare una pausa da ij, troppo curioso di America Oggi.

  • @lorenzoruggeri9592
    @lorenzoruggeri9592 Před 4 lety

    Anche Stephen King parlò del problema riguardante gli antidolorifici, utilizzando la sua esperienza (mi pare fosse stato vittima di un incidente stradale, il quale lo aveva portato ad assumerne in grandi quantità), per scrivere un libro: Duma Key credo.

  • @nicopavvi8494
    @nicopavvi8494 Před 4 lety +1

    C'è solo una cosa che mi fa arrabbiare degli americani: loro possono sparare merda o lodare l'Europa, ma gli stessi si incazzano quando noi europei li critichiamo. (mi limito a quello che ho letto su uno specifico argomento, non sono un esperto)

  • @johntravolta9917
    @johntravolta9917 Před 4 lety

    Una puntata come questa sulla Cina mi piacerebbe ascoltare

  • @quiky9065
    @quiky9065 Před 4 lety +2

    molto interessante, specialmente il finale.. con il coronavirus poi mi sembra che questo cambiamento del dominio occidentale-americano avverrà più rapidamente del previsto

    • @lorenzocoloni
      @lorenzocoloni Před 4 lety

      Veramente i dati mi sembrano smentire il mito del ritiro americano...

    • @quiky9065
      @quiky9065 Před 4 lety

      @@lorenzocoloni beh si discute proprio di come si stiano chiudendo in molti ambiti, di che dati parli?

    • @lorenzocoloni
      @lorenzocoloni Před 4 lety +2

      @@quiky9065 Per esempio negli anni di Trump i soldati Usa stanziati all'estero sono aumentati in tutti i continenti del mondo. E così pure il deficit commerciale, con cui rendono gli stati della loro area d'influenza dipendenti da loro.
      E sia quando l'Italia ha aderito alle nuove vie della sera col memorandum, sia quando Macron ha definito morta cerebralmente la Nato, la reazione statunitense è stata tutt'altro che disinteressata.

  • @marcob4630
    @marcob4630 Před 4 lety +1

    Molto interessante, soprattutto perché va oltre gli soliti stereotipi sui "cattivi" americani, slogan gregario che dura ormai dal '68. Gli USA sono una realtà molto complessa, non facile da capire, per noi europei provenienti da nazioni piccole, e oggi ben poco potenti. Credo che gli USA stiano da tempo attraversando una forte crisi d'identità, iniziata con la guerra del Vietnam (!) acuitasi pure dopo con numerose guerre sbagliate, soprattutto Medio oriente. Inoltre oggi vede affacciarsi all'orizzonte il gigante giallo, o drago cinese, che mai avrebbero sospettato potesse diventare l'antagonista per eccellenza e in tutti gli ambiti. USA usciti vincenti , vittoriosi in ogni senso dopo la seconda guerra mondiale, anzi l'unica potenza ad essersi rafforzata per via della guerra, da troppo tempo ormai vede che sta perdendo pezzi e prestigio internazionale. La sconfitta del Vietnam segnò una svolta psicologica devastante e quel che poi seguì dopo le Torri gemelle con altre guerre persino in Afghanistan, non fece che peggiorare la situazione. Il modello vincente USA si sente oggi minacciato da più parti, e nemmeno dal fedele alleato europeo c'è poco da aspettarsi essendo divenuto critico come non mai contro la cultura e politica USA. E c'è di più : da superpotenza economica mondiale sta perdendo colpi a tutto andare per via della globalizzazione a cui contribuì pure lei aiutando addirittura la Cina con grossi investimenti a svilupparsi! Credo perciò che il ricorso massiccio a droghe e stupefacenti abbia radici in tutto ciò.
    Un gigante che si credeva invincibile, si vede oggi barcollare per cui l'unico rimedio, forse pure sbagliato, è quello di voler rientrare nel proprio continente, rievocando la vecchia politica dell'isolazionismo ante 1914. In fondo si dicono: ma che ce ne frega ormai dell'estero da cui abbiamo avuto solo grane, ingrati europei compresi: anzi, soprattutto europei, artefici di due guerre mondiali devastanti, in cui dovette pesantemente intervenire per salvare capra e cavoli, ma riscontrando dopo ben poca gratitudine, anzi sovente aperta ostilità. Ecco, penso ci sia molta disillusione e voglia di ritornare ai "felici" anni '50 di crescita continua: ma è solo un'illusione come un altra. Staremo a vedere se saranno capaci a reagire, credendo nuovamente in loro stessi.

  • @Teoxodus
    @Teoxodus Před 4 lety

    Ma qualcuno sa il numero degli iscritti di Rick?

  • @lucavaccarezza3858
    @lucavaccarezza3858 Před 4 lety

    Riguardo alla dipendenza da oppiacei (anche se non c'entra col discorso di Francesco) consiglio il primo romanzo di William Burroughs "Junky" possibilmente in lingua originale, perchè la traduzione italiana è abbastanza orripilante. La parte scientifica è da tralasciare, però aiuta molto a capire lo stato d'animo, lo stile di vita e ciò che porta ad usare droghe. Ripeto che non riguarda il discorso di Francesco, è solo un modo di propagandare un libro che apprezzo.

  • @luigimastropasqua3461
    @luigimastropasqua3461 Před 4 lety +1

    Rick parleresti del signoraggio bancario? Non se ne parla mai sul tubo
    Seguo i tuoi video da poco e gli trovo molto interessanti.
    Continua così❤💣

  • @GladiaTheDark
    @GladiaTheDark Před 4 lety +1

    Rick ci penso solo ora, ma se ti fai crescere la barba anche sui lati del viso puoi fare la controfigura di obi wan kenobi

  • @youtubeuser1993
    @youtubeuser1993 Před 4 lety +9

    Apprezzo il fatto che hai usato soprattutto i termini "Stati Uniti" e "statunitense", ovvio, fa niente se si usa il più impreciso termine "americano", ma è un piccolo fastidio personale.
    Grazie per i magnifiici 40 minuti

  • @marcolinosalgarone9442

    23:30 cito:
    ...Non c'é mai stato un colpo di stato...
    Ehhhh già i casi della vita

  • @Stevenasch64
    @Stevenasch64 Před 2 lety

    Ma gli ammiratori del Costa hanno tutti un accento bresciano ? 😂

  • @rug5759
    @rug5759 Před 4 lety

    Volevo segnalare che su due episodi raccontati nel libro (l'acqua avvelenata di Flint e il Camp Fire di Paradise) ci sono 2 documentari su Netflix: Fire in Paradise e Acqua Avvelenata. Durano anche poco, una quarantina di minuti l'uno

  • @umbertobombace8367
    @umbertobombace8367 Před 4 lety +2

    17:02 una crisi nel tessuto sociale americano, dovuta alle divergenze culturali che, per forza di cose, persistono negli USA e che non sono mai state veramente superate, come l'odio razziale che è tutt'altro che superato, gli afroamericani ancora troppo spesso ghettizzati. E forse proprio il fatto, come ha detto Francesco, che c'è un forte attaccamento alle proprie radici etniche, acuisce le differenze. Che quella che è stata per tanto tempo la forza degli Stati Uniti sia invece divenuta insostenibile e sarà l'inizio della fine? L'Impero Romano crollò per decadenza dei costumi; qui sta accadendo qualcosa che per certi versi è simile: gaps tra i differenti costumi, che sembrano incolmabili. Già la Cina sta superando in maniera poderosa gli USA in ambito economico e nella società cinese la coesione culturale ed etnica è molto forte, anche perché le differenze con le minoranze sono soppresse. Io credo che in questo la Russia, che per quanto abbia tutte le gravi lacune del mondo in tema di democrazia, sia riuscita meglio a creare coesione con le varie etnie che la compongono (fatte eccezioni, come per alcune minoranze del Caucaso, come i Ceceni).

    • @lorenzocoloni
      @lorenzocoloni Před 4 lety +4

      Umberto, sono d'accordo con te che ci sia assolutamente un problema di tessuto sociale negli Usa.
      Per quanto riguarda la componente etnico - culturale però mi sembra che più che gli afroamericani, il problema siano gli ispanici, messicani in primis. Infatti stando ai dati questi ultimi sono, tra le centinaia di migliaia di immigrati che arrivano negli Usa ogni anno, quelli più difficili da assimilare, e in più forte crescita. Per dire:
      - Gli ispanici sono già maggioranza relativa nel Texas, e presto saranno maggioranza assoluta.
      - In Texas, California e Florida circa il 10% della popolazione parla spagnolo, e ha serie difficoltà a parlare inglese o non lo parla affatto.
      - I Messicani, a differenza di molti altri latino americani, per molte generazioni restano legati alla propria religione (cattolica) e cultura. -> Da qui la costruzione del muro.
      Gli afroamericani invece, per quanto a volte ancora ghettizzati, non preoccupano così tanto il ceppo dominante (britannico - germanico), in quanto non sono un gruppo in crescita da ormai molti anni. Basti vedere il fatto che Trump, sgradevole verso tutte le minoranze, non ha attaccato gli afroamericani in campagna elettorale.
      Quindi l'incognita sono i latino americani. Verso gli altri ceppi mi sembra che l'assimilazione funzioni ancora come previsto. Puoi essere italiano, svedese, sudafricano... ma negli Usa non puoi essere altro che americano. Sono ancora un paese multietnico, ma non multiculturale.
      Infatti c'è in molte fasce della popolazione la così detta "stanchezza imperiale", il desiderio di tornarsene a casa. Ma prova a mettere in dubbio i miti dell' "eccezionalità statunitense", o della "città sulla collina", o del "destino manifesto"... non sono pronti a rinunciare al proprio primato globale (tanto che negli ultimi anni hanno aumentato il numero di soldati Usa stanziato in ogni singolo continente).
      Per quanto riguarda la coesione sociale in Cina non sono così d'accordo.
      È vero: il 95% della popolazione rientra nell'etnia han (mentre il restante 5% fa parte di 50 etnie diverse...). Tuttavia questa denominazione non ha alcun carattere etnico, ma solo culturale... le differenze (culturali e tradizionali) regionali ci sono, ma spesso in occidente sono molto poco conosciute.
      In più, oltre alle sfide sociali a noi più note (Tibet, Xinjiang, Hong Kong, Mongolia Interna), Xi Jinping si sta preparando ad affrontare delle tensioni sociali in arrivo, e molto pericolose per la stabilità del regime:
      - Il divario economico tra costa ed entroterra, e tra città e campagna. Questo è ancora enorme, e potrà essere risolto solo tramite lo spostamento di capitali da est a ovest. Non è detto che i grandi magnati cinesi ne saranno molto felici...
      - La nascita di una classe media. Questa prospettiva stanno cercando di scongiurarla, ma sembra molto probabile che nascerà un classe media. E storicamente, quando nasce una classe media, questa ha delle aspirazioni e rivendica dei diritti sociali e politici. Potrebbe essere una bella gatta da pelare.
      Per quanto riguarda l'economia: la crescita cinese è fortemente rallentata negli ultimi anni, e il rischio è che non riesca a completare il suo piano. Infatti è necessario per la Cina utilizzare il proprio surplus commerciale per risolvere i problemi sopracitati, e completare la propria trasformazione in paese moderno. Il tempo però sembra scarseggiare.
      Infine rimane la problematica geopolitica. La Cina è ancora paurosamente indietro con gli armamenti, e priva di alleati (a confronto degli Usa). Non può minimamente pensare di sfidarli al momento:
      - Ci sono navi Usa (e alleati) nel Mar Cinese Meridionale. Non ci sono navi cinesi nel Golfo del Messico.
      - In generale il controllo marino degli Usa è ineguagliato da potenze navali (come Francia o Giappone), figuriamoci dalla Cina.
      - Taiwan: senza il controllo di quest'isola la Cina non può pensare di andare da nessuna parte. È troppo esposta. Ma sembra che sia la soluzione pacifica, che quella meno pacifica, siano sempre più lontane (basti vedere le ultime elezioni a Taiwan).
      - Il soft power cinese ha problemi ad attecchire in Asia. Figuriamoci da noi.
      - Tutti gli stati Asiatici e oceanici (o quasi) hanno magari il primo partner commerciale nella Cina, ma affidano ancora la propria difesa agli Usa.
      Diciamo che il declino Usa magari arriverà, ma lo vedo ancora molto lontano. A Roma si parlava di declino dal tempo dei Gracchi, ovvero poco dopo l'inizio dell'esperienza imperiale. Però che ce n'è voluto per arrivare alla sua caduta.

    • @umbertobombace8367
      @umbertobombace8367 Před 4 lety +1

      Credo che il fatto che Trump non abbia attaccato gli afroamericani sia dovuto al fatto che, rappresentando la minoranza più antica negli USA e che più di tutti ha subito la discriminazione razziale (fin dall'era coloniale britannica, per via della schiavitù), non sono strumentalizzabili per la campagna elettorale: sarebbe qualcosa che giocherebbe a suo sfavore. Anche per via di tutto l'attivismo fatto nel '900, da Malcolm X a Martin Luther King, è un fenomeno storicizzato. Gli ispanici sono un fenomeno storicamente più recente: il razzismo verso di loro non è così storicamente consolidato, quindi ancora sfruttabile e percepito sicuramente in modo diverso dal razzismo verso gli afroamericani (a parte che, dal mio punto di vista, combattere il razzismo facendo delle differenziazioni del fenomeno è una contraddizione, ma va beh).
      Tuttavia questo non può negare che ci siano ancora gravi divergenze e segregazioni, dagli stati del sud (soprattutto) ai quartieri delle grandi città. Discriminazione poi acuita dal fenomeno del suprematismo bianco, che ha focolai sparsi per tutto il paese. Hai ragione, penso, sul dire che non riguarda tutti la (ri)-differenziazione etnica. Di sicuro, lo sfaldamento culturale non riguarda i cosiddetti WASP, di origine coloniale, e i tedeschi, due etnie che oramai hanno perso i legami con il Vecchio Continente (tanto che molti ignorano le proprie origini) e tra i quali quindi, oramai c'è coesione. Potremmo dire che sono, in un certo senso, i veri statunitensi. Ma non credo sia corretto ridurre tutto solo agli ispanici: pensa anche agli ebrei di origine europea, molti di loro, quelli più ortodossi, rappresentano un substrato sociale quasi completamente distaccato dal resto; ancora di più gli arabi. Sul fatto di differenziare etnia e cultura, spesso la linea di confine diventa molto fievole: molte comunità parlano la lingua d'origine (tipo gli armeni) tra di loro e questo va a definire una cultura diversa, pur fondendosi con quella americana, quindi molti hanno questa caratteristica duplice. Il motivo della nostra divergenza d'opinione secondo me sta proprio qui: trovo difficile individuare univocamente una cultura americana, proprio perché, come detto nel video, è estremamente variegata, eccetto per quelle etnie con origini simili che condividono valori comuni. Sì, se vuoi la letteratura del novecento ha fatto la sua parte nel tentare di unificare la popolazione. Ma in quanto è riuscita a creare veramente coesione?
      Sulla Cina infatti ho detto che ci sono differenze grosse, ma a mio avviso sono anche culturali (represse duramente dal regime): si pensi agli Uiguri o i vicini Yuguri, ad esempio, che sono di lingua turca e di tutt'altra origine, anche geografica, rispetto agli Han, come altre minoranze austroasiatiche e tai kadai del sud. Il divario di ricchezza è vero, è un problema: ma affligge da sempre anche gli USA, teniamolo a mente.
      Hanno il terzo esercito più potente al mondo: io credo che faranno rapidamente passi da gigante anche nel settore militare e che la loro economia risalirà (ricordiamoci che si sono industrializzati dopo l'occidente). Se ci pensiamo, la Cina è la superpotenza più antica del mondo: per quanto abbia avuto i suoi alti e bassi, è in piedi da quattromila anni.
      Vero, non hanno ancora l'egemonia militare: i Cinesi sanno che è troppo presto.
      Sul softpower, considera però quello che stanno facendo in Africa. Sono più abili di quello che sembra: guarda solo l'anno scorso in Italia sono stati firmati accordi commerciali con la Cina, per un valore di qualche miliardino. Piano piano si pigliano tutto.

    • @lorenzocoloni
      @lorenzocoloni Před 4 lety +1

      ​@@umbertobombace8367 Grazie per i molti spunti.
      Sulla storicizzazione del fenomeno posso concordare, ma come detto anche da te il razzismo verso i neri è certamente ancora radicato. Pur tuttavia non minacciano di inficiare la superiorità del ceppo dominante, perché sono stabili demograficamente, a differenza invece degli ispanici (e un po' anche degli asiatici) che stanno avendo vertiginose crescite negli ultimi anni. Questo appunto preoccupa i WASP, e li spinge a votare Trump per ricordare loro che l'America è dei britannico-germanici.
      Sulla labilità del concetto di etnia sono perfettamente d'accordo. Conta di più l'etnia / cultura con cui si identificano.
      Per questo ho inserito anche il dato sul fatto che i messicani tendono a mantenere lingua, religione, e tradizioni del proprio paese, mostrandosi reticenti a imparare l'inglese o, come fanno invece altri ispanici, a convertirsi alle religioni protestanti americane. -> Questo li rende di fatto meno assimilabili di molte altre "etnie" (che mantengono la memoria della propria madre patria più come cosa folkloristica), e li fa percepire come un corpo estraneo. Tra l'altro un corpo estraneo a due passi dalla propria madre patria, e, cosa da non sottovalutare, in concentrato in un territorio (Texas, California, etc...) che fino alla metà dell'800 era sotto il Messico.
      Le altre "etnie" che nomini sono di fatto minoranze dai numeri molto ridotti, demograficamente stabili, e non così preoccupanti per il ceppo dominante (che comunque qualche complotto, più o meno fondato, sul controllo sionista della politica statunitense lo trova sempre).
      Quindi sì, è ovviamente tutto un problema di cultura. Perché ovviamente non conta tanto la reale etnia, ma la tua reale partecipazione al progetto della nazione.
      Il progetto degli Usa è identificato dal loro mito della "città sulla collina" e del "destino manifesto", ancora rispettivamente del 700 e dell'800, seguiti da alcuni miti (come quello di Betsy Ross) promossi negli anni 70 dell'800 per ricongiungere il paese dopo la frattura della Guerra Civile (ultima vera frattura interna).
      E questi miti sono ancora radicati nella visione del mondo della maggior parte degli americani. Si vedono ancora come un paese eccezionale, dedito alla civilizzazione del mondo. E questo fonda la cultura americana. Una sorta di religione laica, che per gli americani è irrinunciabile. Non così tanto per i latinoamericani però.
      Sulla Cina... il mito della Cina come esistente da 5000 anni, riconducibile alla nascita della Repubblica di Cina con Sun Yat - sen, è appunto un mito. Certo, serve ad unire gli han sotto un'unico ideale (come fanno gli altri miti nominati per gli Usa), ma non ha fondamento storico.
      E che nel 700 fossero, come l'India, le prime potenze economiche del mondo, non porta in nessun modo la necessità che ora la Cina tornerà ad essere una potenza. Le sfide che si aprono per lei sono tutt'altro che semplici, e richiederanno un costo sociale e antropologico fuori dal comune. Infatti il passo che devono fare per uguagliare gli Usa non è diventare solo una potenza militare, ma una potenza marittima. Infatti gli Usa hanno in questo il proprio predominio: controllano i tutti i passaggi obbligati del mondo, e ne possono interdire il passaggio a qualunque nave. Ed essendo che ad oggi il 90% delle merci si muove per mare, è un bel vantaggio. E il predominio marittimo degli Usa ad oggi è inarrivabile per la Francia o il Giappone, figuriamoci per la Cina che lo sta appena scoprendo. Perché si tratta non solo di ottenere tutta la tecnologia necessaria, ma anche di trasformare la mentalità della popolazione da quella di una potenza di terra, ad una di mare. E non è facile, si tratta di stravolgere l'antropologia della popolazione. Una popolazione, quella della Cina, che teme il mare perché da là sono arrivati tutti i pericoli negli ultimi 2 secoli.
      Che però per i Cinesi sia troppo presto non credo... forse qualche decennio fa, quando seguivano il motto di Deng "crescere con discrezione". Ora Xi ha rivelato le carte. Punta nel 2049 a completare il risorgimento della nazione cinese, tra cui abbiamo il controllo delle acque rivierasche (Taiwan compresa), e il superamenteo anche militare degli Usa. Per ottenere questo, tenuto conto del loro attuale livello, 30 potrebbero bastare, ma per un pelo. E non è nemmeno scontato.
      Sull'Africa concordo, stanno agendo bene. Ma solo in quel continente. In tutti gli altri casi stanno facendo diverse sbavature, o trovando difficoltà ad ottenere proprio quello che vorrebbero.
      Con l'Italia hanno sì firmato il memorandum, ma i porti strategici che volevano come Trieste e Genova non li hanno ancora ottenuti. E hanno fatto più scambi commerciali con la Francia, che non ha firmato. Inoltre gli altri firmatari del memorandum sono paesi dell'Est-Europa. Paesi che militarmente parlando sono i più fedeli alla Nato, provenendo dal blocco comunista, e soffrendo di russofobia (a ragione o a torto).
      Quello che voglio dire non è che la Cina non riuscirà a farcela, o che gli Usa resteranno egemoni per sempre. Semplicemente l'idea che il sorpasso cinese sia così scontato e probabile mi sembra un abbaglio del momento. Qualche decennio fa si diceva esattamente la stessa cosa del Giappone. Tutto qua.

    • @umbertobombace8367
      @umbertobombace8367 Před 4 lety

      @@lorenzocoloni Assolutamente, nulla è scontato. Ma i Cinesi hanno sempre dato prova di essere un popolo tenace che, agendo come tante formichine, può tutto (passami la banalizzazione). Fino ad ora le sue sfide più grosse le ha vinte (quasi tutte).
      Sul suo aspetto storico, sì hai ragione sui miti. Ma almeno almeno da 3000 anni ci sono. Non sono un esperto di storia cinese, ma leggo ora che la prima dinastia di cui si ha conferma storica risale al 1600 a.C.. Ciò su cui pongo enfasi è che nella panoramica generale della storia, con i loro alti e bassi (dominio mongolo, giapponese, europeo, addirittura hanno avuto una dominazione mancese, quindi tungusa, poi riassorbita dagli Han stessi) hanno sempre resistito: pur a volte stando nel substrato della storia, sono sempre riemersi.
      Una lezione che ho imparato, tuttavia, è che nessun impero è eterno. Infatti concordo: come scrivi tu, non è detto che ritorneranno potentissimi come al tempo della dinastia Ming, ma la mia modesta opinione è che lo faranno. Comunque anche loro sono destinati a finire, prima o poi, come tutti. Quando ho detto che è troppo presto per i Cinesi, mi riferivo ad un ipotetico conflitto con gli USA.
      La Russia, che hai citato, è un'altra grande signora che resiste, come potenza, dai tempi del Regno: quasi 500 anni.

    • @lorenzocoloni
      @lorenzocoloni Před 4 lety +1

      @@umbertobombace8367 Assolutamente, le prime dinastie (la Xia, tra mito e storia), anche a prima. Semplicemente le differenze culturali, tradizionali, politiche e religiose delle varie ere sono enormi. E la Cina è stata in molti periodi divisa in regni, e retta da dinastie delle più diverse provenienze (mongole, turche, han, manciuriane ... insomma, come hai detto anche tu). Sarebbe come dire che gli italiani esistono da 2700 anni e prima (solo perché qua c'erano romani ed Etruschi... Che, sarai d'accordo, magari ci influenzano molto, ma da qui a trovarne una piena continuità è un po' dura), o che l'Iraq esiste da ancora prima per via della presenza sumera. Semplicemente parlare di una continuità così stretta è un po' forzoso.
      Comunque ricordiamoci che la Cina era ancora prima potenza economica quando ha iniziato a perdere la propria autonomia (1839). Quindi che il suo sviluppo economico, sul piano geopolitico, non basta. Anche perché, dall'altra parte, sul piano meramente economico, gli Usa non dovrebbero esistere (basti vedere deficit commerciale e debito pubblico abnormi, e in continua crescita).
      Sulla Russia hai ragione, pur nelle molte difficoltà, che negli anni 90 sembravano insuperabili, la Russia sta riuscendo a mantenere un ruolo fondamentale nel mondo, e a tenere il proprio centro agganciato alle proprie zone vitali (Caucaso e Siberia).

  • @leonardopazzola1338
    @leonardopazzola1338 Před 4 lety +1

    Beh c'è da chiedersi come sia possibile che abbia vinto Trump pur avendo tutti i MEDIA CONTRO. Peggio di Trump c'era solo la Clinton 😅

  • @christophervasques1322
    @christophervasques1322 Před 4 lety +1

    Consiglio a tutti di comprare il libro, davvero interessante. Personalmente ho capito bene come funziona il sistema elettorale americano, il broglio del gerrymandering e il motivo per cui con un sistema elettorale differente, quasi sicuramente il signor Trump non governerebbe. Consiglio a tutti di leggerlo.

    • @lorenzocoloni
      @lorenzocoloni Před 4 lety +1

      Beh, certamente i sistemi elettorali fanno quasi tutto. Ad esempio, al tempo delle elezioni francesi, è stata fatta una simulazione in cui, applicando le regole elettorali statunitensi alla Francia avrebbe vinto alla prima turnata la Le Pen.
      Tuttavia questa simulazione, tra tutte le limitazioni, ne aveva una in particolare: i candidati sanno, soprattutto in sistemi così consolidati (e dove non si cambia legge elettorale come si cambiano le mutande), le regole del gioco. E cercano di organizzare la campagna elettorale di conseguenza.
      Quindi forse hai ragione, con un altro sistema elettorale Trump non avrebbe vinto, ma ritengo che lui abbia, tra le tante cose, saputo interpretare meglio di Clinton quali erano davvero gli stati in cui si sarebbe giocata la partita.

  • @AlfredoRoccia
    @AlfredoRoccia Před 4 lety +3

    36:36 Poi scopri che dietro i grandi misteri italiani ci sono (soprattutto) gli USA ed entri in un loop

    • @AlfredoRoccia
      @AlfredoRoccia Před 4 lety +6

      @@ultimatejager4058 Caro Jacopo, lungi da me essere complottista. Quello lasciamolo fare a Fusaro e ByoBlu. Organizzazioni paramilitari quali Stay-behind, la Gladio, gli interessi dei servizi segreti italiani, i vari golpe anti-comunisti finiti male, le minacce di Kissinger a Moro poco prima che questi fosse rapito (anche) dalle Brigate Rosse, non sono gran cazzate, ma storia accertata e ben documentata da decenni ormai. Che poi l'Italia della Guerra Fredda sia stata quasi "costretta" ad agire in questo modo, ossia abbia dovuto approfittare dei delirii anti-comunisti dei gruppi fascisti veneti e non solo, per fare qualche sporco affare suo, questo e' un altro discorso. Indubbiamente la pressione degli accordi di Yalta non era qualcosa che ti faceva agire in totale lucidita'. Piazza Fontana, Piazza della Loggia, l'Italicus, Moro, la strage di Bologna. Se non siamo stati in grado di condannare pienamente i colpevoli, quello si' che' e' colpa nostra (e del nostro corrotto e strutturalmente ancora fascista apparato giudiziario). Per il resto, dietro di noi c'erano forze troppo grandi da poter contrastare, sia da una parte che dall'altra della Cortina di ferro.

  • @samuelebettuelli3842
    @samuelebettuelli3842 Před 4 lety

    Bravissimo Costa. Solo un consiglio: evitare di fare l’elenco di campi di studio ad ogni frase, diventa irritante e perde di significato!

  • @LucaCupido1999
    @LucaCupido1999 Před 4 lety +1

    Per me gli americani non si fanno mai gli affari loro contravvenendo al principio di autodeterminazione dei popoli

    • @lorenzocoloni
      @lorenzocoloni Před 4 lety

      Principio sempre applicato a posteri, per giustificare nuovi dati di fatto...

  • @gherfild
    @gherfild Před 4 lety

    E quindi?

  • @lorenzopierfederici4861

    E pluribus unum

  • @Silver_Beats_
    @Silver_Beats_ Před 4 lety

    Davie504 !!

  • @bs0016
    @bs0016 Před 4 lety +3

    Considerare gli Stati Uniti una "democrazia" significa non aver capito molto degli USA.
    Ancora oggi si cerca (con vari espedienti) di far votare quanto meno gente possibile.

    • @rickdufer
      @rickdufer  Před 4 lety +4

      Azz è arrivato quello che ha capito tutto. Mi citi le tue pubblicazioni?

    • @bs0016
      @bs0016 Před 4 lety +1

      Hai mai letto Charles Beard ?

    • @myericaby
      @myericaby Před 4 lety

      @@CLAUDIOILTEXANO Quindi i veri USA sarebbero uno dei 50 stati USA? Mmh, curioso.

  • @danielerisi1527
    @danielerisi1527 Před 4 lety +2

    Stato uniti d'America *, non America. L'America è un continente :)

    • @xaitat
      @xaitat Před 4 lety +5

      incredibile rivelazione. Allora si dovrebbe correggere quando qualcuno dice microonde invece di forno a microonde, è un'abbreviazione ed è chiaro che gli USA e l'America siano cose diverse, ma nel parlato si tende ad accorparli

    • @Vita-a-stelle-e-strisce
      @Vita-a-stelle-e-strisce Před 2 lety

      Oh mamma che palle, conosci la sineddoche?

  • @cf8502
    @cf8502 Před 2 lety

    quaranta link di cazzate in descrizione ma un singolo link per vedere qualcosa di costa no eh?

  • @lorenzopippia5257
    @lorenzopippia5257 Před 4 lety +7

    Non esiste Paese peggiore degli Stati Uniti. (Secondo me)

    • @ddcplayer2320
      @ddcplayer2320 Před 4 lety +9

      Tipico socialista

    • @ddcplayer2320
      @ddcplayer2320 Před 4 lety +1

      @Eubulydes specialmente ora che Putin governerà fino al 2036 con la sua """riforma""" costituzionale

    • @lorenzopippia5257
      @lorenzopippia5257 Před 4 lety

      @@ddcplayer2320 * ☭

    • @lorenzopippia5257
      @lorenzopippia5257 Před 4 lety +1

      @Eubulydes Almeno in Russia ti curano anche se non hai l'assicurazione milionaria e garantiscono un pasto decente ai senza tetto.

    • @ddcplayer2320
      @ddcplayer2320 Před 4 lety

      @@lorenzopippia5257 haha, la sanità in Russia ??