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  • @domenicacaputo3969
    @domenicacaputo3969 Před 5 měsíci +1

    Mi trovo in questa condizione perché è mio figlio ormai 38enne che ha un comportamento molto duro con me sin da quando era adolescente
    Spesso addirittura umilia, anzi frequentemente
    E non ha manifestazioni di affetto (caratteristica anche di suo padre, mio marito)
    Le manifestazioni di affetto nei miei confronti, semmai si presentassero, sono quelle di prendermi in giro bonariamente, che non mi fanno un gran piacere perché non fanno che estremizzare, ridendo, qualcosa che faccio
    Mi è quindi stato molto utile il video, grazie!

    • @PsicoterapiaemilanoIt
      @PsicoterapiaemilanoIt Před 5 měsíci +1

      Buongiorno Domenica, immagino sia una situazione difficile per lei. Mi fa piacere che il video possa averle mostrato degli aspetti che ritrova nella sua esperienza, può essere un inizio per cercare di capire come affrontare il problema. Saluti

  • @shamarisacademyalcamo1557

    non poteva essere spiegato meglio! Chiarissimo, grazie

  • @emanuelacopetti8234
    @emanuelacopetti8234 Před rokem +2

    Molto interessante

  • @arale7788
    @arale7788 Před rokem

    chiarissimo...

  • @luciabianco8670
    @luciabianco8670 Před rokem +1

    Totalmente impreparata,sono andata via da casa,perché non riuscivo a ribellarmi a ciò che voleva mia madre per me.Mi sono sposata perché HA VOLUTO MIA MADRE,perché ero incinta. Da lì è partito tutto il mio disastro,perché io mi ero accorta subito dell'errore dicendolo a mia madre,ma lei,nonostante ne fosse consapevole e per non avere problemi con se stessa e con gli altri,mi ha fatta vivere nell'infelicità...anzi 2 persone infelici.

    • @PsicoterapiaemilanoIt
      @PsicoterapiaemilanoIt Před rokem

      Gentile Lucia grazie per aver condiviso con noi la sua storia.

    • @francescalorandi8188
      @francescalorandi8188 Před 11 měsíci

      O forse ci aiutano a trovare da soli la via dell'autonomia e della responsabilità

    • @annalou9176
      @annalou9176 Před 10 měsíci

      scusa ma...sei stata TU a rimanere incinta e NON TUA MADRE....quindi l'errore l'hai commesso tu, nel farti mettere incinta...non so di quali tempi stiamo parlando, però per non rimanere incinte basta usare il profilattico oppure la pillola. Ovviamente anche tuo marito ha le sue colpe, però in genere l'uomo ci prova sempre a fare sesso non protetto è la donna che deve essere più rigida

  • @michelacalcatelli3799
    @michelacalcatelli3799 Před 3 měsíci

    Buongiorno Dottore, la mia domanda è : come far pace con questa famiglia d'origine, dopo aver capito questa dinamica che ha distrutto la tua vita e quella dei figli che sono nati (ovvero nipoti)? Io non riesco piu5ad avere rapporti comunicativi né con i miei genitori e né con le mie sorelle. Le relazioni sentimentali sono fallite ed I miei figli stanno attraversando emotivamente un periodo terribile anche nella relazione con me. Io sto in terapia e stanno emergendo queste dinamiche

    • @PsicoterapiaemilanoIt
      @PsicoterapiaemilanoIt Před 3 měsíci

      Buongiorno Michela, immagino sia davvero una situazione complessa. Si dia tempo e dia tempo alla terapia che sta seguendo, per poter in primo luogo raggiungere gli obiettivi di cambiamento che lei si è prefissata per sé stessa. Dopodiché, nel momento in cui lei sarà capace di gestire adeguatamente le sue emozioni e di comunicarle in modo efficace - in parte sicuramente ha già raggiunto questo obiettivo o ci sta quantomeno provando - toccherà anche alle altre persone coinvolte cercare di fare ciascuna il proprio pezzo. Una famiglia che funziona è una famiglia in cui tutti portano un contributo...lei non può fare tutto da sola e sta già facendo molto per migliorare i rapporti con i suoi familiari. Si dia tempo.

  • @xraff2
    @xraff2 Před 4 měsíci +1

    Mia madre mi costrinse a frequentare geometra alle superiori, nonostante non avessi il benché minimo interesse per quella professione. Pregai, scongiurai di passare all'ITIS, a me molto più congeniale, senza successo. Da adolescente non capivo perché - a differenza di altri che forgiavano il loro futuro professionale - mi veniva negato l'accesso a cose che mi interessavano, come la programmazione, per essere costretto a seguire materie che già sapevo mai e poi mai mi avrebbero interessato nella vita lavorativa. Divenni il peggior studente dell'istituto e mia madre iniziò queste critiche riguardanti il mio valore, piuttosto che realizzare l'evidenza di una scelta scolastica del tutto inadatta alle mie aspirazioni (che davvero non erano quelle di fare l'attore o il cantante, ma "noiosissimi" ambizioni sempre tecniche ma che di certo non riguardavano il costruire case). Ho passato i venti anni senza direzione, vedendo altri liberi di fare le cose di mio interesse che per incantesimo o giù di lì a me erano state precluse. C'era comunque presente questa fortissima dissonanza, data dallo scontro tra il non essere all'altezza perché così deciso e giudicato tale da mia madre (che ho saputo essere frequentemente accettato acriticamente il parere dei propri genitori tra gli introversi) contro la mia autostima che, seppur quasi soffocata a morte, sopravvisse sempre in un angoletto a ricordarmi che "però cavolo, alle elementari e medie non ero male per niente". Ho risolto con la lucida follia di iscrivermi a ingegneria, nonostante non avessi la benché minima preparazione in matematica, ma con una felicità e determinazioni tali che sono esperibili solo da chi ha avuto l'esperienza, la possibilità di agguantarsi una seconda possibilità nella propria vita. E, ora che ho quasi concluso, guardando il libretto degli esami sento essere tornato di nuovo "io", la versione di me stesso che ho vissuto con piacere fino ai 14 anni. E, nella sfortuna di tutto questo tempo perso vivendo in una sorta di coma ad occhi aperti - e comunque con parte del mio potenziale per sempre perso - mi sento davvero fortunato d'aver avuto l'occasione per prendere di petto tutte queste false credenze costruite da mia madre su me stesso: ho davvero rischiato di vivere per sempre una vira che non mi apparteneva. Grazie del suo video!

    • @PsicoterapiaemilanoIt
      @PsicoterapiaemilanoIt Před 4 měsíci +1

      Buonasera, grazie per le sue parole e per il suo interesse! Ci sono esperienze nella vita che possono provocare un'intensa sofferenza, eppure siamo potenzialmente in grado di trovare e scoprire dentro di noi le risorse per uscirne rinforzati e con un'aumentata consapevolezza del nostro valore..questa è una grande dote dell'essere umano..

    • @xraff2
      @xraff2 Před 3 měsíci

      @@PsicoterapiaemilanoIt Grazie a lei dei contenuti! La miglior (o unica, buona) cosa del perdersi nei bicchieri d'acqua è la consapevolezza che non capiterà più

    • @PsicoterapiaemilanoIt
      @PsicoterapiaemilanoIt Před 3 měsíci

      @@xraff2 Ed è una consapevolezza decisamente importante...

    • @katia.sartori
      @katia.sartori Před 3 měsíci

      Mi ritrovo tantissimo nel tuo racconto perché ho un vissuto simile. Buona fortuna per il tuo futuro!

    • @PsicoterapiaemilanoIt
      @PsicoterapiaemilanoIt Před 3 měsíci

      @@katia.sartori Grazie Katia per il suo contributo nel confronto!

  • @alessiagrzywna4561
    @alessiagrzywna4561 Před 6 měsíci +1

    Si ma come tutelarsi?

    • @PsicoterapiaemilanoIt
      @PsicoterapiaemilanoIt Před 6 měsíci +2

      Buongiorno Alessia, col tempo, crescendo e aiutandosi se necessario con una terapia, si può iniziare a mettere dei confini con la propria famiglia, a distinguere tra sé e loro. Familiari critici e giudicanti sono persone che proiettano sugli altri una problematica che appartiene a loro, un fardello che non riescono a portare se non cedendolo o scaricandolo sugli altri. Questo fardello va restituito alla famiglia ipercritica, in modo da potersene liberare per sviluppare una personalità autonoma.

  • @arale7788
    @arale7788 Před rokem

    Può una famiglia composta da un genitore emotivamente distante e uno ipercritico ed esigente di eredità generare nel foglio una mancanza di percezione di amore che poi lo fa diventare un dipendente affettivo? grazie

    • @PsicoterapiaemilanoIt
      @PsicoterapiaemilanoIt Před rokem

      Buongiorno, la ringrazio per l'interesse nei confronti dei miei video. Sì la sua domanda è ben posta, certamente la dipendenza affettiva nasce da bisogni emotivi che non sono stati soddisfatti nell'infanzia e da una carenza di riconoscimento affettivo.

  • @rosafeniello6276
    @rosafeniello6276 Před měsícem

    Salve Dott.,
    è possibile attraverso la terapia modificare totalmente questi meccanismi mentali disfunzionali?

    • @PsicoterapiaemilanoIt
      @PsicoterapiaemilanoIt Před 28 dny

      @@rosafeniello6276 Buongiorno Rosa, modificarli del tutto è un obiettivo forse poco realistico, dipende in particolare da quanto questi meccanismi sono forti e radicati. Sicuramente una persona può intraprendere una terapia e renderli molto meno dannosi per sé stessa, li può ridurre, comprendere meglio, può iniziare a guardarsi in modo più amorevole e a criticarsi meno. Lo stesso vale per i giudizi nei confronti degli altri, si può diventare meno rigidi e severi, accorgendosi se ci sono situazioni in cui i vecchi meccanismi ritornano, e per quale motivo. Con questa consapevolezza è più facile riconoscerli, gestirli e ridurne l'impatto. Saluti!

    • @rosafeniello6276
      @rosafeniello6276 Před 21 dnem

      Gentile Dott.,
      la ringrazio infinitamente per la sua esaustiva risposta.
      È possibile comprendere se si tratta di dipendenza affettiva o di pensieri disfunzionali negativi?
      Inoltre, questi due aspetti sono interconnessi o vanno trattati singolarmente?
      Grazie ancora.

    • @PsicoterapiaemilanoIt
      @PsicoterapiaemilanoIt Před 16 dny

      @@rosafeniello6276 Buongiorno Rosa, sono aspetti strettamente interconnessi perché la dipendenza affettiva si basa anche su pensieri disfunzionali e convinzioni negative su di sé.