I quanti e la quasi realtà

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  • čas přidán 10. 09. 2024
  • Cosa sono i quanti? Come danno esistenza a ciò che esiste?
    Il seguito di questo video è • I quanti e la quasi re...
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Komentáře • 53

  • @robertovacca4037
    @robertovacca4037 Před 8 měsíci +1

    Ho scoperto da 3 giorni il suo canale. I suoi video mi stanno portando fuori dalla depressione intellettuale in cui sono caduto da tempo. Grazie

  • @user-qc3vc5xb5i
    @user-qc3vc5xb5i Před 3 lety +1

    Complimenti per il libro, molto semplice e di taglio divulgativo, tralasciando una parte che sembra contenere la sceneggiatura di un film, contiene molte riflessioni profonde.

  • @alessandrobaroni6229
    @alessandrobaroni6229 Před rokem

    Magistrale, chiarissimo e tutto for free.

  • @user-hi2fs5ii9h
    @user-hi2fs5ii9h Před 9 měsíci

    Straordinaria e suggestiva lezione

  • @nicolaboso793
    @nicolaboso793 Před 2 lety

    Sono perfettamente d’accordo con la sua analisi. In realtà io credo che il questa sua interpretazione sulla non esistenza (o virtualità del fotone) sia legata alla realtà quantistica nella quale il fotone è immerso e realmente esiste. Sto in realtà da tempo elaborando un modello che dia finalmente una spiegazione di tutto ciò, ma non legato all’esistenza di variabili nascoste. Continuo a seguire i suoi video con estremo interesse anche perché mi trovi perfettamente d’accordo con le sue considerazioni

  • @ben-fatto
    @ben-fatto Před rokem +1

    MSG#05 - Molto bello e stimolante questo video: Grazie! Da giorni cerco di disincagliarmi dalla Teoria dei Pulsori o del (Campo Quantico Discreto Pulsato) valutandone una revisione. La questione è stata la seguente: come può essere spiegata l'azione di "commutazione" massa-energia e energia-massa "senza l'intercedere del tempo, ovvero a seguito di azione istantanea" attivata dai "pulsori" in un sistema Universo duale a pulsori invertiti, che quindi contempla per principio di genesi, l'esistenza di mondi paralleli, peraltro necessariamente dotati della medesima fisica? Matematicamente e' possibile trovare tante onde quadre "complementari" tra loro, capaci di sovrapporsi a pettine invertito per dare origine a un grafico di pulsazione continua unitaria. In sostanza quel famoso "1" che descriverebbe il c.d. tutto (massa-energia). Seguendo il ragionare a pulsori coordinati invertiti, per una sola realtà locale (quella dell'osservatore) si potrebbero trovare tante realtà parallele nello stesso spazio 3d purché' shiftate del giusto intervallo di tempo di "manifestazione" pari al tempo di pulsazione del pulsore (necessariamente coordinato con gli altri pulsori). Il rasoio di Occam conduce all'ipotesi semplificata dell'esistenza dell'Universo dello Sperimentatore, detto di tipo (massa-energia) a noi noto, e del suo complementare uni-INVERSO (energia-massa) o Universo di Bombelli "ignoto per la sola parte in massa". Poiché il pulsore può assumere due soli stati: acceso/spento, nell'opzione "acceso" dell'universo noto avremo sempre e solo "commutazioni" energia-massa, mentre nell'opzione "acceso" dell'uni-INVERSO di Bombelli, avremo la "commutazione" massa-energia. Ne consegue che l'energia percepita dall'osservatore che opera nell'universo noto, non è altro che quota parte dell'energia in disponibilità all'uni-INVERSO di Bombelli. Allo stesso tempo per un osservatore posto nell'uni-INVERSO di Bombelli, la nostra massa commutata apparrebbe come energia. In sostanza ciò vuol dire che i due universi operano in simbiosi massa-energia(fotonica) e viceversa. Ragionando sul fascio laser che punta allo schermo, si potrebbe ardire di pensare che le figure osservate, potrebbero non procedere in maniera poi così tanto a-causale. L'osservatore, genera si, un fotone nell'Universo noto, ma lo fa in uno spazio saturo di pulsori. Se questi interagissero col fotone secondo regole ben precise (ancora da definirsi) verrebbe a generarsi un effetto "flipper" con conseguente formazione di una guida d'onda, capace di indurre movimenti non a-causali. La misurazione della distanza fenditura-schermo rilevatore, e del collegato tempo di "manifestazione" del fotone, condurrebbe a ipotizzare un possibile percorso preferenziale (non necessariamente lineare, assumendo che la velocità della luce sia quella ideale come velocità assegnata al fotone). E' pensabile che il "minor tempo" stimabile per il raggiungimento delle parti centrali dello schermo rilevatore, sia frutto di una interazione fotone-pulsore, tale da generare un tunnel-interattivo preferenziale, così da rendere più probabile la manifestazione dell'evento nelle zone centrali dello schermo (clusters). Mi fermo qui e anticipo che la "gravità quantistica" potrebbe essere direttamente collegata al concetto di teletrasporto. Secondo la teoria dei pulsori, la massa NON E', bensì si "manifesta". Ciò significa che un "grave" in caduta libera verso la Terra, non rappresenterebbe una massa in movimento, bensì un set di informazioni in movimento. Tale set, attivato dai pulsori, manifesterà la massa del "grave" fino al punto di contatto col suolo e oltre. Resta da capire perché l'informazione di manifestazione del "grave" (cluster di pulsori) permanga così a lungo in un corpo e se tale informazione risponde a un codice di manifestazione "generale" tale da permettere, a titolo di esempio, la possibilità di manifestare oggetti complessi, conoscendone l'apposito codice identificativo.

  • @alexdanielbortignon
    @alexdanielbortignon Před rokem +1

    Ma perché questo succede solo passando attraverso le due lamine di alluminio?

    • @QuantumGravityChannel
      @QuantumGravityChannel  Před rokem

      Perché il passaggio stretto riduce l'indeterminazione sulla posizione, quindi aumenta quella sulla velocità, deviando il fotone

  • @antoniocricchi6579
    @antoniocricchi6579 Před 3 lety +1

    C'è una cosa che mi sfugge:se il fotone è in grado di prendere "decisioni autonome" e totalmente svincolate da qualsi tipo di variabile, così da risultare fenomeno creativo, come mai "predilige" delle zone dello schermo che sembrano seguire "probabilità di scelta"?

    • @QuantumGravityChannel
      @QuantumGravityChannel  Před 3 lety

      Le leggi fisiche gli permettono di manifestarsi solo in certe zone e non in altre

  • @rosannabarbarossa6689
    @rosannabarbarossa6689 Před 5 měsíci

    Intuizione trascendentale ascoltando Anselmi: il linguaggio somiglia ai quanti. La parola esiste se viene pronunciata da un soggetto, vibra e prende corpo nella scrittura.

  • @morenobadei882
    @morenobadei882 Před 2 lety

    Veramente molto interessante!

  • @claudioportugalli4352
    @claudioportugalli4352 Před 3 lety +1

    Non esiste una causa intriseca che determini le scelta dei quanti. Però esiste una causa che li costringe a manifestarsi, ovvero lo schermo che "costringe" ad uscire dalla virtualità. Non come ma quando di sicuro. Ci si dovrebbe chiedere allora cosa ha costretto i quanti "originariamente" a uscire dalla virtualità. Si tratta comuque di una causa. Ma quale sarebbe questa causa se inizialmente lo schermo non c'è ancora. Perchè i quanti non hanno continuato a muoversi liberamente , per sempre, anche se questo termine non ha senso, in quanto il tempo non esiste ancora, per come lo intediamo noi? Questo schermo che "obbliga" alla realtà non puo che essere anch'esso "virtuale" ovvero essere esso stesso un quanto . Potrebbe essere il famoso "gravitone"?

    • @QuantumGravityChannel
      @QuantumGravityChannel  Před 3 lety

      Le "cause" sono solo nella nostra narrazione di ripetitività apparenti, come notato da Hume

  • @antoniopelli4911
    @antoniopelli4911 Před 2 lety +1

    Caro professore, ho meditato sulle sue varie, interessantissime risposte alle mie domande, e guardato altri suoi video. Dunque, noi siamo atomi: le "nostre" scelte di vita sono determinate, di volta in volta, dalle biforcazioni quantistiche, secondo il lancio di dadi. Visto che la "personalità", con tutti i suoi corollari di "coscienza", "volontà", "libero arbitrio", "intelligenza", "intelletto", non esiste: al momento della morte e dello scioglimento dell'agglomerato di atomi, questi, secondo la legge dei lanci dei dadi, potrebbero ancora una volta ricomporsi nella stessa casuale "personalità" di prima, che, mi pare, potrà, a differenza della precedente, prendere altre strade , a seconda delle biforcazioni quantistiche percorse e diverse da quelle antiche? O sarà invece un agglomerato di atomi completamente nuovo? Lei, poi, in una delle sue digressioni, mi ha sorpreso, introducendo nella sua conferenza il concetto di DNA presente in ogni agglomerato di atomi, dunque in orni essere vivente animato. E' fatto di atomi anch'esso? Come si forma? Perché è specifico e unico in ogni agglomerazione di atomi? Questo nuovo parametro mi ha disorientato. Me lo potrebbe spiegare?

    • @QuantumGravityChannel
      @QuantumGravityChannel  Před 2 lety

      Il DNA è il codice genetico, fatto anch'esso di atomi, presente in ogni cellula dell'individuo. Frutto dell'evoluzione, "individua" l'individuo, appunto. Nella riproduzione, mutazioni (frutto di biforcazioni) creano individui diversi, cioè DNA diversi. Tuttavia, il DNA codifica solo la struttura di fondo dell'individuo, non determina le sue scelte specifiche (altre biforcazioni), e nemmeno le sue inclinazioni particolari, ma influisce solo sulle sue caratteristiche (altezza, peso, ecc.) e tendenze innate più generali (estroversione o introversione, ecc.).

  • @domenicodilillo959
    @domenicodilillo959 Před 3 lety

    Bellissima lezione

  • @fabiocostantino7526
    @fabiocostantino7526 Před 3 lety

    Grazie infinite Professore! 🙏se ricordo bene, ho trovato qualcosa di simile tra i principi ermetici (anche se questi rimangono legati al concetto deterministico di causa/effetto). Ad esempio, secondo questi principi, i raggi di luce "emanati" dal sole non arrivano sulla terra ma si materializzano sulla prima superficie di materia che incontrano grazie alla presenza di ciò che loro (e non solo ovviamente) chiamano etere. Scusandomi in anticipo per la grossolana esposizione, si potrebbe trattare di una intuizione?

  • @user-qc3vc5xb5i
    @user-qc3vc5xb5i Před 3 lety

    Riguardo l’esperimento del laser pointer credo che debba essere pensato e definito con tre eventi indipendenti di indeterminazione quantistica: quello che avviene nella mente dello sperimentatore, che decide l’inizio e la fine dell’esperimento;
    l’emissione del fotone; l’energia all’emissione e l’energia di assorbimento del fotone emesso oppure l’angolo di puntamento del laser. Ritiene plausibile questa considerazione? Grazie

    • @QuantumGravityChannel
      @QuantumGravityChannel  Před 3 lety +2

      Nel mio approccio non do all'essere umano un peso particolare. Per me non esiste alcuno sperimentatore.
      I fenomeni di cui parlo, tra cui l'esperimento del laser, sono solo interazioni micro macro.
      Macro e' tutto cio' che e' fatto di tanti atomi organizzati in modo da sopprimere gli effetti del
      principio di indeterminazione. Cioe': macro = classico = la materia non vivente.
      Anche se l'esperimento del laser lo "facciamo" noi, mi serve a illustrare cosa succede in natura, senza di noi.
      Per quanto mi riguarda, la fisica deve essere "verista", cioe' eliminare l'osservatore.
      Va da se' che non seguo le scuole di pensiero che affermano il contrario

  • @antoniosanelli1956
    @antoniosanelli1956 Před 2 lety

    Professore ,per avere una minima quasi realtà di quanti
    atomi deve avere? Verrà un tempo che si riesce a quantizzare lo spazio? grazie ...

    • @QuantumGravityChannel
      @QuantumGravityChannel  Před 2 lety +1

      Intorno al numero di Avogadro. Non c'è nessuna indicazione che lo spazio debba essere quantizzato e tutte le teorie in quel senso hanno grossi problemi interni

  • @user-qc3vc5xb5i
    @user-qc3vc5xb5i Před 3 lety

    Ho letto il libro "Dalla fisica alla vita". Propongo alcune domande: a pagina 99 si afferma: “non dobbiamo rinunciare alla nozione di probabilità, almeno per ora”. Si ritienei che ci possa essere questo rischio?

    • @QuantumGravityChannel
      @QuantumGravityChannel  Před 3 lety

      No, non credo, anche se miei colleghi lo considerano e lavorano colle monete a tre facce come fosse niente (sperando che gli effetti
      della terza faccia siano trascurabili)

  • @andreavinciguerra8844
    @andreavinciguerra8844 Před 11 měsíci

    In realtà il singolo fotone raggiunge istantaneamente lo schermo ma siccome noi viviamo in una realtà rallentata a noi si manifesta questo durante virtuale . E' una ipotesi ridicola ?

    • @QuantumGravityChannel
      @QuantumGravityChannel  Před 11 měsíci

      Bisognerebbe vedere se porta a delle differenze osservabili rispetto alle altre descrizioni. Occorre tenere a mente che la descrizione del durante è arbitraria finché riproduce tutti i risultati fisici correttamente, perché è solo una nostra narrazione di qualcosa che non esiste, un "riempimento logico"

  • @user-qc3vc5xb5i
    @user-qc3vc5xb5i Před 3 lety

    L’impulso necessario per la descrizione della gravità quantistica ha una definizione probabilistica? Oppure, senza bisogno di arrivare alla gravità quantistica, come si misura l’indeterminazione quantistica in termini di probabilità?

    • @QuantumGravityChannel
      @QuantumGravityChannel  Před 3 lety +1

      L'impulso e' l'autovalore di un operatore, cioe' e' una quantita' osservabile. E' il risultato di una possibile misura.
      L'indeterminazione quantistica si misura dal prodotto tra l'incertezza della misura della posizione e l'incertezza della misura
      dell'impulso. L'incertezza e' la varianza. it.wikipedia.org/wiki/Principio_di_indeterminazione_di_Heisenberg

    • @amoGesu-ls5hc
      @amoGesu-ls5hc Před 3 lety

      @@QuantumGravityChannel cos'é l autovalore di un operatore? Non ritiene possibile che il parametro osservatore concorra alla determinazione della variante del numero immaginario?

    • @QuantumGravityChannel
      @QuantumGravityChannel  Před 3 lety

      @@amoGesu-ls5hc l'autovalore è il valore fisico ottenibile dalla misura. In MQ non si può lavorare direttamente sulle quantità fisiche, ma bisogna sostituirle con "operatori", cioè entità matematiche che si riferiscono alla possibilità di fare un'operazione fisica di misura (prima di farla). Si separa quindi la possibilità di fare la misura (operatore) dal possibile risultato della misura (autovalore)

  • @sabiobucci2861
    @sabiobucci2861 Před 2 lety

    Allora professore ritengo i suoi video molto interessanti e sinceramente pochi cercano di coniugare la scienza con aspetti della vita come lo scopo, la posizione dell'uomo, la socialità etc... Finalmente qualcosa di veramente stimolante ed interessante, tra l'altro in linea con quello che sto provando a studiare al momento, vedere se ci può essere un senso per cui viviamo, e devo dire che per altre vie ero arrivato anche io al fatto che l'evoluzione successiva dell'uomo sia probabilmente una sua creazione, vita artificiale eterna in grado di autoripararsi.. ma sto ancora approfondendo e non vedo l'ora di guardare i video sulla sua sceneggiatura...
    Allora detto questo io ho ancora un dubbio: ho capito che a livello microscopico tutto è come prodotto da un getto di dadi per cui non ha senso il concetto di causa-effetto ma mi pare di aver capito che alcuni "elementi" siano sempre presenti : leggi fisiche e certe costanti. È così? Se così, allora mi pare che la domanda si sposti dalla "materia" a queste leggi/costanti: perché sono queste e non altre? E quindi: chi/cosa e quando le ha decise? Oppure tutte le leggi fisiche/costanti si applicano solo al mondo macro e non a quello micro?

    • @QuantumGravityChannel
      @QuantumGravityChannel  Před 2 lety +2

      Anche questo argomento è già stato trattato, nel video czcams.com/video/yqEO5Od7CEs/video.html e in successivi. La regolarità che notiamo non sono sufficienti ad affermare che esistano regolarità, quindi leggi fisiche, quindi una logica, o un senso, di alcun tipo. La regolarità della radiazione cosmica di fondo si spiega soltanto come dico nel video, cioè come puntino infinitesimo di regolarità accidentale in un immenso caos universale. E così potrebbe essere per tutte le presunte regolarità, o ripetitività che ci circondano.

  • @massimoseverino718
    @massimoseverino718 Před 2 lety +1

    Se non fosse costretto a mostrarsi sullo schermo, il fotone viaggerebbe in eterno?

  • @paolov9044
    @paolov9044 Před 3 lety

    Buongiorno. Lei afferma che, grazie al teorema di Bell, possiamo escludere categoricamente e definitivamente che possano esistere variabili nascoste. In realtà il Teorema di Bell afferma che non possono esistere teorie LOCALI a variabili nascoste. In effetti, in ambito non reltivistico, mi pare che la meccanica bohmiana riproduca i risultati della meccanica quantistica. Potrebbe chiarire meglio il punto (sempre che non sia già chiarito dal video successivo che vedrò prossimamente.)?

    • @QuantumGravityChannel
      @QuantumGravityChannel  Před 3 lety +1

      Avevo risposto a un commento simile, ma non mi ricordo dove. La meccanica di Bohm è deterministica, ma richiede di conoscere lo stato di tutto l'universo per fare una singola predizione (questa è il significato della non località delle variabili nascoste). A quel punto è una questione di terminologia

    • @paolov9044
      @paolov9044 Před 3 lety

      @@QuantumGravityChannel quindi, se capisco bene, lo stato dell'arte non esclude (ma neanche prova)l a possibilità che l'universo, complessivamente, possa essere intrinsecamente deterministico?

    • @QuantumGravityChannel
      @QuantumGravityChannel  Před 3 lety

      @@paolov9044 Bisognerebbe formulare una meccanica di Bohm in contesto relativistico per sapere se abbia ancora senso conoscere lo stato di tutto l'universo (per quanto ne sappiamo, ha senso solo non relativisticamente). Non credo che qualcuno lo abbia fatto, vista la complicazione della meccanica di Bohm. In ogni caso, l'universo non può essere deterministico e locale (quantisticamente, mentre classicamente lo può essere)

  • @alessandrobicchierini1024

    Finale incartato, ma poi il bitcom?

  • @jpb5536
    @jpb5536 Před 9 měsíci

    Il fotone, uscito dal laser, diventa "virtuale". Prima dunque era "reale. Se é cosî, PERCHE' diventa virtuale ?

    • @QuantumGravityChannel
      @QuantumGravityChannel  Před 9 měsíci

      Perché non c'è più nulla (il laser) che lo costringa a restare reale (si dice: che lo collassi). Di norma, i quanti sono virtuali. Eccezionalmente, diventano reali

  • @sleeprelaxed9943
    @sleeprelaxed9943 Před 4 lety

    Perché non avete fatto il proseguo di questo interessante video?

    • @QuantumGravityChannel
      @QuantumGravityChannel  Před 4 lety +1

      Mancanza di tempo, causa intensa attivita' di ricerca. Appena possibile provvedo

    • @sleeprelaxed9943
      @sleeprelaxed9943 Před 4 lety

      @@QuantumGravityChannel grazie mille e buon lavoro

    • @QuantumGravityChannel
      @QuantumGravityChannel  Před 4 lety +1

      @@sleeprelaxed9943 Secondo video disponibile qui czcams.com/video/h_f16peW-y4/video.html

  • @massimobertini9510
    @massimobertini9510 Před 3 lety

    Intorno al minuto 30...sembra di ascoltare una lezione di Heisenberg...
    Il che é tutto dire !

    • @candidobertetti27
      @candidobertetti27 Před 2 lety

      E perché, lei ha conosciuto Heisenberg?

    • @massimobertini9510
      @massimobertini9510 Před 2 lety

      @@candidobertetti27 se é per questo non ho conosciuto nemmeno Giulio Cesare, ma mi é servito il suo De bello gallico allo scopo.

    • @candidobertetti27
      @candidobertetti27 Před 2 lety

      @@massimobertini9510 Vabè ho capito, ma non so come può caratterizzare una tipica lezione di Heisenberg per poter dire che "sembra" di ascoltare lui. Non vedo analogie, eppure ho letto quel che ha scritto il fisico tedesco.

    • @massimobertini9510
      @massimobertini9510 Před 2 lety +2

      @@candidobertetti27 le analogie sono nella comprensione profonda del Principio e nel suo uso, nel quale il prof Damiano é maestro.
      Eppoi guardi il caso:
      ho conosciuto ( sono in alta senectude ahimé..) Heisenberg nell' Agosto 63 ,purtroppo non in un' aula universitaria ma nel ristorante Grand' Italia sull' Hansa Ring a Colonia di proprietà di amici italiani. Ero studentello Iti di Livorno al terzo anno perito nucleare con una sola sezione in Italia appunto a Livorno e Roma. Poi la vita mi spinse altrove.
      Per dirle...il caso! Ha ragione il prof Anselmi: é tutgo un getto di dadi! É stato un piacere dialogare con lei. Un saluto.

    • @candidobertetti27
      @candidobertetti27 Před 2 lety

      @@massimobertini9510 Grazie per la sua testimonianza. Un saluto.