Omicidio Ibrahim, un anno e mezzo al supertestimone del delitto

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  • čas přidán 8. 07. 2024
  • Le sue rivelazioni avevano scoperchiato il vaso di Pandora sull’omicidio di Ibrahim Mohamed Mansour, il 44enne egiziano ucciso a colpi di arma da fuoco a Cassolnovo e poi ritrovato morto carbonizzato alla frazione Morsella di Vigevano nel gennaio di un anno fa.
    Luigi D’Alessandro, il genero della famiglia Rondinelli e supertestimone del delitto consumatosi in ambito familiare, dovrà scontare un anno e sei mesi di reclusione per il reato di distruzione e soppressione di cadavere. Il delitto era avvenuto, secondo le ricostruzioni della procura, per le continue rivendicazioni economiche di Ibrahim per l’affidamento della bambina avuta da Daniela, la figlia minore dei Rondinelli.
    Martedì mattina in tribunale a Pavia la decisione del giudice sul patteggiamento della pena di D’Alessandro, l’ex compagno di Elisa Rondinelli, sorella di Daniela. Una pena definita “congrua” dal giudice, su proposta dal legale di D’Alessandro e accettata dal pubblico ministero. La sera dell’11 gennaio 2023 D’Alessandro aveva confermato di aver aiutato a spostare il cadavere di Ibrahim, ritrovato poi bruciato in auto, negando invece di aver partecipato materialmente all’omicidio avvenuto a colpi di pistola e fucile nel capannone in cui il 44enne egiziano viveva e svolgeva la sua attività di commerciante di frutta e verdura.
    Un delitto a cui avevano invece partecipato gli altri componenti della famiglia Rondinelli, secondo quanto ricostruito dalle indagini. Per l’uccisione di Ibrahim Mohamed Mansour la Corte d’Assise di Pavia ha già inflitto diverse condanne in primo grado. Il capofamiglia Antonio Rondinelli, la moglie Carmela Calabrese e il figlio di questi ultimi, Claudio Rondinelli, sono stati condannati a 30 anni ciascuno. Mentre l’altro figlio, Massimo Rondinelli, che aveva ammesso di aver sparato a Ibrahim, è stato giudicato colpevole per omicidio volontario e condannato a 19 anni con il rito abbreviato.

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