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Terra Santa, l'incontro con il patriarca emerito Michel Sabbah a Taybe

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  • čas přidán 8. 07. 2024
  • 12PORTE - 11 luglio 2024. Taybeh, l’antica Efraim, il villaggio nel quale si ritirò Gesù dopo la risurrezione dell’amico Lazzaro. Un villaggio palestinese, di appena 1300 abitanti, tutti cristiani: sono cattolici-latini, grecocattolici (o melkiti) e greco ortodossi e convivono in pace e armonia. Qui un gruppo di partecipanti al pellegrinaggio di comunione e di pace in Terra santa si è recato in visita. Con loro l’Arcivescovo Giovanni Ricchiuti, presidente di Pax Christi.
    La parrocchia latina di Cristo redentore, con le sue opere è un riferimento per i cattolici del villaggio e dei centri vicini.
    Taybeh è circondata da villaggi musulmani, con i cui abitanti c’è un buon rapporto di vicinato, ma i nuovi insediamenti israeliani, spezzano la continuità del terreno e impediscono la lavorazione dell’ulivo che è il principale sostentamento delle famiglie palestinesi.
    Don Bashar Fawadieh è parroco da tre anni a Taybeh e ci racconta i problemi di questo territorio.
    Anzitutto, la mancanza di lavoro e, quindi, di soldi, l’isolamento che soffrono a causa della difficoltà di spostamento e per la mancanza di sicurezza; è enorme l’incertezza per il futuro, e molti persone sentono la spinta a emigrare.
    La parrocchia si da da fare: ha costituito una radio online, ha avviato una fabbrica di birra e una casa per anziani, che è anche la residenza del Patriarca Emerito, Sua Beatitudine Michel Sabbah.
    L’anziano presule è felice di accogliere i pellegrini italiani.
    «Grazie per essere qui, in un periodo in cui nessuno viene. Qui, in questa terra del mistero di Dio».
    «Come cristiani siamo nelle mani di Dio. Malgrado il peso di morte intorno a noi, credo che Dio c’è, ed è buono, è giusto, è forte. E l’ultima parola sarà la sua. E noi viviamo in attesa della sua parola finale. Viviamo di speranza e diciamo ai nostri fedeli di pazientare e sopportare. Questa è una fase della nostra vita oggi. Domani cambierà e Dio ci vuole qui, non altrove, cristiani e palestinesi. Dio ci vuole qui. Viviamo questa realtà davanti a Dio e sappiamo che Dio è presente, non assente. Con questa presenza di Dio, continuiamo a credere e a sperare e ad amare anche gli ebrei. L’ultima parola sarà l’amore. E un giorno ci sarà. In questa terra della Redenzione, ci sarà la Redenzione. In questa terra di Dio, ci sarà Dio. E non solo uomini che si fanno la guerra».
    L’Arcivescovo Ricchiuti ha presieduto la Santa Messa nella Chiesa del Redentore. In questo villaggio non lontano da Betlemme, il vangelo richiamava le apparizioni degli angeli ai pastori.
    Questa dunque la consegna del vescovo: nel tornare a casa, come i pastori, lodare Dio per ciò che hanno visto e raccontarlo a tutti.
    SI RINGRAZIA LORETA SOMMA PER LE IMMAGINI E IL TESTO DEL SERVIZIO.

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