"Le Janare: Il Magico Mondo delle Creature Leggendarie"

Le Janare sono un'altra figura di streghe presenti nella regione della Campania, in particolare nei pressi di Caserta, dove si trova il Monte Janara che prende il nome da loro. Queste streghe indossavano un mantello nero macchiato di sangue e si diceva che potessero trasformarsi in vento e infiltrarsi attraverso le fessure delle finestre. Si racconta che rubassero asini e cavalli dalle stalle durante la notte, per poi riportarli all'alba esausti. Il loro nome potrebbe derivare da "Dianare", che significa sacerdotesse di Diana.
Le persecuzioni contro le streghe ebbero inizio con Bernardino da Siena, che maledisse le streghe di Benevento proprio negli stessi anni in cui fu pubblicato il Malleus Maleficarum nel 1486. Questo libro era una vera e propria guida su come riconoscere e interrogare una strega, nonché su quale tortura fosse più efficace per ottenere una confessione. Era pieno di affermazioni assurde, superstizioni, misoginia e violenza. Durante il XV e il XVII secolo, migliaia di donne furono costrette a confessare di essere streghe sotto tortura. Solo durante l'Illuminismo si ritenne che le confessioni ottenute mediante tortura non fossero valide. Ludovico Muratori sostenne che le streghe erano semplicemente donne malate e che unguenti usati erano composti di sostanze allucinogene.
La caccia alle streghe fu uno strumento per reprimere la libertà delle donne che possedevano conoscenze di medicina, erboristeria, astrologia o che semplicemente erano istruite, libere e intelligenti. Levatrici, esperte di erbe medicinali, indovine e qualsiasi donna che sfuggisse ai canoni imposti dalla società patriarcale veniva accusata di stregoneria. In definitiva, la caccia alle streghe fu una caccia alle donne, una repressione della loro libertà che causò secoli di morte e sofferenza, per la quale la Chiesa cattolica non ha mai chiesto perdono.