Le campane di Rivolta D'Adda (CR)

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  • čas přidán 11. 09. 2024
  • Rivolta d’Adda (CR) - Basilica di S. Maria Assunta e S. Sigismondo - Concerto di 9+1 campane in Do³ L. D’Adda 1949 - Distesa a 2 campane per la S. Messa festiva.
    La chiesa di Santa Maria Assunta e San Sigismondo è il principale luogo di culto cattolico di Rivolta d'Adda, in provincia e diocesi di Cremona; fa parte della zona pastorale 1.
    La chiesa è un'importante testimonianza di un recupero architettonico secondo i canoni romanici con la rimozione della settecentesca architettura.
    L'antica chiesa fu edificata sul finire dell'XI secolo come indicato in una bolla papale di papa Lucio II del 13 aprile 1144. Il documento conferma, infatti, i benefici che erano stati concessi da papa Urbano II. Forse, come documenterebbero le raffigurazioni incise su alcuni capitelli, il medesimo papa nel suo viaggio in Francia, si fermò proprio presso l'antica chiesa. Nel 1150 sicuramente risulta essere ultimata e funzionante come indicato da un atto rogato ante chiesa di San Sigismondo.
    La chiesa durante i secoli fu molte volte rimaneggiata; una relazione del 1793, che la fabbriceria aveva mandato alle autorità, indicava le cattive condizioni in cui si trovava l'edificio, con stucchi non di buona qualità che erano soggetti a caduta ed era inoltre troppo buia e umida a causa delle poche, piccole aperture. Un ulteriore documento conservato nell'archivio parrocchiale indicherebbe la chiesa edificata in stile longobardo nel Quattrocento, affrescata da Bernardino Luini, compreso un dipinto posto nel coro raffigurante la Madonna Assunta opera di Bernardino Campi, poi coperto nelle modifiche successive.
    La chiesa fu ricostruita a partire del 1903 per volontà del monsignor Luigi Desirelli, su disegno degli ingegneri Cesare Nava e Gaetano Moretti, invitati a eseguire una "risurrezione completa e scrupolosa del monumento primitivo". Durante questa ricostruzione fu possibile riportare alla luce le antiche testimonianze architettoniche il cui studio ha permesso la ricostruzione della sua storia architettonica. I lavori terminarono nel 1906. Fu questo un importante restauro atto a riportare la chiesa - che si presentava in stile barocco e neoclassico - alla sua struttura romanica originaria.
    I lavori avevano però un costo notevole e crearono un certo astio da parte dell'opinione pubblica. La scarsa disponibilità di denaro e l'ostilità dell'opinione pubblica indussero il parroco a vendere la celebre Pace di Rivolta d'Adda: un tabernacolo del Quattrocento con ante in argento dorato e smalti, poi conservata nel museo Poldi Pezzoli di Milano, e all'Ufficio Regionale per la conservazione dei monumenti. I lavori portarono a una demolizione importante, tanto da riportare: "centinaia e centinaia di carri di calcinacci, di mattoni e di stucchi...". (...)
    Il vescovo di Cremona Geremia Bonomelli benedisse il 9 luglio 1905 la posa della prima pietra del nuovo atrio che precede la facciata.
    La grande basilica si presenta con la facciata a salienti e con tre ingressi protetti da una cancellata, due dei quali furono aggiunti solo nel Settecento. Lo stile romanico con cui è stata ricostruita è il fedele riproporsi della sua originale struttura. La parte frontale a capanna è di misura inferiore rispetto alla facciata e si presenta con tre aperture ad archi di cui quello centrale di maggior misura rispetto ai laterali. Le murature sono in mattoni disposti a lisca di pesce. Il pronao è stato aggiunto solo nei primi anni del Novecento.
    La facciata ha ben sette aperture di piccole dimensioni e poste in corrispondenza delle volte a crociera, piccole feritoie sono poste su quelle laterali. Una finestra strombata completa di paraste cordonate e archetti pensili con tetto a ventaglio è posta sulla parte esterna dell'abside. L'ingresso principale con portico aggettante è riccamente scolpito. Tra le immagini in rilievo è identificabile quella di sant'Ambrogio. Non è possibile definire se tale immagine sia quella originale o frutto del restauro novecentesco. I due ingressi minori sono completi di paraste e architrave che reggono l'arco semicircolare in pietra lavorata con affresco conservato nella parte lunettata.
    Esternamente l'abside maggiore con tetto a ventaglio conserva le cinque antiche finestre strombate, con lesene che proseguono negli archetti pensili della loggetta per proseguire negli archetti a racemi bordati dalla dentellatura.
    La torre campanaria posta a fianco dell'edificio è edificata con la base coeva risalente al XIV secolo con aperture a bifora coronate da merli.
    Internamente presenta tre navate: la centrale, di misura maggiore, è divisa in tre campate, una con volta a botte e due con volte a crociera poggianti su archi in ceppo posti diagonalmente e una a botte con arco in pietra che la sorregge. Le due navate laterali, di misura inferiore, sono divise in sei campate con volte a crociera. Le tre navate terminano con le absidi corrispondenti. (...)
    Testo tratto da Wikipedia.

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