Le campane di Chieri(TO), Chiesa Collegiata di Santa Maria della Scala - Tribauda e Distesa Completa

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  • čas přidán 27. 07. 2024
  • Chieri(TO).
    Insigne Chiesa Collegiata Arcipretale di Santa Maria della Scala.
    Concerto di 4 campane in Do3↑.
    Francesco Bianco, Torino 1758 (Do3↑ rif. Fratelli Vallino, Bra 1880; Mi3↑, Do4↑ sost. Roberto Mazzola, Valduggia 1989).
    [00:00] Introduzione fotografica accompagnata dal Preludio della composizione "Preludio e Fuga in Mi Minore", BWV 548 di Johann Sebastian Bach.
    Suonate in occasione del censimento del concerto campanario:
    [06:18] Tribauda;
    [09:04] Distesa Completa a 4 campane.
    Suona Marco.
    Registrazione audio in HD realizzata con microfono professionale. Si consiglia l'ascolto in cuffia per poter meglio fruire del contenuto.
    La cripta del Duomo, posta sotto l'altar maggiore, è un residuo del tempio pagano trasformato in oratorio cristiano prima del IV-V secolo. In essa fu ritrovata nel 1550 una lapide dedicata a Minerva ed inserita nell'architrave della porta laterale del Duomo.
    Sant'Eusebio di Vercelli, creatore di numerose Chiese in Piemonte, affidò alla cura di un vescovo anche Chieri ma, durante l'infuriare dell'arianesimo nel III e IV secolo, alcuni degli antichi municipi romani perdettero il loro Vescovo, come Susa e Chieri. Dopo il Concilio di Torino del 398 la diffusione del cristianesimo in Chieri è attestato, oltre che dalla lapide cristiana mortuaria del IV-V secolo rinvenuta negli scavi della cripta del Duomo, anche da quella datata 488 d.C., detta di "Genesia", la più antica testimonianza epigrafica sul Cristianesimo in Piemonte e Liguria.
    Poiché ogni pievana possedeva un proprio battistero, anche il primitivo oratorio cristiano chierese ne aveva uno staccato dalla chiesa. I resti scoperti alla base dell'attuale battistero ne descrivono uno costruito su ruderi romani, con tracce della vasca battesimale ad immersione collocata al centro dell'edificio. La forma rispwcchia quindi quelli coevi risalenti al IV secolo con schema planimetrico a pianta centrale ottagona e vasca ad immersione.
    Landolfo, Vescovo di Torino dal 1010 al 1039, edificò sopra l'antico oratorio cristiano la Chiesa di Santa Maria e pose a reggerla un Collegio di Canonici, come aveva fatto per Testona di Moncalieri.
    Circa quattrocento anni dopo, anche la chiesa voluta da Landolfo, minacciando rovina, venne completamente ricostruita dal Capitolo della Collegiata a partire dal 1405, ampliandola notevolmente. Grazie agli sforzi dell'intera comunità cittadina, nel 1436 il nuovo Duomo fu portato a termine e solennemente consacrato il 28 ottobre dal Vescovo di Torino Aimone di Romagnano.
    Il Duomo di Chieri è definito come uno dei migliori esempi di stile gotico piemontese nel periodo aureo. Con le sue impnenti dimensioni di 74 metri di lunghezza, 27 di larghezza e 17 di altezza, il Duomo è una delle chiese più grandi del Piemonte, inferiore soltanto alle Cattedrali di Asti e Saluzzo. Oltre al presbiterio e al battistero, comprende venti cappelle, un tempo contese dalle famiglie più abbienti della città dalle principali corporazioni di mestiere per dotarle di opere d’arte e preziosi arredi.
    II 26 luglio 1630 i Conservatori della Sanità della città di Chieri emisero un voto solenne alla Beata Vergine delle Grazie per ottenere la liberazione dalla peste che, complessivamente, causò la morte di 4500 chieresi su 11000. Il voto di costruire una cappella alla Madonna venne ratificato dal Consiglio Comunale il 2 agosto successivo; la forma attuale è frutto di un successivo ampliamento (1757-59), opera di Bernardo Vittone. La cappella è dominata dalla statua lignea della Madonna delle Grazie, scolpita nel 1642 dal saviglianese Pietro Botto: di fronte ad essa, ogni anno nel secondo lunedì di settembre, le autorità cittadine rinnovano in forma solenne l'atto di affidamento a Maria.
    Il possente campanile romanico, alto 50 metri e rimasto incompiuto a causa della mancata costruzione della cuspide, fu costruito in tre momenti successivi (1329-1365-1492).
    La cella campanaria conserva, sul poderoso castello ligneo settecentesco, un concerto di 4 campane in Do3 crescente, risultato di numerosi rifacimenti nel corso dei secoli. L'attuale intonazione a salto venne ottenuta solo nel 1989 quando vennero sostituite le precedenti campane con le attuali seconda e quarta. Il concerto venne pensato nel 1758 con 5 campane in scala di Do3, e tale rimase anche dopo la rifusione del campanone originale nel 1880 da parte della nota fonderia dei Fratelli Vallino di Bra. Nel corso del Novecento, con la graduale rottura delle campane centrali, non si riuscì a sostituirle mantenendo la grandezza dei bronzi originali, optando per la soluzione attuata nel 1989 che andò a formare il classico concerto piemontese a salto.
    Si ringraziano l'Arciprete Don Marco Di Matteo per la calorosa accoglienza e la disponibilità dimostrata, nonché Marco per il prezioso contributo nell'esecuzione delle suonate.
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