Tour della Sardegna- 12°- S ta Teresa di Gallura -Cala Serraina- Isola Rossa -Sedini- HD

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  • čas přidán 24. 06. 2024
  • Santa Teresa Gallura in provincia di Sassari. Sino al 2016 faceva parte della provincia di Olbia-Tempio. È il comune più a nord della Sardegna nella terraferma.
    Il paese sorge su un promontorio che guarda a nord la costa meridionale della Corsica da cui è separata dalle Bocche di Bonifacio, a nord-est l'arcipelago della Maddalena.
    Appartengono al territorio di Santa Teresa gli scogli di Monte Russu, della Colombaia e di Munichedda.
    Il territorio è abitato dall'uomo sin dalla preistoria come dimostrato dalla presenza di nuraghi e tombe dei giganti (Lu Brandali).
    Anticamente conosciuta col nome di Longosardo (o Longone), era già in periodo romano un porto di notevole importanza. Tale notorietà era dovuta al granito estratto nei dintorni che veniva trasportato verso Roma. Queste premesse rendono plausibile l'ipotesi che in zona fosse collocata l'antica città di Tibula. Le cave di capo Testa hanno fornito granito per il duomo e il battistero di Pisa e, si narra, anche per il Pantheon di Roma
    Cala Serraina si estende per circa 200 metri in un anfiteatro naturale di rocce rosse e di verde della macchia mediterranea circostante, la sua sabbia è multicolore - rosa, rossa e arancione, il suo mare azzurro con riflessi verde smeraldo. Sembra un quadro dipinto da un ispirato pittore impressionista, in realtà è il paesaggio di Cala Sarraina, spiaggia inclusa nella Costa Rossa, il tratto costiero più occidentale della Gallura, a pochi passi da Costa Paradiso, nel territorio di Trinità d’Agultu e Vignola. Per bellezza naturale e delicato equilibrio ambientale, oltre che per la ricchezza della fauna ittica, l’area della baia fa parte del sito d’importanza comunitaria Isola Rossa - Costa Paradiso.
    Isola Rossa è una frazione del comune di Trinità d'Agultu e Vignola. È una piccola borgata marinara situata sulla terraferma di fronte ad un isolotto rossastro che dà il nome alla località.
    Sorge su un piccolo promontorio che si allunga in direzione di Costa Paradiso e Castelsardo. Il promontorio è caratterizzato dal colore rosso delle rocce e dalla presenza di una torre cinquecentesca, retaggio del dominio spagnolo. All'interno del paese si trovano la spiaggia Longa di Funtana Eccia, la principale di Isola Rossa, e il porticciolo; la località è circondata da una scogliera con calette e percorsi per passeggiate mentre a nord, racchiusa tra il promontorio di Isola Rossa e quello di punta Canneddi si trova la spiaggia di La Marinedda.La roccia dell'Elefante è un grosso masso trachitico e andesitico, dal forte color ruggine, notevolmente eroso dagli agenti atmosferici che gli hanno conferito il singolare aspetto di un pachiderma seduto.
    La roccia, che ha un'altezza di circa quattro metri, si trova nel comune di Castelsardo in località Multeddu, al km 4,3 della SS 134 che collega il suddetto comune a Sedini. Originariamente il masso faceva parte del complesso roccioso di monte Castellazzu dal quale si distaccò rotolando a valle.
    Oltre ad una certa importanza turistico-paesaggistica, la roccia dell'Elefante riveste anche una notevole rilevanza archeologica per le due domus de janas, risalenti al periodo prenuragico, che sono ospitate al suo interno. L’abitato di Sedini si trova al centro della regione dell'Anglona, all'interno rispetto alla costa del golfo dell'Asinara. Confina con i comuni di Castelsardo, Tergu, Valledoria, Santa Maria Coghinas, Laerru, Bulzi e Nulvi. È collocato fra le due colline di la Maglina e lu Padru. Il suo territorio è principalmente collinare ma non mancano tratti di pianura, anche abbastanza estesi dove si praticano l’agricoltura e l’allevamento.
    La domus de janas (letteralmente "casa delle fate") di Sedini, o "La Rocca", come la chiamano gli abitanti, era inizialmente una necropoli scavata nella roccia, la cui origine viene fatta risalire al IV o al III millennio a.C.
    Alcune particolarità rendono "La Rocca" di Sedini unica nel suo genere, al punto da essere definita "la cattedrale delle domus de Janas": la prima è che si trova nella via principale del paese, all'interno del centro storico e non, come nella maggior parte dei casi, in luoghi sperduti o difficilmente raggiungibili; la seconda è che è stata realizzata in un enorme masso che si trova completamente in superficie e per questo motivo, probabilmente, viene considerata la più grande della Sardegna. La terza particolarità è che, pur avendo mantenuto una parte delle sue caratteristiche originali, nei secoli ha subito diverse trasformazioni ed utilizzazioni che l'hanno resa parte viva del paese: è stata prigione, luogo di ricovero per animali, negozio, sede di partito e abitazione privata. Una parte conserva intatta la struttura medievale, con il focolare scavato al centro della stanza nel pavimento roccioso e scale a chiocciola ricavate nella viva roccia
    A metà degli anni novanta è stata acquisita dall'amministrazione comunale e trasformata nel tempo in sede naturale di museo permanente delle tradizioni etnografiche di Sedini e dell'Anglona.

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