Intro storia medievale Parte III

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  • čas přidán 16. 05. 2024
  • La credenza popolare, alimentata da predicatori e visionari, fissava per l'anno Mille la fine del mondo. In un certo senso, questa data segna effettivamente una fine, che tuttavia rappresenta anche una svolta nella storia europea: attorno al Mille, infatti, il volto dell'Europa cambia radicalmente e prende avvio un processo che la porterà verso un rapido e imponente sviluppo. I progressi nelle tecniche di coltivazione e le bonifiche di terre incolte determinano un'incremento della produzione agricola, e con esso un forte sviluppo demografico; le città rifioriscono, i commerci si sviluppano dando vita a un ulteriore flusso di ricchezze, sostenuto da un'economia monetaria in piena crescita.
    Dal punto di vista delle istituzioni politiche, Chiesa e impero trovano nei secoli XI e XII la loro piena maturazione e divengono le travi portanti della società europea. D'altra parte, accanto alle antiche forze feudali, si sviluppano nuovi organismi politici, proiettati verso il futuro, i comuni che, soprattutto in Italia, vengono a conflitto con l'istituzione sovranazionale dell'impero; in questa lotta, il verdetto della storia parla a favore dei comuni, e la loro vittoria segna l'inizio di un'epoca splendida per la storia italiana. Il dinamismo di questa nuova Europa si manifesta in tutti i settori: dall'arte alla filosofia, all'affermazione delle lingue volgari che vanno progressivamente sostituendo il latino.
    Un capitolo fondamentale è rappresentato dalle crociate, la cui parabola occupa due secoli, che costituiscono la grande controffensiva dell'Occidente cristiano verso il mondo arabo. Le conseguenze di questo movimento, contraddittorio e pieno di pagine illustri e oscure, furono di enorme portata: a parte i risultati politici - ossia la conquista della Terrasanta - che furono effimeri, le crociate rappresentano uno sforzo militare collettivo dell'Europa cristiana che contribuì quindi a rafforzare la comune identità; esse sono anche l'occasione per un'apertura di orizzonti, per l'incontro con un mondo culturalmente diverso, oltre che una grande opportunità per le città marinare italiane di arricchirsi enormemente con i commerci e le razzie. Il secolo XIII rappresenta nello stesso tempo il culmine e il punto d'arrivo di questo momento di grande fioritura dell'Europa medievale.
    Attorno alla metà del secolo XIII le due grandi istituzioni che avevano retto il mondo medievale sin dalle origini, papato e impero, per motivi diversi entrano in crisi. Nel vuoto che si apre dal declino di queste due istituzioni sovranazionali prendono vigore forze nuove: in primo luogo le monarchie nazionali, in Francia, Spagna e Inghilterra, il cui sviluppo sarà nei secoli successivi la caratteristica dell'Europa moderna. Anche in Italia i comuni iniziano a essere sostituiti da organismi più vasti, le signorie, che, benché nate dalle istituzioni comunali, tendono a svilupparsi sino a divenire organismi più ampi, su base regionale; tuttavia, l'assenza di una istituzione monarchica e la presenza radicata delle due grandi forze sovranazionali (papato e impero) impedirà all'Italia di seguire le linee di sviluppo degli altri stati europei moderni.
    L'Europa tra la metà del secolo XIII e la metà del secolo XIV deve registrare varie difficoltà: la situazione economica peggiora sia nella produzione agricola che nel commercio, e lo slancio verso Oriente si arresta senza scampo. A parte il grande impero dei Mongoli - che tutto sommato fu un fenomeno di breve durata, per quanto riguarda la storia europea - la fine del secolo XIV vede infatti l'ascesa dei turchi i quali sotto la dinastia degli ottomani in pochi decenni portano sull'orlo del tracollo l'impero bizantino e s'insediano durevolmente anche nei Balcani.
    È il primo atto di quel «pericolo turco» che nei secoli successivi condizionerà pesantemente la politica europea. La caduta degli ultimi baluardi cristiani in Terrasanta - avvenuta sul finire del secolo XIII - segna la fine dell'epoca delle crociate e l'inizio di una nuova fase in cui semmai l'Europa cristiana è ridotta sulla difensiva.
    Attorno alla metà del secolo XIV un nuovo cataclisma viene a ingigantire le difficoltà: una devastante epidemia di peste che spopola l'Europa; questo flagello, con tutte le conseguenze economiche e demografiche che ne derivano segna un punto di svolta della società europea.

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