"La spiritualità nell'arte contemporanea: Claudio Parmiggiani"

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  • čas přidán 12. 07. 2019
  • Lectio magistralis "La spiritualità nell'arte contemporanea: Claudio Parmiggiani"
    Mercoledì 19 giugno 2019| Chiesa San Filippo Neri, Reggio Emilia

Komentáře • 8

  • @lauraricci3947
    @lauraricci3947 Před 2 lety +2

    Potrei stare un tempo infinito ad ascoltarla

  • @SverginArte
    @SverginArte Před 2 lety +2

    Magistrale. Parmiggiani è unico nel panorama artistico internazionale. Bellissimo intervento. Grazie

  • @DanieleAndreani
    @DanieleAndreani Před 4 lety +2

    Conferenze estremamente profonde ed interessanti.

  • @papaolografico2837
    @papaolografico2837 Před 2 měsíci

    Ad un mondo dopo il Mondo.
    cit. E.C.

  • @marcoinnocenti9438
    @marcoinnocenti9438 Před 2 lety

    Gentile Recalcati, quando l' ascolto parlare d'arte contemporanea avverto "recalalangue" in altri casi avverto "recalacan", o forse è solo un personale gioco di suoni. In ogni caso La ascolto con estremo interesse e umbratile piacere

  • @francescogelmini74
    @francescogelmini74 Před 4 lety

    in Dioniso non abbiamo visto un' armonia tra la forma e la forza ma nel Cristo abbiamo visto come la forza del divino in una forma umana si sono armonizzate . Ispiriamoci ai vangeli quando pensiamo a come si deve ricercare l' armonia tra la possente forza e la debole forma . la pietra che i costruttori hanno scartato ora è pietra angolare .. ( oggetto a )

  • @FedericoIrisOsmoTinelli
    @FedericoIrisOsmoTinelli Před 3 lety +3

    Kandinsky per certi versi si pone tra Aristotele e Platone.... osserva la natura, per esempio la natura del colore e va a rintracciare con grande rigore la sua categoria di appartenenza, detto in altri termini, pone la Sinestesia come quasi-ontologica (quasi) e ne mostra le regole ; quando dice Il Blu è centripeto, attira l'occhio verso di sé, il Giallo è centrifugo, respinge fuori l'occhio, il verde (che è la sommatoria di blu e giallo) è la stasi, la noia.... chi può negare questo? quanto conta l'elemento culturale e quanto invece ciascuno dal Giappone al polo nord confermerà questa intuizione....? quindi Kandinsky è Aristotele perché osserva la natura ma è Platone perché enuclea l'universalità degli elementi che di volta in volta prende in considerazione. Allora o ho compreso male (io) o c'è una "brutta" forzatura a Lo Spirituale nell'Arte di Kandinsky, perché la sua forza è quella della Fenomenologia ma che non si limita a sospendere il giudizio e descriverne diciamo così i processi morfologici ma va anche a trovare delle metafore strutturali e per certi versi definitive; mentre Platone è totalmente rapito dagli universali, la geometria, l'iper-uranio, per cui la matematica, Euclide, Pitagora e pure Archimede; il Cristo in Croce stesso è un'immagine Platonica, per la geometrizzazione rigida in cui il corpo plastico e dinamico umano, viene posto. Non so se sia, ripeto, (io) che m'inganni su quello che ho sentito ma Kandinsky non lo si può proprio definire un neoplatonico, non sicuramente in quel capolavoro di saggio ma nemmeno nella sua arte, che invece rivela una dinamicità, un poetico, un elemento organico (Aristotele) e un segno grafico, quasi verbale (Platone) irriducibili l'uno all'altro. (parentesi) (non si può non considerare il contesto storico-culturale-geografico, l'avanguardia russa, il cubismo, l'arte al servizio della propaganda, ecc) Non sto facendo una celebrazione di Kandinsky, non mi interessa; direi piuttosto che rintraccio in questa "forzatura" un sintomo; e voglio spiegarmi; William Congdon stabilisce un rapporto tra umano e umano e questo porta all'Emozione ma è proprio William Congdon a negare il mondo, è lui il più platonico o si potrebbe anche dire Gnostico; il suo mondo materico, nero, denso, per lo più siderurgico, ottocentesco, cupo, chiuso, di croste, viene fatto diventare con grande maestria caldo e poetico e in questo poetico non è platonico ma per tutto il resto sì, perché non in grado mai di rintracciare quel che si affaccia "oltre-l'antropizzazione", cioè la natura che incuriosisce Aristotele e più nello specifico dell'arte Kandinsky, che lo celebra con gioco, umiltà e, ripeto, grande rigore filosofico, senza vincolarcisi. Questo sintomo secondo me è il risultato di un Dogma, quello Lacaniano, di pretendere di non trovare mai il linguaggio (lo spirituale) nell'oltre-umano... occorre parlare delle riflessioni di Lorenz su Kant e il discorso si fa lungo; ma è fondamentale, oggi, che la Psicanalisi si misuri con l'eterogeneità dell'Ecosistema e cominci a proporsi come Urgente il ristabilire un rapporto con esso.