Il paesaggio degli antichi come "bene comune" - Gianpiero Rosati

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  • čas přidán 29. 05. 2024
  • La cultura greca e romana aveva il concetto di paesaggio? Nonostante l’opinione sia dibattuta e sia stato sostenuto da alcuni che esse fossero culture “non paesaggistiche”, nella tradizione letteraria antica si possono rinvenire alcuni dei presupposti essenziali alla base della moderna concezione di paesaggio, ovvero il paesaggio si costruisce attraverso l’occhio di chi guarda, e che l’idea di paesaggio implichi necessariamente una relazione/tensione tra la città e la campagna. Anche la ben nota idea, teorizzata da Leon Battista Alberti (1435) della “finestra” come punto di osservazione e costruzione del paesaggio - considerata all’origine dell’"invenzione del quadro" (Stoichita) - ha “la sua preistoria” nei testi letterari antichi, specie della prima latinità imperiale. Qui è possibile ritrovare, quale sorprendente anticipazione, il concetto moderno di paesaggio, come si è ridefinito nell’attualità, ovvero quel “bene comune” del singolo individuo, la cui fruizione va tutelata e garantita come diritto inalienabile.
    Gianpiero Rosati è socio linceo e Prof. ord. di Letteratura Latina nella Scuola Normale Superiore di Pisa.
    Conferenza del 5 giugno 2024
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