BIOPLASTICA: Futuro o Fregatura?

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  • čas přidán 6. 09. 2024
  • Dal 1950 al 2017 sono state prodotti circa 9200 milioni di tonnellate di plastica, tre quarti dei quali è finito in discarica o, nel peggiore dei casi, abbandonato nell'ambiente (nel peggiore dei casi). Il Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP) riporta che nel 2016 sono entrati negli oceani tra i 9 e 14 milioni di tonnellate di plastica, che diventeranno 23-37 entro il 2040.
    Non si può negare che sia un problema. Oggi solo il 4% del petrolio che viene estratto è destinato alla produzione di plastica, ma anche questo numero sembra destinato a salire. Entro il 2050 circa 1/5 del petrolio estratto sarà destinato alla sintesi di plastica vergine.
    In tutto questo che ruolo possono giocare le bioplastiche, che spesso vengono dipinte come la panacea di tutti i mali? Non è facile rispondere, si tratta di materiali molto eterogenei con tanti pregi e altrettanti difetti. Il primo tra tutti è la definizione: sotto al cappello “bioplastica” ci sta un po’ di tutto.
    Ad esempio sapete che non tutte le bioplastiche derivano da fonti rinnovabili? O che non tutte le bioplastiche sono biodegradabili? E che di quelle biodegradabili non tutte sono compostabili? E che di quelle compostabili non tutte possono essere messe nella compostiera domestica?
    Tanto per cambiare ci troviamo di fonte a una situazione complessa in cui c’è bisogno di fare chiarezza. Spero nelle prossime settimane di riuscire a trasmettere con semplicità la complessità di questi materiali, troppo spesso trattati a suon di slogan.
    Per approfondire:
    United Nations Environment Programme (2021). From Pollution to Solution. A global assessment of marine litter and plastic pollution Nairobi.
    bioplasticseur...
    Cucina, M.; de Nisi, P.; Tambone, F.; Adani, F. The Role of Waste Management in Reducing Bioplastics’ Leakage into the Environment: A Review. Bioresource Technology 2021, 337, 125459. doi.org/10.101....
    Rujnić-Sokele, M.; Pilipović, A. Challenges and Opportunities of Biodegradable Plastics: A Mini Review. Waste Manag Res 2017, 35 (2), 132-140. doi.org/10.117....
    Plastics - the Facts 2020 Plastic Europe (2020)
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    Musica a cura di:
    / federicopazgtr

Komentáře • 96

  • @RuggeroRollini
    @RuggeroRollini  Před 2 lety +17

    Faccio un appunto doveroso. Ad oggi, in italia la maggior parte della FORSU va in impianti di compostaggio che - pur con qualche difficoltà - gestiscono le plastiche compostabili. Non a caso la normativa regolamenta proprio il compostaggio delle bioplastiche. Gli impianti di digestione anaerobica faticano maggiormente nella gestione delle plastiche compostabili, siccome hanno dei tempi di digestione più lunghi rispetto al resto dell'umido. Per questo motivo, ad oggi, molto spesso, la plastica biodegradabile viene rimossa prima della digestione. In letteratura, invece, la digestione anaerobica (quando ci si limita alla gestione della bioplastica e non del resto dell'organico) sembra avere un LCA migliore e sembra essere la strategia da prediligere. Al solito, tra teoria e pratica c'è di mezzo il mondo reale. Ne approfitto per aggiungere che diversi lavori sembrano indicare come soluzione migliore una combinazione di digestione anaerobica e compostaggio. In un primo momento si tratta la FORSU in condizioni anaerobiche e il digestato prodotto viene poi compostato. Dovrebbe essere il processo dal LCA migliore, in grado di gestire le plastiche compostabili e di portarle più facilmente alla completa degradazione. Ci sono già alcuni impianti di questo tipo e potremmo vederne di più in futuro. Alla complessità si aggiunge complessità. Mi sembrava giusto appuntarlo.

  • @severinoreggiani2713
    @severinoreggiani2713 Před 2 lety +29

    Bel video, sarebbe utile quando parlate delle tipologie di plastiche mettere i simboli che noi utenti troviamo sulle confezioni per poterle distinguere

  • @FS-xv8ic
    @FS-xv8ic Před 2 lety +23

    Ci voleva proprio questa serie! Continua così💪
    Certo la sponsorizzazione da parte di BASF potrebbe destare qualche dubbio nei più critici, ma noi ti conosciamo e sappiamo come lavori😉

    • @RuggeroRollini
      @RuggeroRollini  Před 2 lety +27

      Infatti è da luglio che lavoriamo con BASF per riuscire a creare dei contenuti di valore. Non è stato un lavoro semplice proprio perché quando si collabora con l'industria, come divulgatori, bisogna stare molto attenti. La cosa su cui ho insistito molto e credo sia di grande valore è che sono dei video di divulgazione e non di promozione. Credo (spero) siano usciti dei contenuti molto validi che non avrebbero avuto la stessa resa se non fosse stato proprio per la collaborazione con BASF e con chi lavora quotidianamente su questi temi. Grazie per aver sollevato la questione, che - come vedi - sento molto mia.

  • @Ozneita
    @Ozneita Před 2 lety +9

    Tutto molto bello, ma le bioplastiche hanno introdotto un ulteriore complessità nella gestione dei rifiuti e differenziata. La nonnina o chi non ha particolari sensibilità sarà portato a fare danni, anche in buona fede.
    Servirebbe, almeno in un momento di transizione, consentire una distinzione più immediata dei diversi materiali, con colorazioni diverse, o con bollini più visibili e renderli riconoscibili con campagne di informazione.

    • @RuggeroRollini
      @RuggeroRollini  Před 2 lety +4

      Coindivido appieno, anche perché alcune plastice compostabili possono profondamente rovinare il processo di riciclo meccanico se finiscono nell'estrusore.

  • @majoryoutubr
    @majoryoutubr Před 2 lety +3

    C’è anche un aspetto che nei paesi ricchi spesso viene sottovalutato, ovvero l’impatto che ha dedicare terreno e acqua alla produzione di prodotti non alimentari. Si rischia di far passare per sostenibili produzioni che comportano problematiche serie sia sull’ambiente che sull’accessibilità al cibo.

  • @angelorossi1045
    @angelorossi1045 Před 2 lety +3

    Grazie

  • @gabrielesalini2113
    @gabrielesalini2113 Před 2 lety +2

    Queste cose dovrebbero spiegarle chiaramente in informazione pubblica e chiara. Spiegando i vari simboli sopratutto quando li cambiano.

  • @catamen
    @catamen Před 2 lety +6

    Io mi sono appena laureato al PoliTo con una tesi sull’idrolisi neutra del PET, quindi riciclaggio chimico. Non vedo l’ora di vedere gli altri video della trilogia 😊

    • @RuggeroRollini
      @RuggeroRollini  Před 2 lety +4

      Nel riciclo chimico parlerò soprattutto di pirolisi, solo perché è al momento la tecnica più studiata e con maggiori applicazioni. Sono curiosissimo del tuo parere.

    • @catamen
      @catamen Před 2 lety +1

      Nella tesi ho solo sfiorato le altre tecnologie di riciclaggio terziario, ho indagato sull’idrolisi neutra proprio perché non ci sono (ancora) esempi di applicazione industriale in continuo. Ci vediamo nei commenti dei prossimi video, sicuramente ci saranno spunti per discussioni interessanti 😉

  • @hereismichela
    @hereismichela Před 2 lety +5

    Che bello vederti anche su questi schermi più spesso! Grazie per gli spunti interessanti, non vedo l'ora che escano anche i prossimi video della serie :)

  • @eco.narratrice
    @eco.narratrice Před 2 lety +3

    Tutto corretto, raro che le bioplastiche vengano comunicate con questa correttezza. Grazie.
    Però vorrei precisare che le "bioplastiche biodegradabili e compostabili" in base alla UNI EN 13432 sono pensate solo ed unicamente per gli impianti di compostaggio INDUSTRIALE. Non quindi per i digestori anaerobici. Questo perché i digestori anaerobici hanno dei cicli molto più brevi di quelli degli impianti di compostaggio industriale. 21 giorni contro i 60 previsti dalla UNI EN 13432. Nei comuni dove la raccolta dell'umido viene conferita in un impianto di digestione anaerobica è vietato conferire le bioplastiche, anche perché creano problemi all'impianto stesso.
    Altra cosa. Pochissimi sono gli impianti di compostaggio industriale che veramente biodegradano le bioplastiche. Il più delle volte vengono scartate e incenerite.
    Fonte: CIC

  • @alessandracristallini3810

    Interessantissimo e piacevole, aspetto con curiosità i prossimi video, grazie ❤️

  • @valentinoandruccioli2740

    ho apprezzato l'argomento trattato,l'esposizione chiara ed il fatto che parli lentamente..

  • @silviacostanzo5659
    @silviacostanzo5659 Před 2 lety +2

    Molto interessante! Non avevo capito la differenza molto importante fra compostabile e biodegradabile. Non sapevo nemmeno della differenza fra i prodotti home compostabili e quelli compostabili solo industrialmente. Anche quando differenziamo i prodotti dobbiamo fare molta attenzione.

  • @hertz1984
    @hertz1984 Před 2 lety +2

    Bravo Ruggero! Come al solito. Sarebbe interessante avere una tabella a squadri come hai fatto ma più dettagliata e con tutte le plastiche.

  • @michelangelodefelice4819
    @michelangelodefelice4819 Před 2 lety +1

    Grazie Ruggero 🙂👏💪🔝🍀❤

  • @mikhailbandurist6523
    @mikhailbandurist6523 Před 2 lety

    These people make the future - neither rappers, nor bloggers, nor BLM, but scientists and engineers

  • @chiaradb327
    @chiaradb327 Před 2 lety +1

    Come sempre molto bravo, sei riuscito a condensare in modo chiaro e semplice tante informazioni.

  • @xmisantrop
    @xmisantrop Před 2 lety +1

    Bentornato.
    Interessante video,
    Personalmente, un po' forse più per egoismo ed istintiva autotutela che per conoscenza, alcune cose evito di buttarle nel compost domestico, tipo ad esempio le bucce d'agrumi su cui non sono certo ci siano o meno delle cere ma preferisco evitarlo anche perché, in occasioni di marmellate, sono così numerose che mi fanno preoccupare per un inacidimento del ph medio del compost.
    Una nozione/domanda: che io sappia l'Oleandro ed il Glicine sono piante totalmente velenose (fusto e rami, foglie, fiori e radici), sia ingerendole che bruciandole sprigionano sostanze pericolose ma vedo che in discarica vengono tranquillamente messe nel "verde". Che siano sempre in minor percentuale rispetto al resto lo capisco ma non sarebbero da trattare con più cautela? O forse meglio evitare di stoccarli, "diluendoli" così nei volumi da trasportare?
    Sarei curioso di sapere di questo genere di rifiuti cosa ce ne si faccia, se vengano compostati, o magari in alcuni casi mischiati con scarti agricoli magari creando metano.
    Altra cosa: le etichette sulle mele, materiale, coloranti, colla che rimane sulla buccia; lo so, forse sono troppo pignolo ma mi interesserebbe che qualcuno ne parlasse, magari risollevando le mie preoccupazioni. ;o)
    Ho buttato lì qualche spunto per continuare sull' argomento riciclo anche conclusa questa trilogia, informare sulla materia che ci circonda, per me è utilissimo. Grazie.

  • @pv9415
    @pv9415 Před 2 lety +2

    la plastica è un materiale estremamente versatile che ci ha permesso di fare molti progressi, e infatti non credo che il problema sia il materiale in sé, piuttosto il problema siamo noi umani. togliendo i pneumatici e le reti da pesca, il resto delle plastiche in natura sono oggetti usa e getta. già così si fa difficoltà a differenziare come dio comanda, figuriamoci quando si dovrà stare attenti alla differenza tra bioplastiche compostabili e industrialmente compostabili. sicuramente se tutti guardassero i tuoi video sarebbe più facile 😅

    • @RuggeroRollini
      @RuggeroRollini  Před 2 lety +3

      Esattamente quello che vorrei passasse da questa trilogia.

  • @robertoinnocenti9285
    @robertoinnocenti9285 Před 2 lety +2

    Molto bello. Fin troppo denso (in senso buono eh!). L'argomento avrebbe meritato un video da 2 ore ma va bene anche così. Grazie

    • @RuggeroRollini
      @RuggeroRollini  Před 2 lety +8

      Eh sì, ma non ti nego che potrebbe uscire un libro sulla plastica nel 2023 (lo so che è un po' in là, ma serve tanto lavoro)

    • @robertoinnocenti9285
      @robertoinnocenti9285 Před 2 lety

      @@RuggeroRollini sapremo aspettare! E sarà una gioia poterlo acquistare

  • @dly209
    @dly209 Před 2 lety

    Grazie, finalmente un video che chiarisca questi aspetti sulla plastica. Che cosa possiamo fare invece per la plastica non riciclabile e biodegradabile, come quella monouso per uso medico?

  • @riccardoferraro2346
    @riccardoferraro2346 Před 2 lety +3

    Aspetto la fine della trilogia per sottoporre l'opera completa ad un lungo elenco di persone... in stile "Cura Ludovico".

  • @ChimicaBi
    @ChimicaBi Před 2 lety +1

    Buongiorno, ha parlato di bioplastiche per bicchierini da caffè nelle macchinette, che soluzioni ci possono essere? I compostabili industriali, buttati nell'umino, a carico di un comune privo di biogestore, che fine fanno? insomma esistono bioplastiche per bicchierini che siano compostabili e che non necessitino di un biodigestore? grazie

  • @lucamontana8807
    @lucamontana8807 Před 2 lety

    bel video! complimenti e grazie

  • @betla4621
    @betla4621 Před 2 lety +1

    Io sto cercando di ridurre il consumo di plastica.Acquisto prodotti sfusi o in contenitori in carta...consiglio Negozio Leggero.
    Ma per la pacciamatura non e' possibile utilizzare semplicemente delle foglie??

  • @frankpasyt
    @frankpasyt Před 2 lety +1

    Il messaggio di questo video è finalizzato a massimizzare indicatori economici, illudendo i "consumatori" che si è sostenibili sostituendo i materiali. Business as usual e problema spostato in altri ambiti ecologici (si consumano energia, acqua ed in aggiunta suoli sottratti all'agricoltura con annessi pesticidi e fertilizzanti), nella migliore delle ipotesi.
    Sostenibile è il riuso che permette riduzione di consumo di materia ed energia nella maggior parte dei casi. Spendiamo soldi e cervello per costituire filiere per il riuso.

  • @angelociardelli1900
    @angelociardelli1900 Před 2 lety +1

    Molto interessante grazie Ruggero...buona settimana 🌈💐

    • @RuggeroRollini
      @RuggeroRollini  Před 2 lety +2

      Grazie mille, Angelo!

    • @angelociardelli1900
      @angelociardelli1900 Před 2 lety +1

      Il riciclo meccanico ed
      Il riciclo chimico...ecco sono arrivato a capire perché seguo Ruggero...i suoi video ti lasciano con la curiosità...ma rispondono perfettamente alla domanda centrale del titolo del video

    • @RuggeroRollini
      @RuggeroRollini  Před 2 lety +2

      @@angelociardelli1900 Spero di non deludere le aspetative con i prossimi due, ma credo che alla fine della trilogia sarò riuscito a dare un quadro abbastzanza chiaro della complessità di questo tema (e di come non ci sarà LA soluzione, ma tante strategie da mettere in campo)

    • @angelociardelli1900
      @angelociardelli1900 Před 2 lety +1

      @@RuggeroRollini un chimico ha tutte le risposte

  • @phantomzone2571
    @phantomzone2571 Před 2 lety

    Da 10 anni circa la normativa prevede che anche le parti plastiche delle scarpe e i palloncini gonfiabili siano biodegradabili. Purtroppo su questi prodotti non è riportata la data di produzione né una data o periodo di scadenza.

  • @fab1306
    @fab1306 Před 2 lety +1

    Ciao ruggero, ma per caso sai se i classici "pelucchi" rientrano tra le microplastiche?

    • @RuggeroRollini
      @RuggeroRollini  Před 2 lety

      Credo siano troppo grandi per essere microplastiche

  • @JohnV..
    @JohnV.. Před 2 lety +1

    6:21 - 6:30 Sicuro che questa non sia la definizione degli imballaggi in plastica "biodegradabile" ? Per la plastica compostabile ho trovato che questi devono essere disintegrabili in meno di tre mesi, in ambiente controllato. Secondo la Direttiva 94/62 CE, almeno.
    Bel video comunque. Mi ha chiarito diverse cose.

  • @dero8132
    @dero8132 Před 2 lety +1

    Mi sei mancato

    • @RuggeroRollini
      @RuggeroRollini  Před 2 lety +2

      Grazie! Se vuoi c'è anche un video della settimana scorsa. Per un po' sarò attivo. Almeno fino a gennaio. 💪

    • @dero8132
      @dero8132 Před 2 lety

      @@RuggeroRollini non l'avevo visto

    • @RuggeroRollini
      @RuggeroRollini  Před 2 lety +2

      @@dero8132 eh sì, CZcams non l'ha fatto girare troppo, purtroppo. Per questo te l'ho detto.

  • @GlacialDayZ
    @GlacialDayZ Před 2 lety

    Porterai dei video d' approfondimento inerenti all' ecosostenibilità e dei vari materiali con cui si producono i vestiti per tutte le stagioni dell' anno (magari valutando tutti i materiali a 360°) ?

  • @alessandrobottazzo6143

    Bravo, 👏 complimenti

  • @MarcoChiodo
    @MarcoChiodo Před 2 lety

    Bel video!

  • @giancarlotarantini1776

    Bel video....È possibile recuperare i link dei due video seguenti?

  • @ClaudioSantini
    @ClaudioSantini Před 2 lety

    con tutti i sacchetti compostabili che ho provato per l'umido finisce che quando lo vado ad estrarre pieno dal secchio dopo 7/10 giorni, sul fondo è bucato. Probabilmente il contatto con l'umido stesso lo biodegrada molto velocemente. Con i sacchetti in bioplastica non compostabile (che non potrebbero essere usati per l'umido) questo non accade

  • @francescacorti8126
    @francescacorti8126 Před 11 měsíci

    Devo dire che sono ignorante in questo argomento. Il pregio delle bio plastiche potrebbe essere che, se sbriciolate in acqua, potrebbero diventare mangime per i pesci e altri organismi?

  • @Daedalus1632
    @Daedalus1632 Před 2 lety +1

    Bravo però non forzare le risatine, è fastidioso se lo fai quando non serve o non si sposa con quello che stai dicendo.

  • @fabiospazzini9643
    @fabiospazzini9643 Před 2 lety

    Stupendo

  • @Dan84O
    @Dan84O Před 2 lety +1

    Il problema che rilevo almeno nella mia regione, Toscana, non riguarda il tipo di prodotto da scegliere in sostituzione a plastiche di origine fossile ma lo smaltimento. Alia la holding che gestisce una larga fetta del territorio toscano riguardo i rifiuti non ha gli impianti per degradare come tu hai sottolineato la bioplastica in condizioni controllate. Per quanto la loro stessa comunicazione spinga verso la bioplastica(ed ormai per certi prodotti la scelta è obbligata) se contatti i loro uffici l'indicazione è il conferimento nell'indifferenziato. Come al solito è un problema politico che si lega alla gestione di un servizio pubblico affidato ad un privato o ad una società partecipata che si muove secondo logiche di capitale.

    • @RuggeroRollini
      @RuggeroRollini  Před 2 lety +3

      Ecco quella è un'altra questione ancora. Anche perché molto spesso i tempi di digestione e compostaggio delle plastiche compostabili sono diversi da quelli del resto dell'umido

  • @matteomarri2435
    @matteomarri2435 Před 2 lety

    Ho una dubbio, magari molto stupido, che mi farebbe piacere qualcuno mi risolva.
    Nel video mi è sembrato di capire che il telo di pacciamatura sia composto essenzialmente da PLA e PBAT. Visto che, come mostrato nel video, il PLA ha un colore bianco, mi chiedevo perché venisse aggiunto un colorante nero al composto.
    In sintesi, il colore del telo di pacciamatura influisce sulle sue funzionalità? E cosa comporterebbe la creazione di un telo da pacciamatura senza l'aggiunta del colorante?
    Grazie in anticipo

    • @sivaavantidigrandiswitch
      @sivaavantidigrandiswitch Před měsícem

      Con molto ritardo.
      Quasi tutte le plastiche sono trasparenti, bianche o al limite gialline. Dopodiché vengono colorate.
      Il nero non credo serva, guardando su internet ho trovato anche altri colori ma non ho certezza.

    • @sivaavantidigrandiswitch
      @sivaavantidigrandiswitch Před měsícem

      Tra l'altro la colorazione può essere sia superficiale che interna alla plastica e in entrambi i casi presenta discreta difficoltà

  • @francescacorti8126
    @francescacorti8126 Před rokem

    Le bio plastiche dovrebbero essere riutilizzabili più volte, come faccio io che sciacquo i piatti bio e li riutilizzo ancora(e, incredibile! sembrano nuovi di zecca). Ma chi è poi che porta questo materiale nei digestori? Si fa più in fretta a buttarli nell'indifferenziata...

  • @Tantebollicine70
    @Tantebollicine70 Před 2 lety

    Io uso i sacchetti della spesa compostabili anche come "contenitori" per buttare le plastiche tradizionali, e quindi butto tutto nella plastica, sbaglio?

    • @RuggeroRollini
      @RuggeroRollini  Před 2 lety +1

      Eh sarebbe meglio non farlo. Alcune bioplastiche possono rovinare il riciclo della plastica tradizionale

  • @rockybalboa2484
    @rockybalboa2484 Před 2 lety +1

    i sacchetti di amido di mais che fine fanno se li seppellisco?

    • @eco.narratrice
      @eco.narratrice Před 2 lety

      Li ritrovi identici a se stessi dopo anni.

    • @rockybalboa2484
      @rockybalboa2484 Před 2 lety

      @@eco.narratrice ma alla fine si decompongono in ogni caso senza inquinare o no?

    • @eco.narratrice
      @eco.narratrice Před 2 lety

      @@rockybalboa2484 dipende. Se le bioplastiche biodegradabili e compostabili vengono gettate in discarica creano gas serra durante la decomposizione. E abbandonate in natura potrebbero essere comunque ingerite dagli animali, anche perché fuori dall'impianto di compostaggio industriale ci mettono anni a biodegradare. In base alla UNI EN 13432 non dovrebbero comunque rilasciare sostanze tossiche.

    • @rockybalboa2484
      @rockybalboa2484 Před 2 lety +1

      @@eco.narratrice grazie

  • @fabioc981
    @fabioc981 Před 2 lety

    Esce un video di Rollini? Like&share prima ancora di vedere il vero, regolare.

  • @chitacarlo
    @chitacarlo Před 2 lety

    Alcune domande e una mia personale considerazione:
    Il riciclo è solo possibile per le plastiche di origine fossile?
    Le materie prime delle plastiche di origine non fossile provengono solo da produzioni agricole specifiche o esiste l'uso dello scarto di produzioni agricole (e non) a fini alimentari?
    Nel caso di produzioni agricole specifiche queste sarebbero in grado di supplire a tutta la produzione di plastiche derivate dal petrolio (la dove il tipo di impiego lo consente) senza creare a loro volta un nuovo impatto ambientale nefasto?
    Per quanto riguarda, invece, l'essere sponsorizzato da una multinazionale proprio per parlare di ciò che questa produce (anche se non ne fa una vera vetrina di sponsorizzazione dei propri articoli - telo pacciamante a parte - ma più una descrizione dei materiali) trovo sia pericolosamente molto... "borderline". Non so quanto questo sia solo un mio punto di vista soggettivo o quanto, invece, possa essere condiviso ma, sinceramente, non mi piace perché rischia di offuscare la sincerità dell'intento divulgativo complessivo.
    Spero di non essere risultato offensivo o aggressivo, difatto non era comunque mio intento.

    • @RuggeroRollini
      @RuggeroRollini  Před 2 lety +2

      Allora, provo a rispodere.
      1) il riciclo è anche possibile per le biobased (es: Bio-PET)
      2) Si possono anche produrre da scarti, anzi, sarebbe auspicabile fossereo solo prodotti da scarti (perché altrimenti il rischio è che si competa con l'induistra alimetare per il terreno da coltivare)
      3) Hai ragionaissima, è MOLTO borderline. Infatti nell'ultimo anno ho declinato la stragrande maggioranza delle collaborazioni con l'industria e ne ho accettate solo 2. Questa con BASF e una che uscirà a gennaio. Accetto solo quando le persone con cui mi intefraccio hanno chiara la differenza tra un contenuto di divulgazionen e uno di promozione. Ci devee sempre e comunque essere una componente fortemente scientifica prevalente . La cosa buona è che BASF non ha interesse a spingere nessuna tecnologia in particolare (essendo enorme e lavorando su tutto). Però capisco e condivido la preoccupazione.

    • @chitacarlo
      @chitacarlo Před 2 lety +1

      @@RuggeroRollini grazie mille, apprezzo moltissimo la tua risposta così completa e sincera. Stai facendo un ottimo lavoro, complimenti!

  • @lucabasket08
    @lucabasket08 Před 2 lety

    Ma se al posto di tutta la plastica in futuro ci saranno bioplastiche, non rischiano di remarci contro perché producono co2? Bisognerebbe fare dei calcoletti per capire che impatto avrebbero

  • @YamiCrystal
    @YamiCrystal Před 2 lety +2

    Che differenza c’è tra “comunicatore della scienza” e “divulgatore scientifico”?

    • @RuggeroRollini
      @RuggeroRollini  Před 2 lety +5

      Bellissima domanda. La divulgazione fa parte della comunicazione della scienza. Nello specifico è la comunicazione della scienza rivolta alla cittadinanza. Però c'è anche una comunicazione della scienza tra scienziati, tra scienziati e industria e tra scienziati e politica. Diciamo che il comunicatore della scienza è un lavoro di più ampio respiro rispetto alla sola divulgazione. E poi tendo a preferire il termine "comunicatore della scienza" perché non ha al suo interno il concetto (un po' dispregiativo) di "volgo". Comunque sono paranoie che ci facciamo tra colleghi, alla fine non cambia molto.

    • @YamiCrystal
      @YamiCrystal Před 2 lety +1

      @@RuggeroRollini 👍

  • @michelangeloaurilia7674

    sessoplastico🙄🍁

  • @tedipersonicgraaf1293
    @tedipersonicgraaf1293 Před 2 lety +1

    Sostenibilità e tanti altri termini della neolingua come premier sono solo un fastidio.
    Benché la scienzah a volte sia valido supporto della tecnilogiah la visione di scienziah e ingegnerih è più simile a quella dei topi che a una visione ampia.
    Senza andare sempre a cercare nuovi materiali andiamo a ritrovare quelli validi del passato, yuta, raffia , canapa e quant'altro, magari in chiave moderna. Cambiamo abitudini, anzi torniamo a quelle sane di poche decine di anni fa'.
    Ogni bistecca ogni wurstel o pezzo di formaggio ha intorno plastica, una volta c'era la carta oleata o quella da giornale per la verdura, i sacchetti di tela, i sacchetti di yuta per le patate o il cordame in raffia e canapa, le bottiglie di vetro la cui tecnologia ha fatto salti, al posto di montagne di plastica. Adesso c'è solo plastica e cazzate. Abbiamo un sistema così intelligente che la miseria potrebbe essere sparita da almeno 100 anni invece si muore ancora di freddo fame e nano tecnologie in remoto.
    L'unica cosa che comunica la "modernità" via lifi USB è l'ennesima fregatura dietro l'angolo 😉👋
    Il canale lo seguirò volentieri su questo argomento che è determinante per capire dove ci vogliono portare col reset ....

    • @angelociardelli1900
      @angelociardelli1900 Před 2 lety +3

      @@drGremi io il confronto riesco a trovarlo...la sua è pura e semplice paura...

    • @tedipersonicgraaf1293
      @tedipersonicgraaf1293 Před 2 lety +1

      @@drGremi No infatti non cerco confronti nemmeno tu non i fai capire comunque

    • @FS-xv8ic
      @FS-xv8ic Před 2 lety +2

      Qui una volta era tutta campagna! Ah si stava meglio quando si stava peggio, con l'aspettativa di vita di 50 anni ma con gli amati sacchi di canapa.

    • @angelociardelli1900
      @angelociardelli1900 Před 2 lety +1

      @@drGremi forse hai paura anche te..

    • @angelociardelli1900
      @angelociardelli1900 Před 2 lety +1

      @@drGremi chiaramente chi è veramente informato ha meno paura...
      Chi ha esperienza diretta e pratica può aver timore di commettere errori di valutazione...ma la paura è direttamente proporzionale all'ignoranza...la complessità si risolve con la costanza ed un grande potere di calcolo permeata di empatia
      AMMETTO DI ESSERE TERRORIZZATO...AIUTATEMI A SCIOGLIERE I MIEI DUBBI
      Dovrebbe essere sottinteso ed il tono il più cordiale possibile..li si incontrano due realtà complesse.
      L'UMILTA DI AVER BISOGNO DI CHIAREZZA...
      PROBLEMA DI CARATTERE ECONOMICO E POLITICO...
      NOI SIAMO I PRIMI NEL NOSTRO PICCOLO A NON CERCAR
      ...il dialogo gentile e delicato

  • @Mangold108
    @Mangold108 Před 2 lety

    Entrambi

  • @leonpedraza8209
    @leonpedraza8209 Před 2 lety

    ahahaha ma sei UGUALE a yotobi

  • @mariaburiani5378
    @mariaburiani5378 Před 2 lety

    Fa tenerezza vederti in cameretta...

  • @carlore9591
    @carlore9591 Před 2 lety

    Non mi interessano i video aziendali.