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Vanno bene. Anche per persone alte. Basta allungare i riser del manubrio.

La V1000 I-Convert è una motocicletta presentata nel 1974 e costruita dalla Moto Guzzi tra il 1975 e il 1984. È presente al museo Moto Guzzi di Mandello del Lario.

@@lerecensionidelbradipo4067 grazie

Grazie per la tua testimonianza storica. Sempre ben accetta e utile a tutti. Condivido il tuo pensiero. Guzzi aveva a catalogo moto estremamente avanzate per l'epoca nella quale apparvero e magari non furono del tutto capite. Oggi che avrebbero un senso e un ritorno economico invece non ci sono. E penso anche al progetto Aprilia Mana' 850 accantonato troppo presto e poi ripreso in altro modo da Honda col cambio DCT.

Hai ragione. Ufficialmente è la Honda CB. Ma come più volte disse Emilio Bombassei, la Brembo se oggi è una realtà mondiale lo deve tutto alla Moto Guzzi che fu la prima a credere in questa tecnologia. Del resto Carlo Guzzi era un meccanico areonautico e nelle sue moto riversò tutta la sua conoscenza derivata dagli aerei. Va detto però che al museo Guzzi è presente la moto da competizione C2V del 1923 che portava in gara ufficialmente un primo prototipo di pista a disco con frenatura a pattino. Oggi potremmo chiamarlo un precursore dei freni a disco. A Quel tempo i circuiti erano in terra battuta con paraboliche fatte di assi di legno e i piloti preferivano avere solo il freno posteriore perché così non rischiavano di perdere aderenza sulla ruota anteriore. Quindi negli anni 20 e 30 si preferi' correre senza il freno anteriore.

I giapponesi non erano avanti anni luce. Non sapevano fare né telai né ciclistiche fino alla fine degli anni 70. La Suzuki rubo' letteralmente i progetti del motore a 2T alla cecoslovacca MZ. Loro, i giapponesi, hanno inventato l'industrializzazione su larga scala della moto, un concetto sconosciuto all'epoca all'industria europea che pensava e costruiva ancora in termini artigianali di piccoli lotti di produzione. Infatti tra gli anni 60 e 70 con l'arrivo delle prime moto giapponesi delle oltre 170 case motociclistiche europee più di due terzi chiusero i battenti perché impossibilitate a continuare non essendo competitive. L'Honda CB ma più in generare l'iconico 4 cilindri giapponese ha origini italiane e porta il nome degli ingegneri Remor e Giannini del CNA di Roma che progettarono il primo 4 in linea moderno. Guzzi ne aveva già uno e lo rifiutò così finì in Gilera sulla Rondine e fu vincente in gara sia prima che dopo la seconda guerra mondiale con e senza compressore. Il motore della rondine con l'ingegnere Remor passò dalla Gilera che si ritirò dalle competizioni nel 1956 alla MV che fu la moto poi di Agostini. Quel motore fu di ispirazione per Honda e Kawasaki che lo studiarono e lo svilupparono e vive ancora ai giorni nostri. Questa è storia ed è bello dire che ha origini italiche. Qui un link che parla del motore della Gilera Rondine www.cavallivapore.it/2015/gilera-rondine-500-lepopea-di-un-mito-a-due-ruote/

@@lerecensionidelbradipo4067 Certamente,non erano all'altezza di telai e ciclistiche ma erano senza dubbio avanti in quanto affidabilità meccanica e tecnologica. Quello che le case Europee non avevano.Offrire alla fine degli anni 60 una moto 4 cilindri in linea,con avviamento elettrico,freno a disco anteriore,con un affidabilità a prova di bomba,ripeto le Europee se lo sognavano. I numeri di vendite e le scelte da parte degli utenti hanno fatto il resto. Honda Cb 750 una delle 3 moto più iconiche nella storia del motociclismo.

Assolutamente vero. Su questo siamo tutti d'accordo. E una CB Fuori è bella da guidare anche oggi. Non mi dispiace nemmeno l'attuale Honda CB 1100 EX ed SP due belle classiche moderne.

Assolutamente pazzesca soprattutto per la sua epoca, parlano del 1952-56 era già paragonabile alle nostre odierne moto GP.

in ascolto...😊

@@lerecensionidelbradipo4067 mi piacerebbe parlare con Lei al telefono se gradisce ,via WA magari . cmq grazie x la risposta

È proprio così.

Ottima moto. Si presta a molte personalizzazioni. Le sospensioni posteriori originali vanno sostituite con sospensioni di qualità e senti poi che la Imperiale va meglio. È una moto con tanto carattere con costi di gestione veramente bassi.

Sono più che sufficienti!

La teoria la sai tutta. Metti in pratica ciò che hai imparato e se vuoi segui i miei consigli e vedrai che tutto andrà per il meglio.

Grazie per il tuo bel commento.

Condivido il pensiero.👍

Esatto 👍

Purtroppo è così ogni weekend. Non capiscono nulla, non è andare in moto questo ma cercare rogne.

Questi gruppi ci sono sempre stati, purtroppo secondo loro quelli come noi che viaggiano godendosi il paesaggio non sono veri motociclisti, ho mollato anni fa i giri in gruppo x tutti i motivi che hai elencato. Arrivavo stanco, stressato, senza aver visto nulla ,solo curve curve

​@@vincenzopuntin5231vero. Anni fa sono stato a un mega raduno con un gruppo di motociclisti. Avevo un GPZ500S all'epoca e per seguire il branco mi sono fatto prendere la mano e mi sono ingarellato con un GSX 750 Srad. Alla fine per spuntarla io sono tornato a casa senza freni...ho imparato la lezione.

Condivido.❤ Purtroppo spesso i giri in gruppo diventano una corsa assurda. Il gruppo ti porta a correre.

Per ora tutto bene e nulla da segnalare sulla TRK 251. Con la nuova catena va che è una meraviglia. Prossimo video a 20 mila km.

Vero e li preferisco anch'io. È bello andare anche in compagnia ma con calma, godendosi il viaggio.

Ottima scelta 👍

È una questione di gusti. Devi capire in base alle tue priorità quale delle due moto può essere quella giusta per te. Entrambe sono valide, sono fatte bene. Se guardi le schede tecniche sono simili, la Voge ha un pelo più di coppia per via della cilindrata maggiore ma cambia poco. La 251 ha un po' più di escursione sulle sospensioni e una forcella migliore davanti. La TRK in città è molto maneggevole e leggera e mi pare, a livello di struttura più asciutta della Voge. 80 cm di altezza la sella TRK contro 82 della DS300. Come affidabilità e come assistenza entrambe sono valide. La scelta finale spetta a te, segui il tuo istinto. Io esteticamente adoro la TRK che ha una linea proporzionata e bella. Posso dirti che è una onesta lavoratrice, come tutti i mono vibra un po' ma una volta prese le misure risulta una moto molto divertente. Consuma poco e i tagliandi sono economici. La DS non ho avuto piacere di provarla ma sicuramente va bene anche lei. Tieni in considerazione nella scelta anche il concessionario più vicino a casa tua e quello che ti ha dato la sensazione migliore. Queste moto è meglio guidarle da soli, in due solo per tragitti brevi perché il peso va a influire sulla guida e sulle prestazioni. Il carico massimo trasportabile è 200 kg. La più leggera e prestante risulta la 251.

@@lerecensionidelbradipo4067 innanzitutto grazie di cuore per la prontezza della tua risposta argomentata in maniera esaustiva. Il mio istinto dice TRK251; innanzitutto ho avuto di provarla da un privato ma non ci sono stati i presupposti per acquistarla e ho deciso di prenderla nuova di zecca. Premetto di essere stato possessore fino al mese scorso della 502C , moto da me amata, ma che ho dovuto vendere a malincuore in primis per ragione diciamo economiche eppoi per questo di...peso. Tre anni fa ho avuto un incidente al lavoro e mi ha compromesso una spalla e quindi difficoltà nel gestire una moto dal peso importante come appunto la 502C. Inoltre dopo anni di tipologia custom il desiderio di virare verso un crossover, che in effetti sfiorai anni fa'. Da considerare che non mi interessano cavallerie importanti amo passeggiare e non correre e sicuramente la TRK 251 è adatta allo scopo ed in ultimo ma non per questo meno importante, la concessionaria è vicino a casa mia e già in passato mi sono trovato bene. Tirando le somme, anche grazie alla tua recensione e i consigli preziosi opterò nuovamente per il marchio Benelli ed anche io la trovo esteticamente assai carina. Grazie ancora, un caro saluto

​​@@bonzo6787felice di essere stato utile. La 251 è una moto per nulla impegnativa e leggera, 150 kg a vuoto e 170 col pieno da 18 litri e una autonomia da 450 km in extraurbano. Se vuoi divertirti tienila sempre in coppia, lei da il suo meglio dai 4000 giri in su fino ai 10 mila del limitatore. Si guida come in 125 2T anni 80-90.

È così. Semplice ma efficace.

Da provare in sella. Fino a 1,85 va bene. Servono riser più lunghi.

Ottima moto il V-Strom 650. Una onesta lavoratrice, fedele compagna di viaggio. Affidabile e robusta.

È il mercato e anche il sistema che spingono ad avere più di quel che ci serve. Ci circondiamo di superfluo.

Grazie. La mia è un'opinione, l'intento è far ragionare sul concetto che propongo.

Assolutamente vero.

Non è del tutto corretto. QJ Motors è proprietaria del marchio Benelli dal 2000. Inizialmente non voleva interferire con i progetti della famiglia Merloni che aveva la gestione del marchio e QJ faceva solo da "sponsor". Poi i vari modelli a tre cilindri per vari motivi non hanno avuto il successo meritato e l'azienda è entrata in crisi. A Quel punto QJ ha preso il comando delle operazioni e ha lavorato per il rilancio del marchio. Oggi possiamo dire che Benelli è il miglior esempio di integrazione tra Italia e Cina con un fatturato annuo di oltre 140 milioni di euro e un solido futuro. Sempre meglio dei marchi Gilera e Laverda chiusi in un cassetto del gruppo Piaggio a fare polvere.

Assolutamente. Hai ragione. È così. Purtroppo la gente oggi scambia l'incoscienza con l'avere "il manico" convinti che se sbagliano l'elettronica della moto lì salverà. Non è così e fanno la fine della zanzara quando incontra una ciabatta.

Molti incidenti e tragedie su strada,avvengono quando uno per tenere il passo di gente che va molto oltre le proprie capacità di guida e controllo del mezzo.....se si va oltre le proprie capacità di controllo e della propria esperienza....beh ...siamo solamente in area miracolo o suicidio!!!!! Non tutti hanno l'umiltà di riconoscere questi limiti....e li,la morte,è ad aspettare ...

Dovresti provare a sederti sopra e vedere come ti trovi. Penso di sì, magari aggiustando la posizione del manubrio con dei riser più alti.

Ciao, per i faretti after market non dovrebbe essere un problema, purché il lavoro sia a regola d'arte e non comprometta l'impianto elettrico della moto. Ricorda che la TRK ha una batteria piccola e i faretti supplementari possono con un uso intensivo sollecitarla. La TRK porta 190 kg di carico complessivo. Aver aggiunto il peso del passeggero come da te descritto ha portato ad uno sbilanciamento della distribuzione dei pesi e relativo sollevamento dell'anteriore che si è scaricato rispetto all'ammortizzatore posteriore che si è caricato. Cosa significa? Che devi fare la taratura dell'assetto della tua moto per portare due persone. Dai più precarico dietro e indurisci un po' la forca aggiungendo un pelo d'olio. Dovrebbe compensare il tutto. È normale che la guida cambi anche di parecchio tra l'andare soli o in coppia su una moto da 150 kg e 26 CV. Cambia anche la frenata che si allunga. Non c'è nessuna anomalia, solo l'assetto da regolare.

proprio così!