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@@barbara2096 Curare vuol dire prendersi cura, migliorare la qualità della vita di una persona. Curare e guarire, sul dizionario di lingua italiana, non sono mai stati sinonimi. Anche qui IL SENSO DEL TERMINE... NON È GUARIRE. DALL'AUTISMO NON SI GUARISCE!!!

@@dr.marcodimatteo7126 la ringrazio per il chiarimento, e mi scuso. Effettivamente è proprio come dice lei, sono sincera: come uso comune e volgare del termine siamo abituati ( o almeno io lo ero) a pensare alle cure mediche... e quindi al curare una malattia al fine di guarirla. Effettivamente anche la radice del termine, ci fa capire che non è solo questo il significato della parola. Ahimé non si smette mai di imparare! Grazie ancora e scusi l'intervento

@@barbara2096 mille grazie a lei per questa risposta, per il suo tono gentile, per le parole dette. Che il suo esempio valga anche per tutti gli ignoranti leoni da tastiera che non fanno altro che parlare a sproposito. Grazie ancora e cari saluti.

Qual è esattamente il quesito?

Non ha nulla di mistico o esoterico, la Musicoterapia. È un metodo di trattamento di disordini dell'area psico-neuro-motoria, una disciplina sanitaria. Io personalmente la consiglio a tutti, senza riserve o controindicazioni.

Buonasera a lei. In realtà si possono fare tantissime attività. Certamente potrebbe intraprendere un percorso di tipo psicologico, che le permetta di analizzarsi meglio e comprendere molti intimi meccanismi di sé. Io personalmente le consiglio la Musicoterapia: è straordinaria nel promuovere l'autoconoscenza. Mi scriva quando vuole le sue nuove esperienze. A risentirla.

Buongiorno a lei. Non ho una risposta precisa ed esauriente per questa sua domanda. Questo perché non pratico la metodologia ricettiva. L'ascolto di suoni specifici non è contemplato nel modello clinico da me utilizzato. Certamente saprà darle utili indicazioni un esperto di Musicoterapia ricettiva (o recettiva che dir si voglia).

Infinite grazie.

Non è questo il video in cui dico quali sono i destinatari della Musicoterapia. Ad ogni modo essa è una metodica di riabilitazione e cura rivolta ai disordini neuro-psichici, neuro-motori e neuro-sensoriali dei bambini e degli adulti.

Assolutamente si. È uno strumento di straordinaria funzionalità ed efficacia nel raggiungere il paziente, valicare il limite comunicativo che la patologia pone con il mondo esterno, consentire di instaurare una relazione curativa.

@@dr.marcodimatteo7126 Grazie ☺️

@@olimpiadeprosperis7699 ma si figuri, per così poco 😄

Il termine "cura" non è usato qui come sinonimo di "guarire". Le due cose non sempre coincidono. In questo caso la parola cura è da intendersi con il concetto di prendersi cura. La sua finalità è quella di migliorare la qualità della vita della persona, non quella di guarire. Tutti noi sappiamo che dall'autismo non si guarisce.

Curare e guarire non sono la stessa cosa. Non sempre. Qui la parola curare vuol dire migliorare la qualità della vita.

Un sentito grazie per l'apprezzamento.

Ma non credo il cannabis sia la soluzione.... il mio figlio 6 anni è autistico... il suo papà ha tante sintomi e usa il cannabis...diciamo come ricreazione.... cannabis comporta dipendenza.... non me piacerebbe vedere al mio figlio con astinenza.... ogni 2 ora anche ogni ora volendo fumare... non uscire perché sta rilassato.....ecc

Provi con il cbd signora, i farmaci ci rendono solo clienti a vita delle multinazionali dei farmaci! Per il cbd non ha nemmeno bisogno della prescrizione medica, con una buona ricerca su internet trova il prodotto ideale per suo figlio e il dosaggio corretto per il suo peso/età

Musicoterapia

Onoratissimo di quest' apprezzamento. 🌷

Infinite grazie

Esatto. Io sono autistica, eppure parlo, amo, mi comporto bene, sono aperta ai cambiamenti. Certo, ho avuto molte difficoltà, ma a scuola ero la più intelligente, nonostante non mi impegnassi e stessi spesso nel mio mondo, ma ero veramente l'unica di quasi trenta persone che capiva il significato di racconti fantascientifici e di quadri surrealisti. Dico questo non perché voglio vantarmi, ma proprio perché qui sembra che una persona autistica sia una persona veramente compromessa cognitivamente e non solo! Io ho avuto molte difficoltà relazionali nella vita, molta refrattarietà al cambiamento e problemi di linguaggio legati all'ansia sociale. Ma tutto ciò è peggiorato perché gli altri mi dicevano costantemente che ero strana, iperlogica, fuori luogo, troppo onesta... Cose che ancora adesso mi sembrano assurde da dire a una bambina! Mentre io, intorno a me, vedevo solo bambini che si menavano o piangevano per qualsiasi capriccio. Eppure, ripeto, sono autistica. Qui si confonde un ritardo cognitivo (neurodivergente e neurotipico) con l'autismo nel suo complesso. E mi dispiace molto, e ammetto che provo anche molto disprezzo, che professoroni continuino a portare avanti queste teorie obsolete, continuando ad aumentare lo stigma nei confronti di tutta la comunità neurodivergente, che invece avrebbe bisogno solamente di essere ascoltata e accolta, in quanto parte della biodiversità che è naturale in un ambiente sano.

È un disordine della comunicazione, una patologia genetica. Non si può guarire, ma curare non significa sempre guarire, in medicina. Lei non curerebbe un'insufficienza cardiaca, ad esempio, solo perché non si può guarire? Sui soggetti autistici la cura mira a migliorare la qualità della vita.

@@dr.marcodimatteo7126 in realtà curerei la società malata che non comprende l'autismo, informazione e aiutare a scuola a comprendere come approcciarsi con un ragazzo autistico. C'è troppa ignoranza ancora al riguardo, mio figlio è stato scartato e bullizzato a scuola proprio da compagni e professori ignoranti. Se come cura ritiene che sia informare sul autismo le persone e la società allora si curerei la società malata.

L'autismo è un disordine ad origine genetica.

È un disordine della comunicazione, una patologia genetica. Non si può guarire, ma curare non significa sempre guarire, in medicina. Lei non curerebbe un'insufficienza cardiaca, ad esempio, solo perché non si può guarire? Sui soggetti autistici la cura mira a migliorare la qualità della vita.

@@dr.marcodimatteo7126 credo che il termine più corretto sia trattare rispetto a curare

@@henry.91 la sua considerazione è pertinente. Però teniamo conto che curare, usato qui anche come sinonimo di 'prendersi cura', mira sempre a modificare le condizioni cliniche della persona. Ed è ciò che vogliamo fare. La musicoterapia vuol fare questo: modificare la qualità della vita del paziente modificando le sue potenzialità di interazione con il mondo esterno.

@@dr.marcodimatteo7126 io le consiglio però, in quanto persona autistica, di seguire le molte persone autistiche che si vogliono raccontare, sfatando questo mito della malattia autistica da curare con tanto pietismo. Noi non siamo malati, ci sono alcune persone (come anche nella neurotipicità) che hanno ritardi cognitivi, ma questo non significa che le persone autistiche siano tutte come lei le descrive. La terapia che si deve seguire con noi è quella che viene seguita per gli altri e, anzi, sono gli altri che devono iniziare ad ascoltare le nostre necessità e la nostra ""stranezza"". Perché dobbiamo sempre essere noi a conformarci all'ideologia predominante? Se inizia a cercare, si accorgerà che gli autistici sono molto più di quelli che crede, sono davvero tanti! E non tutti hanno difficoltà esistenziali; quelli che le hanno, a mio parere (e perché faccio parte di questa cerchia), è perché l'ambiente circostante non è mai stato accogliente e comprensivo. Hanno sempre voluto modificarci con queste terapie, tipo l'ABA, che non fanno altro che riprogrammarci come neurotipici. Perché vi dà tanto fastidio, per fare un esempio banale per voi ma enorme per noi, che noi non vi guardiamo negli occhi se ci parlate? Che problema c'è davvero? Se questo è un modo naturale che abbiamo per rimanere concentrati e sentirci più a nostro agio, perché volerlo cambiare? Vi dà più fastidio che non vi guardiamo pur capendovi o che non ci comportiamo come voi? Queste mie domande sono serie, lo dico con una certa rabbia, perché effettivamente sono stanca di dover sempre essere diversa da come sarei; sarei veramente meno disagiata se potessi essere me stessa, senza tutti i neurotipici che mi ricordano sempre che sono strana. È normale poi che insorga l'ansia sociale!

@@alepu9839 ok, mio figlio è autistico. Io mi chiedo: se non mi guarda in viso come fa a imparare le parole, e quindi a parlare? Se non guarda sul quaderno, come fa a scrivere bene? In ogni cosa che gli propongo guarda sempre altrove e di conseguenza l'attività che gli metto dinanzi viene eseguita in modo scorretto.

Un grandissimo piacere, caro Max

Infinite grazie. Dall'impegno e la passione nascono solo buone cose. Continuate a seguirci.

Grazie Infinite, Mariella. Altrettanto a lei.

Grazie Mariella. È stato un grandissimo piacere.

Grazie per il suggerimento Elisa. Probabilmente non ho citato l'elemento poiché lavoro sostanzialmente con il suono e la corporeità, e non con la musica strutturata. Il mio riferimento primario è il metodo Benenzon. Ma la sua considerazione è pertinente e giustissima. Ad maiora semper.

Grazie per queste spiegazioni , mi ha lasciato tanti spunti di riflessione . Troppo grande il mondo di un adolescente con ritardo cognitivo che qualche volta evolve e qualche volte involve . Grazie mille

@@annaancillotti6374 infinite grazie per il suo commento. Mi fa davvero molto piacere l'aver toccato delle corde importanti. Mi scuso per la risposta davvero tardiva, non ce l'ho fatta a gestire meglio.

Anna buongiorno. Utilizzi pure le parole che meglio ritiene si adattino al suo lavoro. Grazie per aver scelto questo contributo. In bocca al lupo per la sua tesi.

Chiedo scusa per la risposta giunta parecchio in ritardo. Il musicoterapeuta si forma presso le scuole di Musicoterapia. Nel nostro Paese ve ne sono di ministeriali (Conservatori di musica) e non ministeriali (scuole private). In entrambi i casi la formazione è l'aspetto più importante, visto che si tratta di una professione d'aiuto e si lavora con disagi, spesso molto gravi.

@@dr.marcodimatteo7126 quindi basta la sola abilitazione alla professione medica per poter accedere a tali corsi giusto?

@@aakashfugooah1034 non è necessario essere medico per diventare musicoterapeuta. È sufficiente avere il diploma di scuola media superiore e si può accedere alle varie scuole.

@@dr.marcodimatteo7126 Grazie mille per le delucidazioni