Video

La differenza fra tre anni fa e ora è che all'epoca (tre anni fa) c'era chi si lamentava per la mancanza di modellazione econometrica della MMT e di paper di modellazione MMT riferiti a più nazioni (ad esempio, la modellazione di come funziona il sistema fiscale e monetario del Regno Unito, dell'eurozona, dei singoli Stati membri dell'eurozona, della Svezia, del Giappone, etc). Adesso hai invece tutto. Cerca come paper: The self-financing state: an institutional analysis of government expenditure, revenue collection and debt issuance operations in the United Kingdom del 2024 e c'è tutta la modellazione del sistema Tesoro-Banca Centrale del Regno Unito fatto in ottica MMT. Invece, per quanto riguarda la modellazione econometrica della MMT, si è proceduto nel solco che già era citato in questo video (quando a un certo punto viene citato il professor Steve Keen). Cerca qui su youtube il canale di: Douglas - AppliedMMT Utilizzando il programma Minsky / Ravel del prof. Keen, Robert Douglas ha creato un modello a reti neurali / intelligenza artificiale della MMT estremamente avanzato. In altre parole, Michele Boldrin, Costantino De Blasi, Tommaso Monacelli, Alberto Bisin, etc si lamentava della mancanza di modellazione econometrica della MMT non rendendosi conto che il problema era che servivano programmi di modellazione flussi per fare simulazione econometrica della MMT, cioè tipo Vissim e quei tipi di programmi come Vissim usati normalmente dagli ingegneri ma che pochissimi usano in ambito econometrico. Ossia, servivano degli strumenti più avanzati. Guardalo perché è molto interessante. In altre parole, il mio consiglio è: NON RIMANERE INDIETRO. Rimani aggiornato. Inizia a usare la MMT come strumento di simulazione econometrica. Puoi vedere cosa succede quando vi è una variazione nel canale della spesa pubblica "diretta", nella spesa pubblica "indiretta" (=aumento delle corresponsioni riferite agli interessi sui titoli di debito pubblico), nel canale del credito (quindi, quando si attiva un nuovo "ciclo di Minsky"). Si tratta di ottimi strumenti di modellazione econometrica che tornano utili in una miriade di situazioni (ad esempio, se ti serve analizzare i mercati finanziari e il loro andamento).

@@RainbowTRW la MMT co ti ia ad essere presa a pernacchie da tutto il mondo accademico, o c'è dietro il complotto mondiale oppure è l'ennesima fregnaccia di chi promette benessere senza sudore

​@@antonelloviggiano2808 , la seconda rivista di economia al mondo come importanza (in ambito scientifico) si chiama "Journal of Policy Modelling". Se tu cerchi: "Maximizing price stability in a monetary economy" trovi l'omonimo paper a firma di Warren Mosler e Damiano Silipo dove si propone, rimanendo all'interno del "single mandate" della BCE, che questa ultima finanzi il Lavoro Garantito in qualità di strumento per la stabilità dei prezzi. Controlla, così vedi che non ti scrivo stupidaggini. "Journal of Policy Modelling" non pubblica roba eterodossa. In altre parole, il fatto che "Journal of Policy Modelling" pubblichi un paper 100% MMT come "Maximizing price stability in a monetary economy" dimostra: A) che la MMT è ormai considerata "mainstream" in ambito di studi accademici (cioè, "tecnicamente" ora la MMT non si dovrebbe manco più definire "eterodossa" a rigor di logica); B) che paper MMT sono pubblicati nelle riviste accademiche di economia più importanti. Per questo ti ho scritto di restare aggiornato. Lo studio dell'economia è, per sua natura, un processo in evoluzione ed è un processo che richiede tempo. Se ad esempio tieni conto che il primo testo MMT fu pubblicato attorno al 1993 e oggi siamo nel 2024 risulta che ci sono voluti DAI VENTICINQUE A TRENT'ANNI per vedere paper MMT pubblicati su riviste accademiche di scienze economiche. Ossia, parliamo di questo tipo di tempistiche. L'importante è capire che siamo nel 2024 e quindi capire che ora la MMT è (secondo quanto pubblicato sui giornali accademici di scienze economiche) "mainstream".

Sorvolo su tutto il resto (visto che non mi pare ci sia manco da perderci tempo) per arrivare subito a un elemento preciso ossia (riporto quanto tu affermi) qui: " Come li si vogliono regolare i salari se non attraverso il meccanismo di domanda e offerta? Decidiamo a livello statale gli stipendi? Li aumentiamo nominalmente a caso?" La risposta è: attraverso il LAVORO GARANTITO. Ossia, sostituendo il NAIRU (Non-Accelerating Inflation Rate of Unemployment) con il NAIBER (Non-Accelerating Inflation Buffer Employment Ratio) ideato dagli economisti MMT Bill Mitchell e Warren Mosler. A tal proposito, cito Hyman Minsky: "Il problema politico è creare una strategia di pieno impiego che non provochi instabilità, inflazione e sottoccupazione. Lo strumento principale di tale strategia è la creazione di una domanda infinitamente elastica per la forza lavoro ad un salario minimo, che non dipenda dalle aspettative di profitto di lungo e breve periodo del business. Dato che i governi possono offrire occupazione a prescindere dalla profittabilità dei lavoratori assunti, questa domanda infinitamente elastica di forza lavoro deve essere creata dallo STATO". (HYMAN MINSKY, 1986) Ecco, questa è tecnicamente la risposta al tuo quesito, cioè attraverso la soluzione operativa del Lavoro Garantito come elaborata e sviluppata dagli economisti MMT.

@@RainbowTRW mi dispiace per te rainbow, ma la MMT è una buffonata terrificante. Sul salario minimo possiamo anche discuterne, ma la MMT é veramente roba da menomati mentali.

@@RainbowTRW l'algoritmo di YT mi cancella i commenti, quindi te la metto in termini edulcorati. La MMT é una "teoria" buona per ammaliare le persone con scarse capacità cognitive. Mi dispiace per te che purtroppo ci credi. Sul salario minimo possiamo anche discutere, anche se sinceramente non ho nessuna opinione forte, ma la MMT fa veramente ridere. Ti invito invece a controbattere alle mie affermazioni, visto che la ricostruzione storica di Galli fa veramente ridere i polli a chiunque abbia mai letto qualcosa di un po' più complesso di Topolino. Però se il livello intellettuale è la MMT immagino tu non abbia molto da dire.

​@@alcibiademusumeci828 , scusa io la MMT l'ho studiata in tre corsi universitari cioè uno tenuto dalla prof. Anna Maria Variato, uno tenuto dal prof. Riccardo Bellofiore e uno tenuto dal prof. Stefano Lucarelli. Si tratta di corsi con vari visiting professor di area MMT tra cui Warren Mosler e Randall Wray. Secondo te la Variato, Bellofiore e Lucarelli, ossia accademici/economisti con la cattedra, avrebbero quindi messo a rischio la reputazione della loro università facendo venire economisti MMT da loro come visiting professor? A Trento Mosler e Wray facevano lezioni come visiting professor direttamente invitati dal direttore del dipartimento di economia (Geremia Gios) e secondo te il direttore del dipartimento invita come visiting professor due cialtroni? Ieri su Bloomberg leggevo un articolo con Warren Mosler, fondatore della MMT insieme al professor Bill Mitchell, intitolato: "Warren Mosler Explains Why High Interest Rates Might Fan Inflation" mentre oggi Business Insider stavo leggendo una intervista alla professoressa Pavlina Tcherneva, economista MMT e presidente del Levy Economics Institute di New York, incentrata sul Lavoro Garantito e intitolata: "Forget free cash, there's an even more American way to help people get ahead" Ci sono ingiustizie nella vita. Infatti è per questo che su Bloomberg, su Business Insider, nelle facoltà e nei dipartimenti di economia fanno venire a parlare gli economisti MMT e magari ci trovi il miliardario "Warren Mosler" (il quale, oltre a essere cofondatore della MMT, ha fondato una banca e un fondo d'investimento del valore di miliardi di dollari, oltre ad avere fatto le auto della Mosler... cioè ad esempio la Mosler MT900 l'ha fatta lui... faccio vedere a un mio amico laureato in ingegneria meccanica con specializzazione in automotive le specifiche della Mosler MT900, il mio amico legge il peso dell'auto e mi fa: "ma questa è una Formula 1 omologata per la strada") invece di "Alcibiade Musumeci". Se la vita fosse giusta, su Bloomberg intervisterebbero "Alcibiade Musimeci" invece di "Warren Mosler". D'altronde a te "la MMT fa veramente ridire", quindi sono certo che a te basta una risata per superare simili ingiustizie, derivanti dal fatto che la vita è ingiusta, purtroppo (per te).

​@@alcibiademusumeci828 , detto tutto ciò io non capisco perché dovrei parlare di "salario minimo" se ho già specificato che il Lavoro Garantito è la soluzione migliore per superare la piaga economica civile e sociale della disoccupazione di massa. Ossia, la soluzione operativa del Lavoro Garantito elaborata e sviluppata dagli economisti MMT serve a determinare LE CONDIZIONI MINIME REALI di lavoro incluso quindi anche il "salario minimo". Ossia, solo attraverso il Lavoro Garantito è davvero possibile stabilire un reale "salario minimo". In altre parole, il Lavoro Garantito include e supera il "salario minimo" ed è proprio per questo che ha molto meno senso parlare di "salario minimo" rispetto che ragionare già subito con l'obiettivo di attuare il Lavoro Garantito.

Teoria interessante. Contraria a tutti i dati dai paesi occidentali negli ultimi 30 anni. Ci dica di più...

@@ideesottosopra dato che il PIL è la somma dei redditi prodotti, senza crescita del PIL la crescita del reddito di uno implica la riduzione del reddito di qualcun altro. Ci spieghi lei come si fa a far crescere TUTTI i redditi senza crescita del PIL.

Spero sia a conoscenza della differenza tra redditi, rendita e capitale. Parrebbe di no

​@@faustan259 Parrebbe che tu non sia a conoscenza del fatto che "redditi" è la macro categoria che comprende salari e stipendi e redditi da capitale, tra cui anche la rendita immobiliare. Se cerchi PIL Wikipedia su Google trovi qualcosa 👍

Interessante questo concetto secondo cui la crescita economica NON DIPENDE(REBBE) dalla politica economica. (Neo)Liberismo in purezza, insomma.

E' qui per insultare o ha un argomento uno sul quale discutere di quanto detto dal professore?

Se lei è un premio Nobel in tutti I campi toccati dal professore non ci lasci orfani del suo sapere: faccia anche lei un video (magari più breve di 7 ore) e ci spieghi. E si spieghi

@@ideesottosopra • Nell’introduzione iniziale sulla genesi del neoliberismo si parla a ping pong di Stati Uniti e Italia, senza definire mai a che stato ci si riferisce, rimanendo sul vago e indefinito. • Ad un certo punto dice che alla fine degli anni 70 il paradigma neoliberista diventa egemonico. Diventa talmente egemonico che in Italia abbiamo un’esplosione del debito pubblico trainata dall’aumento gigantesco della spesa pubblica in deficit. Non proprio una fiscalità ordoliberista direi. Quindi il nostro filosofo si contraddice rispetto a quanto dirà successivamente rispetto alla spesa pubblica e all'austerità. • Poi si diche che nel paradigma neoliberista i lavoratori non devono vedere aumentare il loro salario. Quindi in USA il salario non è aumentato. Siamo proprio sicuri di questa affermazione? Sicuri Sicuri? • Lo stato perdere sovranità sulla massa monetaria, non si può più stampare moneta. Basta andare a vedere i vari aggregati monetari USA e EU per vedere che l’affermazione è falsa. Il tasso di crescita di M0 in USA rimane pressoché costante dalla fine degli anni 60 fino ai primi anni 2000. La riduzione del tasso di crescita di M2 occorso dagli anni 80 ai 90 fa parte del processo di disinflazione iniziato da Volcher. Disinflazione che fa bene prima di tutto ai lavoratori, specialmente quelli più poveri. Come è abbastanza noto l’inflazione porta redistribuzione della ricchezza dai lavoratori ai “capitalisti” e grava specialmente sui più poveri a causa dell’aumento di prezzi di beni la cui domanda non è comprimibile, come cibo, energia e affitto. Quindi la politica monetaria di disinflazione messa in atto dai terribili neoliberisti yankee ha fatto bene soprattutto ai lavoratori, oltre che all’economia americana in generale. • Le politiche monetarie, fiscali e laburistiche “keynesiane” sono corrette/efficienti o no? L’economia UK è migliorata o peggiorata dopo la Tatcher? Gli USA hanno giovato o no delle riforme degli anni 80? A sentire Mancur Olson si sono ripuliti di parecchie coalizioni distributive che ne frenavano la crescita. Poi se in Italia ci vogliamo tenere gli avvocati con la parcella fissa e il divieto di pubblicità, i notai che guadagnano un sacco di soldi a spese dei normali lavoratori, se vogliamo tenerci un diritto del lavoro che ostacola le grandi aziende e che di fatto rende più difficoltoso ottenere aumenti salariali per i normali operai e impiegati ok. In poche parole si evidenziano tutti i difetti del neoliberismo sorvolando allegramente sulla crisi strutturale profondissima che stava attraversando il keynesismo con la stagflazione. • I lavoratori hanno salari bassi nel neoliberismo: hanno salari più bassi gli italiani o gli statunitensi, o gli svizzeri, o gli olandesi? In quale di questi paesi c’è più statalismo? La relazione statalismo-salari è inversa rispetto a quella data da Galli. Anche guardando tra le regioni italiane, più la spesa pubblica è alta in percentuale del PIL più i salari sono bassi, quindi più statalismo, più i salari sono bassi. • Gli effetti del neoliberismo sono svalutazione lavoro ed economizzazione della società. Basta vedere oggi quanto pesano i temi di identità personale e di genere, razziali, sull’aborto ecc per capire che di economizzazione della società c’è n’è ben poca. Ad un certo punto si parla di valore del lavoro e sua visione come merce. Come li si vogliono regolare i salari se non attraverso il meccanismo di domanda e offerta? Decidiamo a livello statale gli stipendi? Li aumentiamo nominalmente a caso? Il filosofo non ci indica la via maestra purtroppo. • Emigrazione come esercito industriale di riserva. La regione con più emigrazione in Italia è la Lombardia, ovvero la regione col tasso di disoccupazione più basso, i salari più alti e che almeno un pochino cresce. L’emigrazione di per sé non è né buona né cattiva. Tema affrontato dal filosofo con superficialità massima, parole d'ordine, slogan populisti e una visione sotto sotto razzista. • Neoliberismo come infinto movimento, abbattimento dei diritti dei lavoratori. Si vede in Italia come funziona bene la rigidità del mercato del lavoro. Senza andare in Usa, basta vedere l’Olanda per esempio. Lo statuto dei lavoratori è uno dei fattori che causano i salari bassi in Italia, per via della non formazione di grossi gruppi societari dotati di maggiore produttività ed allontanano gli investimenti esteri diretti. • Il governo Monti come rappresentazione del neoliberismo. Se Berlusconi era il neoliberismo in Italia, come fa Monti, che è venuto dopo ed in contrapposizione a Berlusconi, ad essere lui stesso rappresentazione del neoliberismo? Il filosofo mi si contraddice malamente, vedendo neoliberismo ad ogni angolo di strada. Ripeto, l'analisi di Galli è vaga, incoerente, pienissima di errori storici ed economici, wishful thinking e chi più ne ha più ne metta.

​@@ideesottosopra • Nell’introduzione iniziale della genesi del neoliberismo si parla a ping pong di Stati Uniti e Italia, senza definire mai a che stato ci si riferisce, rimanendo sul vago e indefinito. • Ad un certo punto dice che alla fine degli anni 70 il paradigma neoliberista diventa egemonico. Diventa talmente egemonico che in Italia abbiamo un’esplosione del debito pubblico trainata dall’aumento gigantesco della spesa pubblica in deficit. Non proprio una fiscalità ordoliberista direi. • Poi si diche che nel paradigma neoliberista i lavoratori non devono vedere aumentare il loro salario. Quindi in USA il salario non è aumentato. Siamo proprio sicuri di questa affermazione? Sicuri Sicuri? • Lo stato perdere sovranità sulla massa monetaria, non si può più stampare moneta. Basta andare a vedere i vari aggregati monetari USA e EU per vedere che l’affermazione è falsa. Il tasso di crescita di M0 in USA rimane pressoché costante dalla fine degli anni 60 fino ai primi anni 2000. La riduzione del tasso di crescita di M2 occorso dagli anni 80 ai 90 fa parte del processo di disinflazione iniziato da Volcher. Disinflazione che fa bene prima di tutto ai lavoratori, specialmente su quelli più poveri. Come è abbastanza noto l’inflazione porta redistribuzione dai lavoratori ai “capitalisti” e grava specialmente sui più poveri a causa dell’aumento di prezzi di beni la cui domanda non è comprimibile, come cibo, energia e affitto. Quindi la politica monetaria di disinflazione messa in atto dai terribili neoliberisti ha fatto bene soprattutto ai lavoratori, oltre che all’economia americana in generale. • Le politiche monetarie, fiscali e laburistiche “keynesiane” sono efficienti o no? L’economia UK è migliorata o peggiorata dopo la Tatcher? Gli USA hanno giovato o no delle riforme degli anni 80? A sentire Mancur Olson si sono ripuliti di parecchie coalizioni distributive che ne frenavano la crescita. Poi se in Italia ci vogliamo tenere gli avvocati con la parcella fissa e il divieto di pubblicità, i notai che guadagnano un sacco di soldi a spese dei normali lavoratori, se vogliamo tenerci un diritto del lavoro che ostacola le grandi aziende e che di fatto rende più difficoltoso ottenere aumenti salariali per i normali operai e impiegati ok. • I lavoratori hanno salari bassi nel neoliberismo: hanno salari più bassi gli italiani o gli statunitensi, o gli svizzeri, o solamente gli olandesi? In quale di questi paesi c’è più statalismo? La relazione statalismo-salari è inversa rispetto a quella data da Galli. Anche guardando tra le regioni italiane, più la spesa pubblica è alta in percentuale del PIL più i salari sono bassi. • Gli effetti del neoliberismo sono svalutazione lavoro ed economizzazione della società. Basta vedere oggi quanto pesano i temi di identità personale e di genere, razziali, sull’aborto ecc per capire che di economizzazione della società c’è n’è ben poca. Ad un certo punto si parla di valore del lavoro e sua visione come merce. Come li si vogliono regolare i salari se non attraverso il meccanismo di domanda e offerta? Decidiamo a livello statale gli stipendi? Li aumentiamo nominalmente a caso? • Emigrazione come esercito industriale di riserva. La regione con più emigrazione in Italia è la Lombardia, ovvero la regione col tasso di disoccupazione più basso e i salari più alti e che almeno un pochino cresce. L’emigrazione di per sé non è né buona né cattiva. Tema affrontato dal “filosofo” con superficialità massima e con parole ordine e slogan populisti e sotto sotto razzisti. • Neoliberismo infinto movimento, abbattimento dei diritti dei lavoratori. Si vede in Italia come funziona bene la rigidità del mercato del lavoro. Senza andare in Usa, basta vedere l’Olanda per esempio. Lo statuto dei lavoratori è uno dei fattori che causano i salari bassi in Italia, per via della non formazione di grossi gruppi societari dotati di maggiore produttività ed allontanano gli investimenti esteri diretti. • Il governo Monti come rappresentazione del neoliberismo. Se Berlusconi era il neoliberismo in Italia, come fa Monti, che è venuto dopo ed in contrapposizione a Berlusconi, ad essere lui stesso rappresentazione del neoliberismo? Il filosofo mi si contraddice malamente, vedendo neoliberismo ad ogni angolo di strada.

@@user-pj8oq9db6x • Nell’introduzione iniziale della genesi del neoliberismo si parla a ping pong di Stati Uniti e Italia, senza definire mai a che stato ci si riferisce, rimanendo sul vago e indefinito. • Ad un certo punto dice che alla fine degli anni 70 il paradigma neoliberista diventa egemonico. Diventa talmente egemonico che in Italia abbiamo un’esplosione del debito pubblico trainata dall’aumento gigantesco della spesa pubblica in deficit. Non proprio una fiscalità ordoliberista direi. • Poi si diche che nel paradigma neoliberista i lavoratori non devono vedere aumentare il loro salario. Quindi in USA il salario non è aumentato. Siamo proprio sicuri di questa affermazione? Sicuri Sicuri? • Lo stato perdere sovranità sulla massa monetaria, non si può più stampare moneta. Basta andare a vedere i vari aggregati monetari USA e EU per vedere che l’affermazione è falsa. Il tasso di crescita di M0 in USA rimane pressoché costante dalla fine degli anni 60 fino ai primi anni 2000. La riduzione del tasso di crescita di M2 occorso dagli anni 80 ai 90 fa parte del processo di disinflazione iniziato da Volcher. Disinflazione che fa bene prima di tutto ai lavoratori, specialmente su quelli più poveri. Come è abbastanza noto l’inflazione porta redistribuzione dai lavoratori ai “capitalisti” e grava specialmente sui più poveri a causa dell’aumento di prezzi di beni la cui domanda non è comprimibile, come cibo, energia e affitto. Quindi la politica monetaria di disinflazione messa in atto dai terribili neoliberisti ha fatto bene soprattutto ai lavoratori, oltre che all’economia americana in generale. • Le politiche monetarie, fiscali e laburistiche “keynesiane” sono efficienti o no? L’economia UK è migliorata o peggiorata dopo la Tatcher? Gli USA hanno giovato o no delle riforme degli anni 80? A sentire Mancur Olson si sono ripuliti di parecchie coalizioni distributive che ne frenavano la crescita. Poi se in Italia ci vogliamo tenere gli avvocati con la parcella fissa e il divieto di pubblicità, i notai che guadagnano un sacco di soldi a spese dei normali lavoratori, se vogliamo tenerci un diritto del lavoro che ostacola le grandi aziende e che di fatto rende più difficoltoso ottenere aumenti salariali per i normali operai e impiegati ok. • I lavoratori hanno salari bassi nel neoliberismo: hanno salari più bassi gli italiani o gli statunitensi, o gli svizzeri, o solamente gli olandesi? In quale di questi paesi c’è più statalismo? La relazione statalismo-salari è inversa rispetto a quella data da Galli. Anche guardando tra le regioni italiane, più la spesa pubblica è alta in percentuale del PIL più i salari sono bassi. • Gli effetti del neoliberismo sono svalutazione lavoro ed economizzazione della società. Basta vedere oggi quanto pesano i temi di identità personale e di genere, razziali, sull’aborto ecc per capire che di economizzazione della società c’è n’è ben poca. Ad un certo punto si parla di valore del lavoro e sua visione come merce. Come li si vogliono regolare i salari se non attraverso il meccanismo di domanda e offerta? Decidiamo a livello statale gli stipendi? Li aumentiamo nominalmente a caso? • Emigrazione come esercito industriale di riserva. La regione con più emigrazione in Italia è la Lombardia, ovvero la regione col tasso di disoccupazione più basso e i salari più alti e che almeno un pochino cresce. L’emigrazione di per sé non è né buona né cattiva. Tema affrontato dal “filosofo” con superficialità massima e con parole ordine e slogan populisti e sotto sotto razzisti. • Neoliberismo infinto movimento, abbattimento dei diritti dei lavoratori. Si vede in Italia come funziona bene la rigidità del mercato del lavoro. Senza andare in Usa, basta vedere l’Olanda per esempio. Lo statuto dei lavoratori è uno dei fattori che causano i salari bassi in Italia, per via della non formazione di grossi gruppi societari dotati di maggiore produttività ed allontanano gli investimenti esteri diretti. • Il governo Monti come rappresentazione del neoliberismo. Se Berlusconi era il neoliberismo in Italia, come fa Monti, che è venuto dopo ed in contrapposizione a Berlusconi, ad essere lui stesso rappresentazione del neoliberismo? Il filosofo mi si contraddice malamente, vedendo neoliberismo ad ogni angolo di strada.