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Per l’ennesima volta si emblematicizza Nietzsche per trattare di questo dilemma epocale, quando l’uomo che ci serve e che gli fu precursore è stato Max Stirner. Stirner aveva capito e nella provocazione rilanciata trasversalmente al cristianesimo, al liberalismo, all’umanesimo ed al comunismo, aveva già dato tutte le soluzioni ad ognuno con il suo Unico. Noi siamo qui ancora a strillare per un problema che non esiste, perché siamo i primi a noi a volere godere della libertà che l’emancipazione sociale dell’Occidente ci ha procurato. Il guaio è che non abbracciando la lezione stirneriana, ma proseguendo ad accusare l’individualismo e l’egoismo quale deriva morale del nostro sistema di valori, facciamo solo del moralismo e rimaniamo schiacciati tra l’afflato della libertà assoluta ed il bisogno di sicurezza che soddisfa il cuore ed il pensiero razionale. La libertà ci sta bene, ma solo se è con misura, perché ci guardiamo bene che qualcuno godendo del diritto di fare ciò che vuole ipotizziamo possa arrivare a farci del male. E noi perché non ci difendiamo, con le parolacce o la pistola? Perché dall’altro lato non vogliamo rinunciare alla buona idea che abbiamo di noi stessi, quella dei buoni, dei giusti, di sentirci essere uomini morali, e quindi superiori ai bruti, agli altri. Da questa impasse non si esce se non tagliando il modo di Gordio: o si è individui o si è cittadini. Vediamo allora cosa sia più vero, se siamo sempre e solo stati corpi animali amorali, o ad un certo punto, diciamo da Aristotele in poi, ci siamo detti chiamati ad essere zoi politikoi. Sul falso non si costruisce niente, il consumismo non c’entra nulla, è il bisogno di vivere le idee come realtà che ha messo in moto queste forze distruttrici ed ora non siamo disposti a rinunciare alle nostre idee, alla morale, per salvare la nostra pelle.

Il cammino della libertà, poiché crediamo nel valore del progresso ed in quello del progresso del pensiero, è paradossalmente quello di negare la libertà, perché l’idea più perfetta di libertà è ad esempio quella della libertà svuotata sinanco del compito della libertà stessa. In questo stesso rapporto di autodissoluzione coscienziale sta anche ogni causa superiore con sé stessa: il compimento perfetto del cristianesimo è il nichilismo, poiché esso coincide con la più reale e fruibile libertà spirituale possibile. Ma ciò ovviamente non piace, poiché si vorrebbe invece, da ignari idealisti quali siamo, che l’ideale diventasse il reale, cioè lo spirito divenga un corpo. Così è quindi pure per l’arte, che si impone metaconcettualmente come l’emblema di una libertà spirituale più elevata per i singoli quanto per le civiltà. L’arte gode di tutto il nostro rispetto ed ossequio perché tra le cose della ragione e dello spirito, l’anima, sta sul più alto gradino delle nostre gerarchie valoriali. Ma l’arte è ancora un concetto, un’idea e come tale, come causa superiore, in questa parabola della Storia universale deve giungere al suo compimento, alla sua fine e continua ad esistere soltanto perché noi ne parliamo e trattiamo la sua idea come un oggetto reale e concreto. Ecco dunque il motivo per cui sentiamo che la nostra epoca non riesca più a sfornare capolavori ed artisti degni di questo nome, perché la consequenzialità di un pensiero astratto e simbolico ha accumulato già tutte le esperienze di affermazione e negazione di sé e facendo leva sulla memoria che proviene dal passato per rappresentarsi nella definizione della sua identità convenzionale non trova più spazio per una sua riproposizione che significhi la soluzione di un problema deliberatamente riproposto: il desiderio di continuità e attualità simbolica. Pare proprio che senza la vita interiore del pensiero e delle idee non riusciamo a vivere; questa la dice lunga su quanto siamo profondamente cristiani, anche chi dice di non esserlo! Una parte di noi non crede più nei simboli, un’altra ne ha ancora bisogno perché la nostra educazione è sostanzialmente idealista. Ma anche il realismo non è altro se non una attribuzione nominale di un’essenza che non si può conoscere se non a parole, e per l’arte, avendone ormai tracciato una storia dell’arte lineare, capiamo che non abbiamo più parole da spendere a suo riguardo. Se ci scrollassimo di dosso il bisogno d costruire ulteriori parole, concetti e valori, forse non godremo più dei capolavori del passato, torneremmo a sostituire la parola arte con la più fruibile, ma meno sublime, “gioco” e riformuleremmo la cultura della civiltà su cui orientare il proseguio del nostro cammino dicendoci noi capolavori. Questo anche è il senso del realismo assoluto, come del nichilismo, cioè far coincidere la monumentalità della civiltà del pensiero idealista con l’arbitrarietà ed il godimento artistico dell’io assoluto dell’individualità propria. La Storia universale dell’Uomo coincide con la mia biografia personale, l’arte sono io e la mia vita. A mio riguardo, che sono un artista, l’arte è solamente un pretesto per parlare di noi, e si può abbandonare come compito e missione ideale, perché questo tipo di pensiero ci ha in definitiva resi solo dei tecnici e degli ossessi spirituali.

La spiritualità’ è la strada piu’ breve e sicura che conduce alla Scuola molti la cambiano alcuni di essi ritornano volentieri a casa. Grazie

Pensate che quando Dio d Israele probi la pratica della sodomia pena la morte, esistessero la penicellina, l antivirale in compresse e pomate, l acqua ossigenata , la Tachipirina, il proctolin, il condom, o semplicemente il detergente intimo da usarsi su un comodo bidet?..o che vi fosse lo "specialista in malattie sessuali? .la sodomia era praticata soprattutto negli eserciti ed era pratica comune stuprare un soldato nemico fatto prigioniero per provarlo della sua identità di Viro..Studiate!!

Perché voglio dire che il rapporto tra uomini comporta contatto col le feci, e che queste tanto innocue non sono???.. patogeni letali per tribù senza farmaci!! Cavolo, siete stolti o fate gli stolti??..l igiene è fondamentale per una società sana! Contronatura e contro l etica. E basta. La Verità

Da una persona "colta" non mi sarei aspettata un panegirico tanto basso, qualunquista e depistante!! ..in un clan, se ci sono sodomiti che giacciono anche con le proprie donne o no, vi immaginate le malattie d epatite, herpes, ferire anali che s infettano, infezioni alla cervice uterina...in una societa SENZA FARMACI questo comportamento non è "naturale", ma immorale, bestiale omicida..Corrias Studi la Storia e le Religioni che sono tutte, giustamente contro la pratica palesemente contronatura!! Ha una lobby gay alla quale deve lisciare il pelo caro Corrias??..le bugie, dette anche con imbarazzo, sono inaccettabili da una persona che fino ad oggi stimavo per la sua pragmaticita..non vale una cicca questo discorso.. è solo menzogna!

Certo che è contro natura... mettiamo in dubbio che l igiene nella sodomia è decisamente un problema, e che ai tempi biblici non c erano antibiotici contro i coli fecali, neppure gli antivirali contro l epatite ??..le Leggi bibliche sono nate per salvaguardare il popolo ed anche la sua salute!! Come l adulterio e le malattie veneree ed anche figli di padre incerto..che pensate che sta "morale" sia nata solo per farvi irritare quando la coscienza è sporca?..le persone si ammalavano anche una volta..i farmaci per le malattie, ed anche quelle sessualmente trasmissibili non esistevano..andate s fare "la morale" omosessuale agli islamici ed ai giudei...i cattolici ormai non proteggono più n è anime n è corpi!!! Questi vizietti sterminavano tribù!!..lo volete capire o no???

L'omosessualità non è contro natura... In natura l'omosessualità è diffusa anche per necessità di eccessiva procreazione di specie che la natura equilibria.... Purtroppo l'uomo che modifica artificialmente sulla natura fin dalla sua evoluzione.... La morale prima classica fino al moderno è un problema tutta umana.... Percepita bene o che sia percepita male.... 🤔🧑‍🤝‍🧑👫👬

Sottolinerei il fatto che, il sesso nell'omosessualita', e' solo una parte del tutto. L'innamoramento occupa una posizioe di notevole importanza. Un sentimento cosi' puro non si potrebbe o dovrebbe mai poter condannare. Neppure un dogma dovrebbe farlo!

C’è già tutto in Max Stirner, solo che nessuno lo conosce o nomina, nemmeno Corrias. Quel ragazzo arguto di vent’anni fa aveva applicato la filosofia dell’unico, dell’egoista, perché la sua replica scaturiva dall’individualità propria, autonoma dal pensiero morale e degli universali. L’umanesimo insiste affinché si imponga il dominio della libertà e dell’uguaglianza (il fanatismo per la libertà e quindi l’etica non è ancora nient’altro se non religione laica), ma nella teoretica astrattiva del tutti non ha portato emancipazione e riscatto, ma qualunquismo ed etica impersonale, non potere personale e forza, ma diritto e attribuzione nominale della propria sostanza. Se i princìpi e i valori fossero realtà ontologiche allora ci sarebbe la legge, ma siccome invece anche l’uomo morale può sbagliare e andare in contraddizione, anche se la verità “esiste”, persiste la legge del più forte, anche intellettualmente. E perché non dovrebbe esistere? Anche Corrias qui la vuole, perché il suo appello nasce dal sentimento della giustizia negata quanto dall’arbitrarietà volontaria di esplicitare urbi et orbi questa sua posizione. Non è stato infatti chiamato dalla Verità a scendere in campo per la buona causa, ma dalla voce di un suo io. Mi auguro semplicemente che se ne renda conto e chi legge questo lo possa condividere come verità quantomeno obbiettiva per Ei e sé stesso in altre cose della propria vita ineguagliabile a quella di Corrias perché unica. Se il vero dice Corrias che esista è perché sottintendiamo noi tutti l’adesione al presupposto dello schema logico-razionale del pensare e parlare nei rapporti sociali, cioè morali, così come se il relativismo mediocre spopola è perché una cultura simbolica ed astrattiva persiste come forma di educazione collettiva per le masse e gli individui. Non si è ancora decretato nella civiltà del pensiero come legge e status culturale (un sentimento “nell’aria”, prima che sulle carte; quelle sono solo scarabocchi e cartastraccia) che ognuno sia unico e perciò ogni forma di organizzazione sociale è un’impostura, così come ogni coscienza sia una falsa coscienza. Relativo e assoluto sono la stessa cosa, come io e Dio, perché la mia volontà è la legge per gli uomini che io incontro, così come il mondo è la mia proprietà, se ammetto e riconosciamo tutti che tutto ciò che si fa lo si fa unicamente per amore di sé stessi e la mia volontà di potenza e rappresentazione soggettiva di tutti gli oggetti valgono in sé come principio di ragione sufficiente. Soccombo solo quando un altro ha più forza di me, perché usa su di me la violenza bruta, o gode di maggior memoria o argomenti rispetto a me, o bara, o fa appello allo spirito delle leggi, morali e civili ed io ne sono alla mercé. Il tema, correttissimo, che Corrias ha portato in luce può anche delinearsi nel confronto tra diritto positivo e diritto naturale, argomento rischioso che i giuristi tacciono perché sanno essere troppo pericoloso per lo Stato ed il vincolo del patto sociale che rischia di saltare in aria se riesumato per metterlo in discussione dal presupposto morale e dalle fondamenta del dominio politico nel quale siamo murati vivi all’interno, ma perché per primo noi non siamo disposti a mettere in pericolo le nostre idee e verità, la ragione e il cuore, divenuti ormai oggetti sacri e realtà alla stregua di questo corpo. Anche un ignorante intuisce questa verità solo che tra me e lui io lo so dire e quindi sono più potente perché inoltre se voglio, questo io vuole, so picchiare come l’altro. Ciò comunque non garantisce la mia vittoria, perché resta anche questa una mia mera attribuzione nominale, quella su cui la classe intellettuale e quella politica hanno fondato il loro dominio, il potere della gerarchia. Io ho fondato la mia causa su nulla.

Quindi...se lo fa Adriano va bene, se lo fa il mio vicino di casa no.

...niente di più condivisibile, Prof come sempre puntuale ed estremamente affilato.

Bravi ai ragazzi nell'affrontare un argomento importantissimo per tutti !

La specie umana deve fare ancora dei salti evolutivi ...non biologici , ma sociali , comprensivi di valutazione interiore, di percorsi che mettono in evidenza, "IO chi sono", comprensivi di percorsi interiori che portano alla conoscenza del "se", scava dentro te stesso diceva Jung. Finché ciò non accade..fino quel momento, ci vuole un limite a qualsiasi cosa , pena l'estinzione dell'uomo ...in parte già in atto .....e solo un mio misero parere alla luce che , tutto oggi e MERCE . Bella analisi prof é un piacere seguirla. Buona domenica.

Le particelle piccole nell’imbuto si libereranno senza difficolta ma le più grandi dovranno disgregarsi per passare e vivere in libertà. Grazie

Invece di ragionamenti legati ad arcaici pensieri filosofici, la scienza ufficiale non rileva negli omosessuali finalità contro natura anzi si spinge a dire"Una ipotesi recente chiama in causa l’attrazione sessuale per lo stesso sesso nell’evoluzione e mantenimento della pro-socialità, per cui l’omosessualità reca benefici alle società animali e ai gruppi promuovendo lo scambio sessuale non finalizzato alla riproduzione e che rafforza la coesione sociale". Per cortesia non finisca il suo intervento con un moralistico "O tempora, o mores". di ciceroniana memoria. Come collaboratore di Biglino nello studio della civiltà nuragica è bravissimo. Le consiglio di continuare il suo cammino su questa strada.

Forse neppure la castità è contro natura, se è vero che ciò che esiste non può essere contro natura. A parte gli esseri umani che si sottopongo al voto, la castità è quasi la regola presso gli insetti sociali (api, formiche, termiti, ecc.). In queste specie soltanto la regina ed un fuco si riproducono. Tutte le operaie sono caste.

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Grazie, Professore! S'impara sempre dai suoi podcast!

grazie Prof, lei rappresenta sicuramente un unicum nel panorama filosofico/ intellettuale dell' Italia contemporanea.. i miei rispetti!!

Questo è il video migliore tra quelli usciti finora. E il bello è che i precedenti non erano niente affatto peggiori! Intendo dire che un argomento per sé inafferrabile, legato appunto alla mutevolezza intrinseca ed essenziale del concetto di natura, viene affrontato nel 99,9% dei casi con raggelanti banalità. Dunque chi lo guarda dovrebbe essere onorato. Che faccio, glosso? Bisognerebbe andare in India a bussare alla Maya/Prakriti (ma si potrebbe anche frugare in casa propria, nei bauli di filosofie o teologie frettolosamente nascoste in cantina) per capire cosa stanno affrontando quelli che con i loro carri armati metafisici mobilitano questa idea per rattoppare e puntellare certe istituzioni consistenti come flatulenze. Come anche, allo speculare opposto, l'indecenza di quanti adoperano sotto il pretesto della natura "argomenti" di pari consistenza per sostenere null'altro che il proprio potere/piacere/dominio esclusivo e interessato. Chi guardasse questo video con la dovuta onestà, avrebbe davanti a sé uno specchio per vedersi senza cerone, nel quale d'altronde, se questa china non si interrompe, moriremo affogati.

Ma per favore, lei mi è simpatico MA ha detto una marea di cazzate, perché anche per la Bibbia l'omosessualità è "naturale" (Paolo di Tarso parla di "atti contro natura" e anche lí bisognerebbe capire cosa volesse intendere) e dunque l'omosessualità è vietata PERCHÉ LO HA DETTO D'O e non perché sia "innaturale", prova ne sia che la Bibbia vieta moltissime altre cose "naturali", non c'è alcuna filosofia, c'è il comandamento che è classificato tra i "Chuqqim" , tra i "Mispatim" o tra le "Edot". Poi, che ci sia un abuso e un disordine nella sessualità odierna e che questa confusione sia sfruttata per dominare le persone sprovvedute, scoraggiare la formazione di famiglie, rendere gli individui delle monadi narcisiste, questo è alla luce del sole e ha dato "spettacolo" grottesco alle ultime Olimpiadi

È inutile fare tutti questi giri di parole con troppa diplomazia e forse anche opportunismo: è contro natura!!!

Grazie Professore per aver condiviso questa riflessione come sempre stimolante. Mi viene di immaginare un pianeta lontano dove ovviamente non vi è presente traccia di noi e della nostra natura, penso che lì quel che esiste, esiste e basta.Ma se poi un giorno l'uomo riesce a sbarcarci, ecco che tutto prende forma, qualcosa diventa funzionale e qualcosa no, qualcosa morale e altro immorale, naturale ed innaturale...Ecco che una riflessione di cos'è la razionalità che applichiamo, quella che riusciamo a definire corretta, un illusione? Una brutale forzatura?Una prepotenza inconscia nel crederci al centro di tutto? Dell' universo stesso?Chissà....Un saluto al Professor Corrias.❤

L'uomo cosiddetto sapiens, che poi cosa sappia o presuma di sapere non si sa, ha creato tutto ciò l'omosessualità, eterosessualità, bisessualità la frociaggine, la transessualita e chi più ne ha più ne metta. Noi siamo natura il divino è in noi e noi siamo il divino l'uno senza l'altro non può esistere..... E allora qualunque sia la divinità che adoriamo possibile che abbia errato? Dando vita ad esseri non naturali sessualmente? Siamo così elevati da poterlo giudicare? Probabilmente senza troppi limiti e contenimenti avremmo vissuto il nostro corpo e le nostre sessualità con maggior rispetto e amore gli uni verso gli altri e non saremmo arrivati alle derive di oggi dove tutto è commercializzato, sesso e sessualità in primis, e poi l'Amore quello con la A maiuscola non è una questione di organi genitali

Buonasera professore , grazie per queste perle illuminanti . In questo periodo storico di transizione innaturale spinta dal sistema col solito metodo martellante , penetrante e pervasivo ho battezzato volgarmente questo schema come era del "ricchionesimo" proprio perché questa sessualità viene strumentalizzata snaturandola da ogni etica morale . A questo punto la vera domanda sarebbe : " a che scopo i padroni vogliono questo" ? Il fine potrebbe sempre essere quello del depopolamento , ma non per il famoso numero di presunti abitanti del pianeta terra , ma grazie al fatto che un numero basso resta sempre facilmente controllabile , e poi questo schema favorisce sempre la solita pratica del dividi et impera che fa sempre bene al sistema. Cosa ne pensa del vero fine di questa strumentalizzazione ? Grazie Professore

Se i sapiens si fossero limitati a seguire le leggi di natura, saremmo ancora tutti a masticare carne cruda e a spulciarci a vicenda, nascosti dai predatori in qualche anfratto della savana. E' invece la cultura ad averci portato fin qui, lungo un doppio binario evolutivo. Ma quel che è certo, è che non è la procreazione a distinguerci dagli altri animali, tantomeno le guerre, ma sono i simboli, i valori morali, le leggi e il diritto. Così come in natura esiste la procreazione asessuata, l'ermafroditismo o la bisessualità, con buona pace dei credenti, così la cultura ha prodotto concetti come la libertà, la tolleranza o il rispetto: è proprio questo l'unicum dell'evoluzione umana. Oggi, il problema non è più come rispondere ai dogmi teologici, visto che la fede ha perso la sfida col mondo almeno un secolo fa, ma quale valore morale e giuridico riconoscere alle scelte e ai bisogni degli individui.

Argomento spinoso! Al di la di morali varie religiose, razionali o civiche, io credo che la natura abbia le sue leggi e di solito non tollera che queste vengano trasgredite. La natura porta avanti la vita anche nelle condizioni più difficili. Ora io considero contro natura tutto ciò che sia di ostacolo o addirittura distruttivo o di impedimento allo sviluppo della vita. La natura mette in atto,allora, dei meccanismi di difesa e tesi alla salvaguardia della vita in ogni sua espressione. È noto,credo, che l' accoppiamento di soggetti dello stesso sesso, impedisca la riproduzione. Quindi un branco di cani,ad es., che si accoppiassero tra soggetti dello stesso sesso,si estinguerebbe presto. Forse parte da qui l' espressione contro natura. Tutte le sovrastrutture mentali che l' homo ha portato avanti nei secoli, per condannare o giustificare certi comportamenti,secondo me hanno tenuto conto di questa verità.

Pensasse certa gente a regolare la loro vita prima di esprimere giudizi morali su quella degli altri! Tutti sanno che soprattutto in materia di sesso la chiesa è maestra di ipocrisia.

Complimenti!

Non è possibile trovare l'equilibrio nell'anarchia

Grazie Professore ❤

No. Se fosse naturale e tutti vi aderissero i cd tutti non ci sarebbero mai stati

Professore io l adoro....ma l omoerotismo non e' amore ma appunto erotismo,sfogo............non mi voglio addentrare in particolari ma per es la prof.sa De Mari spiega in maniera chiara cos e' e cosa comporta e perche' oggi viene ammannita ai giovani la propaganda e la pratica omoerotica

Osho diceva che sostanzialmente è una malattia e che il gay preferisce non crescere attraverso l'incontro con il sesso opposto, infatti i gay sembrano dei fanciulli non cresciuti.

Come sempre trovo spunti arricchenti, in generale questa volta non concordo sull'essenza. La religione cattolica si riferisce alla natura umana, non al concetto di Natura a tutto tondo. Separerei poi "castità" che in quanto libera scelta è evidentemente razionalmente opzione dell'Essere Umano e non solo cattolico, ma anche di altre fedi, dicevo lo separerei da "contro natura": seppur reali e "naturali" per qualcuno, nel vivere civile vi sono tante pulsioni da governare, altrimenti i Codici Civile e Penale avrebbero pagine bianche. Mio pensiero ovviamente e grazie per lo spazio di riflessioni.

L'Omosessualità è un orientamento naturale quanto l'Eterosessualità.

Questa riflessione è, come al solito, profonda e interessante. Non si deve essere d'accordo per forza, comunque è un arricchimento mentale. Grazie

Bravo!

Questa volta non concordo quasi per nulla col professore (il "quasi" coincidendo con la critica all'ipersessualizzazione della nostra società, che sottoscrivo in toto). "Tutto ciò che esiste è naturale" è un'affermazione - a mio avviso - clamorosamente errata e pare costruita apposta per arrivare alla conclusione che qualsiasi orientamento sessuale sia naturale. Tutto ciò che esiste al di fuori del raggio di azione umano è naturale, questo sì. Ma dove l'essere umano agisce, oltre al dato naturale - ineliminabile almeno finchè si ha a che fare con la materia - c'è il dato _culturale_ che può anche andare in direzione totalmente contraria a quello naturale. A meno di non voler affermare (senza ridere) che un cyborg - fusione di natura e tecnologia, per adesso solo nel reame del fantascientifico, ma ormai prossimo all'esistenza - sia qualcosa di "naturale" solo perchè esiste (o può esistere)... D'altra parte anche la premessa iniziale, che ciò che contraddistingue l'umano sia l'elemento razionale, è altrettanto fallace. La mente razionale certamente ha interesse ad affermare che _razionale = umano_ ma dovrebbe anche essere in grado di dimostrare che al di sopra e al di là di se stessa non esista nulla. E questo è un paradosso alla Flatlandia. O, detta altrimenti, un razionalissimo computer sarebbe più umano di molta gente che conosco...

La sessualità senza contenimento a mio parere è autodistruttiva dell'uomo, invece di elevarlo spiritualmente lo sprofonda nel non senso della vita. Mai sarà appagato il suo cuore dalle cose del mondo, anche le più belle. No, l'uomo aspira a un Bene che non finisce mai, ne ha nostalgia, come se nel profondo del suo essere ci fosse un barlume di ricordo, mai dimenticato❤

Complimenti per aver parlato con così tanta chiarezza! Sul fatto che sia contro natura o "contro ragione" secondo me è sbagliato non perché abbiamo la presunzione di ricavare la nostra condotta morale dagli animali o dal decalogo, ma per il fatto che non siamo esseri razionali, siamo esseri folli anche se non lo accettiamo, o se in alcuni casi cerchiamo di nasconderlo. La stessa civiltà in cui viviamo, tanto "civile" non è e l'urbanizzazione che subisce l'uomo dovrebbe rendere ancora più palese che non ci troviamo in uno stato di natura. Anche le più lontane steppe asiatiche sono ben regolamentate burocraticamente... Tutto questo per dire che non si fa l'amore ragionando, ma che certamente la nostra condotta in società, al di là della camera da letto, coinvolge tutti, quindi servirebbe più attenzione in questo senso...

eccellente analisi prof condivido le ultime riflessioni 😊👏👏👏💯💯💯

La castitá é prerogativa esistente anche nelle religioni orientali

Meravigliosa sintesi, sobria e di buon senso che non esprime alcun giudizio sulla sessualità e sul sesso, ma, come di consueto nella storia umana, mette a fuoco l'attenzione sull'"uso" che se ne fa, sulla consapevolezza delle proprie pulsioni e sul dilagante mercanteggiare di queste ultime. Grazie Professore per questa riflessione che spinge a riflettere ben oltre il contenuto trattato

Non sono proprio d’accordo questa volta sul fatto che sia un fatto dogmatico ma bensì un dato di fatto che due uomini o due donne non possano procreare perché Dio è colui che da la vita , difatti ci vorrebbe una terza persona nella coppia che concepisca per loro , e a questo punto la trinità cristiana verrebbe pure a confermare che cristo diceva cercate il Padre di tutte le cose , mentre la chiesa continua a nascondere dietro la trinità la dualità che poi diventerebbe a monte la fonte di acqua viva cioè L’uno che racchiude tutte le cose .

Ma se il video è uscito 4 minuti fa e ne dura 15, come fate a mettere mi piace? 🤦🏻 In canali come questo serve farsi un'opinione, non il tifo!

Grazie Professore! E auguri a tutti noi, agli infanti di oggi, ai nostri figli, ai venturi figli dei nostri figli.

Grazie